La quarta delle cinque edizioni previste con Torino come sede sta andando in maniera straordinaria, non solo per i risultati sul campo di Jannik SInner. Ma che sarà delle ATP Finals dopo il 2025? Cerchiamo di capirlo tra voci e indiscrezioni, prima dell’annuncio che dovrebbe arrivare domenica prossima.
Nitto ATP Finals: come eravamo nel 2019
Quando l’Italia ottenne per la prima volta l’organizzazione delle ATP Finals era il 24 aprile 2019. Il numero 1 al mondo era nettamente Novak Djokovic, seguito da Rafa Nadal, Sascha Zverev e Roger Federer. Il miglior italiano era Marco Cecchinato, 16° grazie soprattutto all’incredibile semifinale del Roland Garros l’anno precedente. Fabio Fognini era 18°, Andreas Seppi 46°, Matteo Berrettini 55°, Thomas Fabbiano 93° e Lorenzo Sonego 96°.
Sei italiani in top 100 non era affatto un brutto numero, nel senso che avevamo vissuto già periodi largamente peggiori. Sempre in quella classifica, Jannik Sinner era appena salito al n.314, mentre Lorenzo Musetti si era appena affacciato agli M25 e iniziava a racimolare i primi punti per ottenere una classifica ATP.
Nemmeno il più ottimista degli ottimisti, avrebbe mai potuto immaginare dove ci saremmo ritrovati 5 anni dopo. Soprattutto, la candidatura di Torino (lanciata dall’allora sindaca Chiara Appendino) si è dimostrata negli anni incredibilmente perfetta, e non solo perché oggi abbiamo un italiano in cima al ranking ATP. Le Finals 2024 stanno confermando, come ha ammesso lo stesso presidente ATP Andrea Gaudenzi, tutte le alte aspettative che c’erano, dopo la finale centrata da Sinner nel 2024. Presenze, biglietteria, marketing, audience TV, diffusione sui social, tutto sembra girare a meraviglia in una Torino – e un’Italia – scopertasi “tennis-centrica”.
Nitto ATP Finals: sarà ancora Italia? L’ipotesi-staffetta con Milano
L’obiettivo dichiarato della FITP è quello di allungare di altri 5 anni la permanenza in Italia delle Finals. La concorrenza estera non manca, dagli USA all’Asia e soprattutto all’Arabia Saudita, che è già presente nel torneo come sponsor con il fondo PIF e che vorrebbe portare in patria anche le finali maschili, dopo averlo fatto con quelle WTA. I grandi numeri e la crescita esponenziale che sta facendo registrare Torino, insieme a un inevitabile fattore-Sinner che spinge verso una importanza crescente del nostro paese, sono però carte pesanti, che non paiono al momento battibili nemmeno dai petrodollari.
Attenzione, però. Quando la FITP e il presidente Binaghi parlano di rinnovo, la parola che si usa più spesso è “Italia” e non “Torino”, perché l’ipotesi è quella di una staffetta con Milano.
Nel capoluogo lombardo si sta costruendo un nuovo palasport in zona Rogoredo, che servirà per le Olimpiadi Invernali 2026 ma poi potrebbe tornare utilissimo proprio in ottica ATP Finals.
Torino si consolerebbe con un ATP 500?
La soluzione Milano penalizzerebbe un po’ i meriti di Torino, che si è dimostrata location perfetta delle Finals, anche per un altro fattore. Molti top pro risiedono a Montecarlo, la cui distanza dal capoluogo piemontese è decisamente ridotta e questo la rende destinazione gradita ai giocatori.
Nel caso si concretizzasse la staffetta, comunque, Torino dovrebbe ricevere una robusta consolazione, nella forma di un nuovo ATP 500. Il torneo sarebbe ospitato all’Inalpi Arena con la costruzione di almeno altri due campi con standard da copertura televisiva, come richiesto dall’ATP. La collocazione di questo torneo potrebbe essere autunnale, intorno al periodo di Parigi-Bercy, ma non si esclude quella primaverile. Nel caso, si tratterebbe di un torneo da programmare su terra battuta, e qui siamo ancora abbastanza in alto mare.
Avere un ATP 500 in Italia sarebbe comunque un’ottima cosa, anche perché il nostro paese ha una fame crescente di eventi di spessore e finora possiamo vantare soltanto il Masters 1000 di Roma, nient’altro. Dalle 13 tappe ATP 500 in calendario ogni anno, l’Italia è sempre rimasta esclusa. Forse anche questo digiuno è vicino alla conclusione.