L’infortunio sofferto da Alexander Zverev nel secondo ha permesso a Rafa Nadal di accedere alla finale del Roland Garros per la 14esima volta in carriera.
Il maiorchino e l’atto conclusivo dello Slam parigino compongono ormai un binomio (quasi) inscindibile, mancato soltanto in quattro occasioni sulle 18 partecipazioni complessive dal 2005. Nadal ha conquistato 13 titoli al Roland Garros, un record all-time, vincendo tutte le finali disputate finora.
Nell’era Open, esiste soltanto un binomio più forte di quello che lega Nadal all’atto conclusivo del Roland Garros. Roger Federer è arrivato in finale nell’ATP di Basilea, il suo torneo di casa, in 15 occasioni tra il 2000 e il 2019. Ha vinto dieci titoli, perdendo soltanto tre delle ultime 13 finali disputate tra il 2006 e il 2019.
E chissà quali altri numeri avrebbe potuto toccare Roger senza la pandemia di coronavirus che ha portato alla cancellazione delle ultime due edizioni (2020 e 2021).
Cori Gauff in finale: il percorso netto non dà garanzia di successo
Nella storia ultracentenaria del Roland Garros, soltanto 6 giocatrici hanno raggiunto la finale con percorso netto, senza concedere alcun set alle avversarie. Cori Gauff, attesa a sfidare Iga Swiatek sabato 4 giugno nel match per il titolo, si infila in questa lista super-esclusiva affiancando grandissime leggende del tennis internazionale.
La prima fu Billie Jean King, apripista nel lontano 1972. Chris Evert la imitò due anni dopo, mentre, negli anni ’80, fu il turno di Andrea Jaeger e dell’immortale Martina Navratilova. Dopo un lungo vuoto generazionale, l’unica giocatrice in grado di replicare una simile impresa nel nuovo millennio prima di Cori Gauff, è stata Venus Williams, venti anni fa.
Raggiungere la finale senza perdere un singolo set equivale a garanzia di successo? La storia ci propone lezioni discordanti.
Billie Jean King e Chris Evert vinsero i tornei negli anni ’70, ma, nel decennio seguente, sia Andrea Jaeger (mai capace di vincere uno Slam) che Martina Navratilova (che invece vanta 18 Slam in bacheca) furono sconfitte in finale. Navratilova batté proprio Jaeger nel 1982, e si arrese poi a Chris Evert nel 1985, in un curiosissimo intreccio tra le protagoniste di questa stessa lista.
La tradizione perdente riemerse nel nuovo secolo con Venus Williams, sconfitta dalla sorella Serena 7-5 6-3 nella finale del 2002. Ora, vent’anni dopo, spetta a Cori Gauff spezzare, o meno, la striscia negativa.