Il torneo di Wimbledon è uno dei più evocativi e prestigiosi del circuito tennistico, teatro di epiche sfide e fantastici trionfi. Quello che prenderà il via dal 27 giugno e fino al 10 luglio però, sarà un’edizione (la 135°) piuttosto particolare. Non di meno, non mancheranno spunti e motivi di interesse, dalla sfida eterna tra Djokovic e Nadal, fino al nostro Matteo Berrettini, mai così vicino al ruolo di favorito.
Scopriamo allora, tutto quello che c’è da sapere sulla kermesse londinese.
Wimbledon è sempre Wimbledon
Edizione particolare dicevamo, che in qualche modo potrebbe vedere sminuito il prestigio del più antico torneo di tennis del mondo. Perchè proprio in questa occasione, il torneo non assegnerà alcun punto valido per la classifica ATP.
Il motivo è presto detto, con il Governo britannico deciso a far valere l’embargo verso la Russia anche con l’esclusione dei suoi atleti dai prati di Wimbledon. Di contro, l’ATP ha invece scelto di mantenere una sorta di equità generale, non concedendo punti per il ranking.
Non bastasse, oltre all’assenza imposta del russo Medvedev, non sarà della partita nemmeno il tedesco (anche lui di origini russe) Alexander Zverev, alle prese con il pesante infortunio occorso a Parigi. In pratica, mancheranno dal tabellone maschile proprio i primi due della classifica generale ATP.
Ciò nonostante, difficile credere che qualcuno possa perdere motivazioni in merito alla vittoria finale. Wimbledon, è sempre Wimbledon.
Wimbledon: record e statistiche
E di motivazioni ne avrà in particolare Rafa Nadal, che non ha certo nell’erba di Wimbledon il suo elemento più naturale, pur portandosi a casa il trofeo in ben due occasioni (su cinque finali disputate), ma arriva dalla vittoria nei primi due Slam della stagione (Australian Open e Roland Garros) e punta a diventare il terzo giocatore a vincere tutti e tre i primi Major dopo Rod Laver (1969) e Novak Djokovic (nel 2021).
Proprio il serbo però, punta invece a vincere il suo quarto Wimbledon consecutivo (fatto salvo il 2020 che non si è disputato per via della pandemia) e detiene al momento la quinta serie di match vincenti di fila sull’erba londinese, con 21 partite portate a casa dal 2018 al 2021. Meglio di lui, solo Pete Sampras (raggiungibile a quota 25), poi ancora Sampras con 31 (dal 1997 al 2001) e gli inarrivabili Roger Federer (40 tra il 2003 e il 2008) e Bjorn Borg con 41 (tra i 1976 e il 1981).
Nessuno però, al momento, può raggiungere il Re di Wimbledon, Roger Federer. Primo con otto tornei vinti in carriera (cinque dei quali consecutivi, come per Borg) e ben 105 match vinti in totale (nessuno come lui). Lo svizzero è anche quello con più finali disputate (12), ovvero cinque in più di chiunque altro nell’era Open.
Dal 2002 a oggi, nessuno al di fuori dei “Big Four” è mai riuscito ad aggiudicarsi il titolo. L’ultimo è stato Lleyton Hewitt, poi soltanto Federer, Djokovic, Nadal e Murray (che è anche l’unico britannico ad aver vinto dopo Fred Perry nel 1936) hanno alzato la Coppa all’All England Club.
Gli italiani a Wimbledon
Con tutta la scaramanzia del caso, mai come in questa occasione un tennista italiano si appresta a cominciare il torneo con un certo favore dei pronostici. La doppia vittoria di Matteo Berrettini sull’erba di Stoccarda prima e del Queen’s di Londra solo pochi giorni fa, ha fatto vedere non solo come l’infortunio sembri alle spalle, ma anche una nuova determinazione che rivedremo sicuramente anche in questa occasione.
Parliamo pur sempre del finalista della scorsa edizione, battuto solo da un Djokovic in forma spaziale. Una sfida che potrà rivedersi di nuovo solo nell’atto finale, visto che l’italiano è nella parte bassa del tabellone, con buoni incroci almeno fino al possibile quarto con Tsitsipas e all’eventuale semifinale con Rafa Nadal.
Nessuno però sull’erba ha fatto meglio dell’italiano dal 2019 a oggi: maggior numero di partite vinte (32), maggior numero di titoli (4), maggior numero di finali (5). Ma i numeri valgono poco sul campo quando di fronte hai campioni di calibro assoluto.
Per quanto riguarda gli altri azzurri, occhi anche su Jannik Sinner, che però sull’erba non ha ancora mai vinto un incontro ATP in carriera, e al primo turno lo aspetta una vecchia volpe come lo svizzero Wawrinka, ex numero tre del mondo anche se in fase nettamente calante (specialmente sull’erba).
Accessibile la prima sfida di Lorenzo Musetti contro Taylor Fritz, così come quella di Sonego contro Danies Kudla. Complicatissimo invece l’esordio di Andrea Vavassori, che ha 27 anni e da numero 255 del ranking, dovrà vedersela al suo primo torneo di Slam contro Frances Tiafoe, ostico statunitense in crescita e già al numero 29 del mondo.
Il torneo femminile: i record e le italiane in gara
In campo femminile la ricerca della nuova regina dopo il lungo dominio delle sorelle Williams, potrebbe in questa stagione aver trovato un nome da incoronare. Iga Swiatek ha tutto per essere protagonista da qua a venire: solo 21 anni all’anagrafe e una stagione iniziata in modo pazzesco con la semifinale agli Australian Open e il titolo conquistato a Parigi, oltre naturalmente a una solida prima posizione nel ranking WTA assoluto.
E Wimbledon in rosa difficilmente ha visto grandi sorprese sul campo, visto che in 54 edizioni in finale sono sempre arrivate due teste di serie, e in ben 16 occasioni proprio le prime due del ranking. Uniche eccezioni a vincere il torneo, Venus Williams nel 2007 (da n.31) e Serena Williams nel 2018 (da n.25). Ma parliamo di due “marziane”.
La Swiatek potrebbe anche diventare la più giovane vincitrice del torneo, dopo Maria Sharapova nel 2004 (in assoluto, nessuno ha vinto prima di Martina Hingis nel 1997, con diciassette anni ancora da compiere). La polacca invece, può diventare la prima tennista a vincere due tornei del Grande Slam in una stessa stagione, dopo Angelique Kerber nel 2016, e la seconda negli anni duemila a vincere Roland Garros e Wimbledon dopo Serena Williams (che ci riuscì nel 2002 e nel 2015).
Delle partecipanti di quest’anno, solo Simona Halep, Serena Williams, Petra Kvitova, Garbine Muguruza e Angelique Kerber, hanno già vinto almeno una volta il torneo di Wimbledon (7 per Serena, due per la Kvitova e uno a testa le altre).
Per quanto riguarda le italiane, la mission è quasi “impossible”, ma c’è da seguire una Camila Giorgi che proprio a Wimbledon ha il suo miglior risultato nei tornei dello Slam (quarti di finale nel 2018) e potrebbe avere un tabellone agevole nei primi due turni, salvo poi scontrarsi presumibilmente contro la Halep. Attesa anche per il derby italiano al primo turno tra Martina Trevisan (testa di serie n.22 dopo l’incredibile semifinale al Roland Garros) ed Elisabetta Cocciaretto (n.117 WTA). Piuttosto proibitivo invece l’esame della Paolini, che si troverà subito di fronte Petra Kvitova. Per Lucia Bronzetti (n.67 WTA) invece, c’è la giovanissima statunitense Ann Li.