Non è di certo sorprendente come quella femminile, ma la finale del Roland Garros dei maschietti non sarà quella attesa da molti: Djokovic sfiderà Tsitsipas.
Nadal si arrende in Semifinale
Abbiamo parlato nei giorni scorsi della finale tra Barbora Krejcikova e Anastasia Pavlyuchenkova, le due ragazze, o giù di lì, che hanno sorprendentemente messo a soqquadro il tabellone femminile e che si giocheranno il titolo nella finale di sabato pomeriggio al Philippe-Chatrier.
In campo maschile le cose non sono andate come si pensava all’inizio, ma le sorprese non sono certo paragonabili a quello che è successo tra le femminucce.
Cominciamo subito col dire che Nole Djokovic ha onorato la testa di serie assegnatagli dagli organizzatori del torneo, mettendosi uno dietro l’altro tutti gli avversari, per un percorso che esamineremo più avanti, ma anche l’altra testa di serie più alta presente in questa parte del tabellone, il maiorchino Rafa Nadal, ha tenuto fede ai suoi impegni, arrendendosi solo in semifinale davanti al solidissimo gioco del serbo.
Lo spagnolo ha eliminato senza grosse difficoltà Popyrin al primo turno, per poi fare fuori Gasquet, Norrie e Sinner, tutti spediti a casa da Nadal in soli tre set e poche, pochissime preoccupazioni.
Ai quarti la strada si è fatta un po’ più in salita, nel momento in cui Schwartzman ha opposto la sua solita incredibile resistenza, portando il match al quarto set, ma arrendendosi sotto i colpi devastanti del numero 3 del mondo.
Disastro Thiem, a Medvedev manca l’acuto finale
Negli ultimi anni si è parlato spesso della Next Gen del tennis moderno, dopo anni di dominio assoluto di Federer, Djokovic e dello stesso Nadal.
Ci si è spesso domandati il motivo per il quale, con così tanto ritardo, i giocatori più giovani stiano prendendo il posto dei mostri sacri.
Una buona risposta a questo tipo di critiche è arrivata da due dei giocatori che meglio incarnano il ruolo di “Next Gen Players”, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas.
In realtà il compito è stato facilitato dalla clamorosa eliminazione al primo turno dell’austriaco Dominic Thiem, la Testa di Serie numero 3, caduta per mano dello stagionato spagnolo Pablo Anducar, eliminato poi al secondo turno da Delbonis.
Un po’ meglio è andata alla testa di serie più alta della parte bassa del tabellone, quel Daniil Medvedev, che si è arreso ai quarti di finale proprio di fronte al campione greco.
Ed è proprio di Tsitsipas che vogliamo parlare, visto che la sua finale è assolutamente meritata.
Cammino quasi immacolato
Stefanos Tsitsipas, alla resa dei conti, non ha ancora compiuto 23 anni, lo farà il 12 agosto, e, dopo svariati tentativi, ha spostato l’asticella ancora più in alto in questi French Open.
Sette titoli in carriera e mai una finale ad uno Slam, il sogno si è finalmente realizzato a Parigi, dove, domenica pomeriggio, il campione di Atene potrebbe conquistare la sua prima vittoria, oltre che la sua prima finale.
Tsitsipas non era mai arrivato così avanti negli Slam, Semifinali agli Australian Open di quest’anno, quarto turno a Wimbledon nel 2018 e terzo turno agli US Open l’anno scorso, si sapeva che il greco avrebbe avuto qualche chance in più sulla terra rossa, visto che anche l’anno scorso si fermò piuttosto avanti, eliminato in semifinale da Novak Djokovic al termine di una battaglia chiusasi al quinto set.
Il numero 5 al mondo ha adesso la grandissima possibilità di mettere le mani sul primo trofeo davvero prestigioso della sua carriera, dopo la vittoria a Monte–Carlo di qualche settimana fa e, soprattutto, quello delle ATP Finals di Londra del 2019.
Il nativo di Atene ha spazzato via Chardy al primo turno, Martinez al secondo, Isner al terzo, Carreno Busta agli ottavi e Medvedev ai quarti, perdendo un solo set da Isner.
La semifinale contro Zverev è sembrata andare nelle sue mani scivolando via piuttosto velocemente durante i primi due set, per poi ricevere un repentino rovesciamento di fronte, quando il giocatore tedesco ha trovato meglio la palla e portato a casa terzo e quarto set, per poi smarrire un’altra volta la bussola nell’ultimo parziale che il greco ha letteralmente dominato, chiudendo 6-3.
Inossidabile Nole
La semifinale dei vecchietti è stata molto spettacolare e ha dimostrato a tutto il mondo il motivo per il quale Djokovic occupa dal 2020 il numero 1 del ranking mondiale.
Affrontare Nadal a Parigi non è mai facile, diventa spesso un’impresa portargli via un solo set, ma Nole è stato l’unico giocatore sulla faccia della terra a sconfiggere per ben due volte lo spagnolo a Parigi.
La solidità mentale e tecnica del serbo è venuta fuori soprattutto nei momenti difficili, quando Nadal sembrava aver preso il comando delle operazioni tra la fine del secondo e l’inizio del terzo set.
In precedenza Nole aveva faticato non poco, eliminando i nostri due connazionali Musetti prima e Berrettini poi, soffrendo le pene dell’inferno soprattutto contro il 19enne di Carrara.
I 5 set, che sarebbero 4 e mezzo, viste le condizioni fisiche del nostro rappresentante che lo hanno costretto al ritiro, hanno palesato ancora una volta le straordinarie chance che il tennis italiano può giocarsi nei prossimi anni, confermate poi dal turno successivo e dalla battaglia che Djokovic ha dovuto affrontare contro Berrettini, sconfitto poi in 4 set.
In precedenza il serbo non aveva lasciato nemmeno le briciole a Sandgren, Cuevas e Berankis.
Per Djokovic quella di domenica sarà la 29ª finale ad un Grande Slam, delle quali ben 18 portate a casa.
Sono 5 le finali raggiunte al Roland Garros, ma di queste, solo una vinta, a causa del dominio di Nadal a Parigi. Il successo arrivò nell’estate del 2016, curiosamente non contro Nadal, ma contro Andy Murray.
Si gioca sul centrale di Parigi, il Philippe-Chatrier, domenica pomeriggio alle 15,00.