La notizia più importante della giornata di ieri ha fatto il giro dei social e dei portali specializzati in un men che non si dica.
Rafael Nadal saluta il torneo di Wimbledon senza poter avere la possibilità di scendere in campo questo pomeriggio con Nick Kyrgios, in virtù di una lesione agli addominali, che si è trasformata nel match contro Fritz, in qualcosa di più serio.
Fuori Nadal, gli addominali non hanno retto
I rumors che si sono fatti crescenti all’indomani della partita tra Rafael Nadal e Taylor Fritz che ha visto lo spagnolo spuntarla al quinto set dopo una battaglia di oltre quattro ore, hanno avuto conferma nel pomeriggio di ieri.
Lo staff medico del maiorchino è stato costretto a comunicare la decisione del proprio assistito di non poter prendere parte alla semifinale del torneo più prestigioso al mondo, quello di Wimbledon.
Il campo centrale non vedrà quindi protagonista il vincitore dei primi due slam della stagione, vinto solo dal fato e da un infortunio che non poteva essere compatibile con una partita di questo livello.
In fretta e furia è stata organizzata una conferenza stampa all’interno degli impianti di Wimbledon, all’immediata vigilia della quale tutti si aspettavano una decisione come quella del ritiro.
Nadal ha esordito con un perentorio “come immaginerete sono qui per comunicarvi che non potrò giocare la semifinale“. Da quel momento tutto il mondo ha saputo che Rafael Nadal non avrebbe potuto continuare a mietere il sogno di conquistare il Grande Slam.
Per lo spagnolo una lesione alla sezione addominale destra, che è si è tramutata in uno strappo al termine della battaglia contro l’americano Taylor Fritz. Il ritiro è di natura più che altro precauzionale, tutti conoscono la forza di volontà di Nadal, ma sarebbe stato un rischio troppo grosso quello di provare a scendere in campo contro l’australiano.
Si gioca una sola semifinale
Alla luce del ritiro di Nadal, Nick Kyrgios passa quindi direttamente alla finale di Wimbledon, la prima della sua carriera in un torneo del Grande Slam. Un risultato straordinario per l’australiano che in precedenza non aveva mai superato un quarto di finale nei 4 major della stagione, il primo nel 2014, sempre a Wimbledon e il secondo l’anno successivo sul cemento di casa agli Australian Open.
Nella prima occasione raggiunse l’obiettivo battendo agli ottavi proprio Rafael Nadal, per poi uscire contro Milos Raonic in quattro set. Nel torneo di casa del 2015, venne invece eliminato da Andy Murray, che poi giocò la finale, perdendola, contro Novak Djokovic in quattro set.
Kyrgios adesso potrà godersi in poltrona l’unico match di semifinale che si giocherà questo pomeriggio. Sarà proprio il serbo a scendere in campo contro il beniamino di casa Cameron Norrie.
Il percorso dell’attuale numero 12 del mondo sull’erba di Wimbledon, è stato quest’anno costellato di partite senza mezze misure. Vittorie convincenti in tre set contro Andujar al primo turno, Johnson al terzo e Tommy Paul agli ottavi, ma l’inglese ha dovuto sudare le classiche sette camicie contro Munar al secondo turno e soprattutto contro Goffin ai quarti, domato solo al quinto set per 7-5.
In questa stagione Norrie ha giocato 47 partite complessive, uscendo dal campo vincitore in 32 occasioni, 15 sul cemento, 11 sulla terra e 6 sull’erba. Erba che nel 2022 gli ha dato due delusioni, quella del Queen’s al primo turno contro Dimitrov e quella di Eastbourne al secondo contro Cressy.
Sempre in questa stagione Norrie ha portato a casa già due tornei, quello di Lione giocatosi in terra battuta e quello di Delray Beach sul cemento.
Anche il percorso di Novak Djokovic non è stato tra i più puliti. Sono arrivate le vittorie in tre set contro Kokkinakis e Kecmanovic al secondo e al terzo turno e in quattro contro Kwon all’esordio e l’ottimo Van Rijthoven agli ottavi, prima della fantastica rimonta contro il nostro Jannik Sinner ai quarti.
In questa stagione il serbo ha firmato un solo torneo, quello di Roma sulla terra rossa, ma ha giocato meno incontri rispetto all’inglesino, 26 in tutto con 21 vittorie e 5 sconfitte. Sull’erba quest’anno ha giocato solo i 5 incontri di Wimbledon.
I due hanno giocato un solo match in precedenza, quello dominato dall’ex numero 1 del mondo alle ATP Finals di Torino a novembre 2021, 6-2/6-1.
Finale decisa tra le donne
In campo femminile, invece, decise le due finaliste che sono venute fuori vittoriose dalle altrettante semifinali giocatesi ieri.
Al termine della prima, quella del primo pomeriggio, Ons Jabeur ha portato a casa il successo dopo un altalenante match contro la giocatrice tedesca Tatjana Maria, probabilmente la sorpresa più eclatante del torneo di Wimbledon.
Il punteggio di 6-2/3-6/6-1, mette in evidenza un andamento piuttosto incerto del match che ha visto le due giocatrici produrre fiammate alternate a catastrofici momenti di tennis orribile. La differenza l’ha fatta il migliore approccio della tunisina al terzo set, seguito dalla sconcertante prestazione in risposta delle tedesca, che ha portato a casa la miseria di 3 punti su 19 quando il servizio era in mano alla Jabeur, senza mai conquistare una palla break. Gli 8 errori non forzati in soli sette giochi, hanno fatto il resto.
La seconda semifinale femminile non ha invece avuto storia, anche se a dominare il match non è stata la favorita, ma la sua avversaria. Elena Rybakina ha infatti sovvertito il pronostico che la vedeva con poche speranze contro Simona Halep.
La giocatrice kazaka si è impadronita immediatamente del campo, senza lasciare mai l’iniziativa ad una sorprendentemente opaca rumena. Il doppio 6-3 rifilato alla Halep racconta di una partita senza storia, durante la quale la rumena ha commesso qualcosa come 9 doppi falli, nessun ace, una percentuale di prime palle di poco superiore al 50%. La solidità della Rybakina al servizio, è palesata dall’unica palla break concessa, peraltro annullata, alla rivale.
La finale femminile si giocherà di pomeriggio, sabato 9 luglio, alle ore 15,00.