Jannik Sinner non si vuole più fermare: il giovane talento di Sesto Pusteria batte Roberto Bautista Agut in tre set e vola in finale a Miami, nel primo Masters 1000 della stagione nonché il terzo della carriera disputato dal giovane italiano
Non ci sono più aggettivi o epiteti per descrivere al meglio le gesta di Jannik Sinner in quel di Miami. Con carattere, grinta, tenacia e personalità, il talentuoso italiano centra la prima finale in carriera in un Masters 1000 sui campi dell’Hard Rock Stadium in Florida. Il 19enne è il secondo italiano di sempre ad arrivare all’ultimo atto in un “1000” dopo Fognini a Monte-Carlo 2019, che si concluse tra l’altro con il successo del ligure il giorno di Pasqua di due anni fa. In semifinale Sinner, n.31 del ranking e 21esima testa di serie – mai così avanti in un Masters 1000 – ha battuto in rimonta per 5-7 6-4 6-4, dopo quasi due ore e mezza di battaglia, lo spagnolo Roberto Bautista Agut, n.12 ATP e settima testa di serie, che nei quarti aveva eliminato il russo Daniil Medvedev, n.2 del ranking e primo favorito del torneo.
Sinner aveva vinto 7-5 al terzo l’unico precedente con Bautista Agut, risalente a poche settimane fa negli ottavi di Dubai e sapeva di essere atteso ad un match complicato e soprattutto lungo. L’azzurro parte male, cede la battuta e spreca due chance per il controbreak finendo poi sotto 3-1. Sinner ritorna in partita breakkando lo spagnolo e si porta avanti 4-3. Si arriva fino al 5-5 quando Bautista Agut breakka Sinner e vince 7-5 il primo set ma sa che lo attende ancora l’Everest da scalare prima di giungere in finale. Sinner sembra sul punto di cedere quando deve fronteggiare 3 palle break di fila sul 3-3 e servizio ma, con grinta e tenacia, porta a casa il game. Si arriva al nono gioco con Sinner avanti 5-4 ma con Bautista che serve e sale sul 30-0: l’altoatesino, con un parziale di 8 punti a 1, breakka l’avversario e vince 6-4, trascinando il match al terzo set. Sinner parte male anche nel terzo set, si ritrova sotto 3-1 ma rimonta prontamente e torna avanti 4-3. Il capolavoro vero arriva, però, nel decimo game con tre rovesci incrociati uno più bello dell’altro, breakkando a zero lo spagnolo e archiviando, di fatto, la pratica per il definitivo 5-7, 6-4, 6-4 che vale la prima finale di un Masters 1000 in carriera. “Sono in finale, è incredibile: sono davvero molto contento. La mia prima semifinale in un ‘1000’ è stata difficile da giocare. Lui è un tennista solidissimo: questa partita è stata una battaglia dura, ancora più di quella di due settimane fa. Aver vinto oggi vuol dire tanto per me. All’inizio eravamo entrambi un po’ tesi: non era facile giocare bene perché c’era parecchio vento. Ho cercato di servire meglio, di farlo muovere, di mischiare un po’ le carte e questa è stata la chiave. Alla fine ho sentito un po’ più di ritmo e mi sono detto di provare a dare il tutto per tutto. Ed è andata bene”, il commento di Sinner che ora attende di conoscere il rivale in finale tra Rublev e Hurkacz.
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