Ci siamo, l’atto conclusivo delle due settimane trascorse a Melbourne dalla crema del tennis internazionale, si sta per consumare alla Rod Laver Arena, dove, nella mattinata di domenica 30 gennaio, alle 09,30 italiane, Daniil Medvedev scenderà in campo per conquistare il suo secondo titolo consecutivo, contro Rafa Nadal, che proverà a vincere il suo 21° Slam.
Finale tra le più attese
Dopo la problematica e, a tratti, aspramente polemica estromissione di Novak Djokovic dal tabellone principale di questi Australian Open, la finale tra Medvedev e Nadal era una delle più attese.
Nella parte alta il maiorchino ha affrontato nell’ordine Giron e Hanfmann ai primi due turni eliminando entrambi in maniera agevole al terzo set, per poi faticare con il russo Khachanov al quarto. Agli ottavi il sorprendente Mannarino ha lasciato strada allo spagnolo senza opporre una grossa resistenza, se non durante un epico primo set chiuso da Nadal 16-14, ma tra quarti e semifinali, l’attuale numero 5 del mondo ha affrontato una doppia battaglia contro Shapovalov prima e il nostro Matteo Berrettini poi.
Dal canto suo Medvedev ha affrontato un cammino per certi versi simile, con due dei primi tre turni superati senza grossi patemi, quelli con Laaksonen, Kyrgios e Van De Zandschulp, per poi soffrire contro la vera sorpresa del torneo, lo statunitense Maxime Cressy e, tra quarti e semifinale, contro il canadese Auger-Aliassime e il greco Tsitsipas.
L’immortale torna a ruggire
Nell’intervista del dopo partita contro Berrettini, Nadal ha confessato che in alcuni momenti del periodo in cui è stato lontano dai campi negli ultimi sei mesi, ha pensato seriamente al ritiro, questo il motivo dell’emozione palesata a vittoria conquistata.
Il dolore al piede di cui soffre fin da bambino, dopo il titolo mancato agli Open di Francia lo scorso giugno, è stato questa volta più forte e doloroso di altre e lo ha costretto a lasciare il Tour per la quasi totalità della seconda parte dell’anno.
Il cammino agli Australian Open è ovviamente un nuovo inizio per il maiorchino, ma la possibilità di conquistare il 21° titolo ad uno Slam e diventare il primo tennista della storia a superare quota 20, scippando questa possibilità ai due storici avversari Federer e Djokovic, diventa a questo un obiettivo concreto.
Genio dentro e fuori dal campo
Durante queste due settimane, si è posto spesso l’accento sull’intelligenza di Daniil Medvedev, sia dentro che fuori dal campo.
Sul cemento di Melbourne il genio e la sregolatezza del campione di Mosca, si sono visti in più di un’occasione, quando ha messo alle strette avversari e arbitri, provando, sono parole sue, “ad entrare nella testa dei rivali“, come un ottimo giocatore di poker o, visto che di un russo stiamo parlando, di scacchi.
In conferenza stampa e nei momenti in cui non si è giocato, gli atteggiamenti poco usuali di Medvedev si sono manifestati al loro meglio. In più di un’occasione ha anche quest’anno ribadito di non doversi e volersi chinare all’accondiscendenza verso il pubblico.
Il personaggio Medvedev è fatto così come lo vediamo: non ha problemi ad attrarre antipatie, dice sempre le cose come secondo lui vanno dette e si nutre, questo lo abbiamo riscontrato anche a Flushing Meadows, dei “booo” del pubblico.
Le schede dei due giocatori
Daniil Medvedev è nato a Mosca 25 anni fa e oggi vive a Monte Carlo, nel Principato di Monaco. Si porta a spasso un fisico piuttosto gracilino: nonostante un’altezza che sfiora i due metri, il suo peso non supera gli 80 Kilogrammi.
Negli ultimi anni ha lavorato moltissimo sul potenziamento dei muscoli delle gambe, ma in un’intervista di qualche mese fa, Medvedev ha dichiarato di evitare il sovraccarico di pesi in palestra, affinché i quadricipiti non intervengano negativamente su una delle caratteristiche più performanti del russo: lo spostamento laterale e quello in avanti.
