Il programma dei sedicesimi di finale del Masters di Parigi-Bercy, si presenta particolarmente ricco di sfide importanti e con spunti estremamente interessanti soprattutto per quanto riguarda la pattuglia azzurra. Campo centrale per quanto ci riguarda, quello in scena tra i due “NewGen” più precoci del circuito, Sinner e Alcaraz. Ma c’è da seguire anche il nostro Musetti (contro un osso duro come Duckworth) e gli altri big del torneo. Insomma una giornata imperdibile per gli amanti del tennis.
La sfida dei NewGen
Non ci sono dubbi che la sfida più interessante in assoluto di oggi sia proprio quella che vede coinvolto il nostro maggior talento futuribile (e presente) Jannik Sinner, opposto però a quello che è al momento il teenager più vincente del circuito, lo spagnolo Carlos Alcaraz (non a caso i due sono gli unici giocatori ancora sotto i 21 anni a essere nella Top50 del ranking ATP).
Uno scontro che ha già tutto il sapore di un qualcosa di epico destinato a protrarsi a lungo, e che fino ad ora però li ha visti affrontarsi una sola volta in campo, ma nel Challenger (successo per lo spagnolo in tre set), mentre è la prima uscita in un torneo ATP.
Elencare i record che i due ragazzi terribili stanno mettendo in bacheca sarebbe sforzo titanico, con l’italiano ovviamente in vantaggio causa un anno in più sulla carta d’identità. Sinner quest’anno ha già messo in bacheca ben 4 titoli (primo italiano a riuscirci in una stagione), contro 1 portato a casa dallo spagnolo che però si è tolto lo sfizio di essere il primo “teen” ad arrivare fino ai quarti degli US Open (battendo anche il suo primo top10, Tsisipas).
Per il resto una sfida che ha anche un valore puramente tecnico, con i due interpreti a portare avanti un gioco decisamente differente. Più variegato e fluido il tennis di Sinner, più fisico quello del mancino spagnolo (che in effetti malgrado l’anno in meno sembra già più strutturato muscolarmente, seguendo anche da questo punto di vista le ombre di Nadal). Ma numeri e classifica a parte, l’incontro si presta a ogni tipo di soluzione finale e di certo tutti e due gli interpreti sono convinti di una cosa: possono vincere il match.
Occasione Musetti
Dall’altra parte del tabellone per l’altro italiano, Lorenzo Musetti, c’è la grande occasione di potersi giocare giocare al meglio questi sedicesimi contro un avversario tosto, ma comunque alla portata. Tra l’italiano e l’australiano James Duckwoth, ci sono infatti solo una decina di posizioni nel ranking (numero 55 Duckworth, numero 67 Musetti) e quasi altrettanti all’anagrafe (19 contro 29). Un divario più di esperienza che tecnico, anche se la condizione mostrata dai due nelle ultime fasi della stagione è stata decisamente differente.
Meglio l’australiano che è riuscito anche a trovare qualche vittoria importante sul campo (battendo per ben tre volte giocatori nella top-20, cosa che non gli era mai riuscita in tutta la sua carriera precedente), centrando anche la vittoria al Challenger di Istanbul in settembre. Per Musetti invece un periodo non proprio ottimale, tra qualche problema in campo (di condizione fisica e mentale) e fuori (provato dalla fine della storia con la sua ragazza). Morale, per lui uno score di 13 sconfitte nelle ultime 18 partite giocate.
Un match che si attende quindi molto tirato e in quel caso potrebbe tornare utile un’altra statistica: Musetti ha vinto infatti cinque degli ultimi sette tie-break giocati, segno che almeno dal punto di vista di agonismo e concentrazione nei momenti decisivi, l’italiano è sempre ben presente.
Gli altri big match in programma
Con Djokovic già approdato agli ottavi e il numero due Medvedev che non dovrebbe avere grossi problemi a sbarazzarsi di Ivashka nella parta bassa del tabellone (lo stesso dicasi per Tsisipas contro Popyrin), ecco che l’attenzione si sposta verso quei match che invece non sembrano poi così scontati.
Per esempio quello che vede il numero 6 Rublev affrontare un complicatissimo avversario come Taylor Fritz (numero 26 del tabellone che ha sconfitto il nostro Sonego in tre set nel primo turno). Precedenti a favore del russo per 2-1 che ha vinto le ultime due sfide, ma la condizione mostrata in campo nelle ultime uscite sembra invece lasciare qualche speranza in più per l’americano. L’ultima uscita dei due a San Pietroburgo ha visto infatti il russo uscire quasi subito mentre per Fritz è arrivata la finale. Di contro, l’americano potrebbe arrivare più stanco al match e il cemento indoor non è per niente la sua superficie preferita.
Non dovrebbe avere problemi nemmeno Zverev (testa di serie numero 4) che contro Lajovic (numero 34), parte comunque in netto vantaggio grazie a una condizione che sembra nettamente superiore che gli ha fatto vincere ben 25 delle ultime 27 partite giocate (solo Fritz a Indian Wells e Djokovic agli US Open sono riusciti a batterlo da luglio in avanti).
Il programma completo dei sedicesimi di finale
11:00 | Auger Aliassime (9) | Koepfer |
11:00 | Gaston | Carreno-Busta (12) |
11:00 | Musetti | Duckworth |
12:30 | Dimitrov (16) | Khachanov |
12:30 | Fritz | Rublev (5) |
12:30 | Paul | Hurkacz (7) |
14:00 | Norrie (10) | Opelka |
14:00 | Tsisipas (3) | Popyrin |
15:30 | Sinner (8) | Alcaraz |
15:30 | Mannarino | Monfils (15) |
17:00 | Giron | Schwartaman (11) |
18:30 | Korda | Cilic |
19:30 | Lajovic | Zverev (4) |
21:00 | Ivashka | Medvedev (2) |