Vai al contenuto

Il torneo di Wimbledon è uno degli appuntamenti più affascinanti della stagione tennistica ed avendo ormai una storia più che centenaria, si porta dietro tutta una serie di curiosità che nascono e crescono nel corso degli anni.

Alcune di queste riguardano uno degli strumenti necessari a offrire uno degli spettacoli più affascinanti del mondo dello sport: l’utilizzo delle palline da tennis.

Wimbledon e le palle da tennis

Non è un segreto per nessuno che parte del prestigio del torneo di Wimbledon sia dovuto all’attenzione maniacale verso i dettagli, non solo in capo alla cura del terreno di gioco, o al rispetto degli orari, o alla richiesta quasi morbosa del silenzio da parte degli spettatori.

Oggi vogliamo trattare l’argomento delle palle da tennis, spesso al centro di schermaglie dialettiche a mezzo stampa da parte dei giocatori che, a seconda dell’occasione, le trovano troppo veloci, troppo gonfie, troppo lente, troppo gialle, ecc. ecc.

Un esercito di circa 55.000 palline, è pronto ogni anno a mettersi alla mercè dei colpi più o meno forti e più o meno calibrati dei giocatori, fin dai turni di qualificazione al tabellone principale.

La produzione è affidata da anni alla Slazenger, marchio storico che accompagna questo sport e che, se da una parte viene utilizzato sempre meno dai giocatori se ci riferiamo a racchette, vestiario, polsini e accessori vari, rimane il punto di riferimento per la produzione delle palle.

Peso e diametro delle palle utilizzate a Wimbledon

Inutile dire che le palline usate a Wimbledon, sono realizzate con materiali di altissima qualità e una mescola speciale che permette alla superficie delle stesse di rispondere in maniera costante al contatto con il terreno sempre infido e insidioso del manto erboso.

Il processo di produzione delle palline è rigoroso e necessita di passaggi di lavorazione che vengono perfezionati da continui controlli di qualità, come la vulcanizzazione della gomma interna, l’applicazione del feltro esterno, oltre che le specifiche tecniche che devono rispondere al peso e alle dimensioni.

La superficie esterna che avvolge la gomma, è formata da lana e nylon.

Vi basti pensare che il range del peso di ognuna delle palle che rotolerà nei campi di Wimbledon, è di soli 3,4 grammi, da un minimo di 56 g a un massimo di 59,4 g, mentre il diametro non deve mai essere inferiore ai 6,54 cm e mai superiore ai 6,86 cm.

I controlli di qualità e il test del rimbalzo

Una volta superato il test misurativo, le palline subiscono quella che diventa la prova del nove che decreta l’utilizzo o lo scarto del prodotto, il test del rimbalzo.

Le palline vengono fatte cadere da un’altezza prestabilita e specifica e il rimbalzo deve riportare la palla ad un livello che rientri nei parametri stabiliti per il torneo. A seconda delle esigenze e dei feedback dei giocatori che partecipano al torneo, questi parametri possono variare nel corso degli anni.

Infine l’ultimo test riguarda le caratteristiche tattili e visive, che, attraverso tecniche laser, decretano il supremo e definitivo giudizio finale sull’utilizzo del prodotto.

La conservazione

Una volta che il bilico scarica tutti i pallet dei tubi delle palline all’All England Lawn Tennis and Croquet Club, qui le palline devono essere rigidamente conservate a una temperatura di 20 gradi, per permettere performance ottimali durante tutto lo svolgimento del torneo.

Dovreste sapere già senza leggerlo qui, che le palline vengono cambiate ogni sette giochi in ogni match e anche questa pratica origina un numero così elevato di palle utilizzate durante tutto il corso del torneo di Wimbledon.

Dove vanno a finire le palline di Wimbledon?

Sono sostanzialmente 4 le destinazioni d’uso a cui vanno incontro le palline usate a Wimbledon alla fine del loro compito principale.

Quella più utilizzata è la vendita al pubblico, che viene effettuata direttamente in loco alla fine delle partite presso il negozio ufficiale del torneo, oppure anche online, attraverso il sito ufficiale di Wimbledon. Parte del ricavato della vendita di queste palle, viene donato in beneficenza.

Buona parte delle palline viene regalata alle scuole di tennis del Regno Unito, promuovendo in questo modo il tennis tra i giovani sudditi e porta un risparmio non indifferente alle scuole che beneficiano di tali attenzioni.

Alcune di queste palle vengono addirittura riciclate, in virtù dell’utilizzo che ne viene fatto per costruire la creazione di superfici atte a ospitare manifestazioni sportive, come ad esempio per le pedane dell’atletica leggera, o per la mescola del terreno di campi da tennis.

Infine una sorte ancora diversa viene assegnata alle palline usate per gli incontri principali, come le finali o match storici. Spesso firmate dai protagonisti in campo, queste palle vengono vendute a prezzi maggiorati, la cui parte del ricavato, anche in questo caso, viene devoluta in beneficenza.