Questa sua qualità è venuta fuori in più di un’occasione anche a Melbourne, quando si è presentata la necessità di recuperare situazioni scabrose, soprattutto a rete.
Fino a oggi ha messo in tasca oltre 22 milioni di dollari di soli premi per i tornei, conquistando un titolo del Grande Slam, quello di Flushing Meadows 2021 e agli Australian Open ha un record di 19 vittorie e 5 sconfitte.
Il suo miglior risultato a Melbourne è la finale raggiunta lo scorso anno, persa dal 9 volte campione di New York, Djokovic.
Rafael Nadal è nato e cresciuto a Manacor, Maiorca, 35 anni fa e non ha mai pensato di cambiare residenza. Nonostante sia alto 185 centimetri, ben 13 in meno del suo avversario di domenica, pesa 5 Kilogrammi in più.
Abbiamo già parlato dell’ultimo periodo durante il quale ha dovuto curarsi per l’infortunio al piede, ma il suo rientro è stato in grande stile e non tutti si aspettavano subito una finale.
Ha vinto 89 titoli in carriera, per un totale di oltre 125 milioni di dollari di montepremi conquistati fino ad oggi. A Melbourne ha vinto uno solo dei suoi 20 titoli del Grande Slam, oltre ai quattro degli US Open e ai due di Wimbledon. I restanti 13, sono arrivati a Parigi sulla sua amata terra rossa.
Le chiavi del match
Per quanto possa valere questa statistica, Nadal è imbattuto nel 2022 e sembra al top della sua forma, ma i bookmaker danno netto favorito Medvedev, che ha dalla sua quella freschezza che la differenza di età non può non pesare in una finale di questo tipo.
Inoltre le battaglie degli ultimi due match disputati dallo spagnolo, potrebbero lasciare qualche strascico, anche se la giornata di riposo passata tra l’incontro con Berrettini e la finale di domenica, verrà sfruttata al massimo dallo staff di Nadal, vero e proprio stakanovista della preparazione degli incontri più importanti.
Sono pochi i punti deboli dei due finalisti.
Entrambi hanno sempre dimostrato una solidità mentale fuori dal comune, anche se interpretata in maniera praticamente opposta.
Da una parte Nadal appare una macchina perfetta, il più delle volte esente da sbavature di carattere psicologico. Dall’altra Medvedev sembra spesso essere sull’orlo di qualche crisi di nervi, che non inficia quasi mai sul risultato finale delle partite di cui è protagonista.
La tenuta fisica è invece il più grosso punto interrogativo della partita di Rafa Nadal, ma nessuno pensi che un eventuale protrarsi della finale possa favorire il russo. Il maiorchino ha dimostrato di poter ricorrere a risorse praticamente senza fine, quando è servito chiudere le sue partite al quarto o al quinto set, come è successo con Shapovalov e Berrettini.
Con ogni probabilità anche il pubblico sarà un fattore importante, visto che si schiererà quasi certamente con lo spagnolo.
Medvedev, in caso di difficoltà, ricorrerà ai suoi trucchi cerebrali, provando ancora una volta a “entrare nella testa” del suo rivale, ma il compito sembra ben più difficile al cospetto di un giocatore come Nadal, che, in quanto a testa, non ha nulla da invidiare a nessuno nel circuito.
Tecnicamente sarà importante per Nadal servire una buona percentuale di prime e provare a chiudere i punti senza andare oltre un numero massimo di 5/6 scambi per ogni punto, oltre il quale diventa tutto potenzialmente territorio di caccia del suo avversario.
La varietà di colpi del campione russo, sarà invece la chiave per scardinare le certezze del rivale. Ma anche qui dipenderà non poco dall’atteggiamento tattico e soprattutto dal dritto di Nadal, che necessiterà della profondità dei tempi migliori per portare gli scambi a suo favore.
Si gioca domenica 30 gennaio alle 09,30 con diretta su Eurosport, Discovery+, Now Tv e Sky Go.