I tempi della finale dello US Open 2015 sono molto, molto lontani. Certo anche quel Pennetta-Vinci rimane un caso destinato probabilmente a rimanere unico, nella storia del tennis italiano, ma era comunque conseguenza di una ottima generazione di giocatrici. E oggi, come stanno le cose?
Dopo avere analizzato quelle maschili, proviamo oggi a vedere quali aspettative possiamo nutrire sul tennis italiano femminile nel 2023.
Tennis italiano femminile: la situazione a inizio stagione 2023
Se per quanto riguarda gli uomini siamo davanti alla miglior generazione italiana di sempre, le donne del tennis italiano vivono di chiaroscuri. Tuttavia la situazione del ranking non è affatto brutta. Martina Trevisan ha iniziato l’anno da 22 al mondo, Lucia Bronzetti è n.50, Jasmine Paolini 65ª, Elisabetta Cocciaretto 67ª e Camila Giorgi 69ª. Subito oltre la top 100 ci sono Sara Errani (104) e Lucrezia Stefanini (141). Inoltre, per Trevisan e Bronzetti si tratta del best ranking in carriera.
Martina Trevisan
Della storia tennistica e umana di Martina Trevisan si è detto molto, in occasione del suo primo grande exploit: i quarti al Roland Garros 2020. L’anoressia, il momentaneo addio al tennis, il ritorno e una esplosione tardiva che l’ha comunque lanciata a livello internazionale. A 29 anni compiuti la toscana non ha enormi margini di miglioramento, ma nel 2022 ha dimostrato che quello di due anni prima non era frutto del caso: ancora Roland Garros, e stavolta addirittura semifinale!
Martina ha problemi con la seconda di servizio e un gioco a cui manca un filo di “punch” ma ha sviluppato una enorme forza mentale. Probabilmente le difficoltà vissute hanno temprato non solo il carattere della persona, ma quello in campo della tennista. Questo le permette di affrontare spesso alla pari tenniste più forti e potenti di lei.
Martina viene da un anno da 28 vinte e 24 perse, e la semifinale al Roland Garros rappresenta il tesoretto di punti più delicato da difendere. Sempre in primavera c’è la vittoria al WTA 250 di Rabat da difendere, sia per il titolo che per i punti guadagnati.
Lucia Bronzetti
La riminese ha qualche margine in più rispetto a Trevisan, non solo per una questione anagrafica. La sua struttura fisica e il braccio le permettono un tennis potente, che può fare la differenza oggi in un panorama femminile così incerto. Il numero 50 è frutto delle sue prime due finali nel circuito maggiore, ottenute in un WTA 125 (Vancouver) e in un WTA 250 (Palermo), ma anche di una annata globalmente molto positiva.
Il 2022 di Bronzetti è stato da 36 vinte e 26 perse, il 2023 è iniziato discretamente con una buona prestazione nella United Cup. Da lei ci si aspetta sicuramente un ulteriore salto di qualità, magari passando qualche turno in più negli Slam. Per adesso il suo record è il secondo turno all’Australian Open 2022, score che – sorteggio permettendo – è assolutamente in grado di replicare.
Jasmine Paolini
La piccola Jasmine continua a crescere, e nel 2022 ha mostrato che i progressi palesati l’anno prima sul duro erano frutto non del caso, ma di un preciso lavoro. La finale al WTA 250 di Cluj dà in tal senso continuità alla tennista toscana, i cui obiettivi saranno sicuramente di tornare ai livelli del suo best ranking (era stata 44 a inizio 2022) e magari cercare qualche buona ribalta a livello WTA 250. Questo potrebbe permetterle anche un seeding più comodo negli Slam, in cui il suo best result rimane il secondo turno, centrato 3 volte (2 RG, 1 US).
Come detto, l’anno di Paolini è stato discreto (30 vinte, 25 perse). Se la salute la assisterà, Jasmine potrà regalarci e regalarsi altre belle e grintose performance.
Elisabetta Cocciaretto
Le maggiori speranze di miglioramento poggiano nella marchigiana 21enne. La sua crescita, frenata nel 2021 da un intervento al ginocchio, è ripresa nel 2022, anno che le ha portato il primo titolo in un WTA 125. Il successo è arrivato in Messico, sul cemento di Tampico, sconfiggendo la quotata Magda Linette in finale.
Il 2022 di Cocciaretto, da 44 vittorie e 23 sconfitte, è una buona premessa per un 2023 che potrebbe regalarci una nuova inquilina in top 50. In tal senso il secondo turno a Wimbledon e US Open dell’anno scorso rappresentano non un traguardo, ma un punto di partenza, per l’allieva di Fausto Scolari.
Camila Giorgi
Il ranking di Camila è da considerarsi sufficiente visto il numero di match giocati, appena 32 (16 vinte). A 31 anni ogni tanto il suo splendido fisico mostra qualche problema, con piccoli infortuni in serie che ne hanno compromesso un rendimento che si era annunciato discreto.
L’anno di Giorgi era iniziato discretamente con gli ottavi al Roland Garros e poi due ottime performance sull’erba: quarti a Birmingham e semi a Eastbourne. L’erba è una delle superfici in cui la marchigiana potrebbe dare il meglio, anche se non sempre Camila riesce a dare il meglio di sé. Anzi, ormai da qualche anno sembra che le sue attenzioni siano sempre più assorbite dal mondo della moda. Speriamo di no, perché quando ne ha voglia Camila tira ancora molto forte ed è tecnicamente sempre la tennista italiana che più avanti può andare negli slam.
Le aspettative del il tennis italiano femminile per il 2023
A livello di Grande Slam non ci aspettiamo ovviamente grandi cose, anche se il tennis femminile è – quasi per definizione – piuttosto pazzo e imprevedibile. Inoltre, Swiatek a parte, non pare ci siano tenniste in grado di offrire una continuità di rendimento ad altissimi livelli per un anno intero. Dunque speriamo che Bronzetti migliori ancora, che Giorgi abbia ancora voglia di grande tennis e che Trevisan continui con la coinvolgente grinta che le ha permesso di superare i suoi limiti fisici e tecnici. Un discorso, quest’ultimo, che vale anche per Paolini. Cocciaretto è invece il profilo che seguiremo con più curiosità e con le speranze relativamente più grandi.
Nel tennis attuale femminile, questo schieramento di forze potrebbe permettere all’Italia di avere qualche pretesa di andare avanti nella Billie Jean King Cup, la vecchia Fed Cup.