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Jannik Sinner non è tipo da affermazioni categoriche, anzi è sempre molto misurato nelle parole quanto aggressivo coi vincenti in campo. Dunque, sentirlo definire le Olimpiadi come “momento chiave della carriera” è qualcosa che dice tanto, delle responsabilità che il ragazzo sente su di sé.

Vediamo allora quale sarà, il programma del neo numero 1 ATP, da oggi alla fine di luglio.

Jannik Sinner: prossima fermata – Halle

Dal 1993, una cittadina di poco più di 20mila abitanti, a circa 40km da Lipsia, ha rotto la classica liturgia del tennis da erba. La storica trafila voleva infatti che l’antipasto classico per Wimbledon fosse rappresentato dal Queen’s, ma oggi non è più così. Si pensi che persino “Re Roger” ha quasi sempre scelto Halle, come “palestra” per allenarsi su erba prima dello slam londinese. Federer ha giocato Halle per 18 volte, ottenendo ben 9 vittorie.

Anche Jannik Sinner si è finora distinto più come “Hallista” che come “queenista” e, infatti, la sua scelta è caduta ancora una volta sull’erba tedesca, dove il neo numero 1 ATP disputerà la sua prova generale prima di Wimbledon.

Al momento, in base alla entry list, Jannik sarà testa di serie numero 1 davanti a Zverev (2), Medvedev (3), Rublev (4), Hurkacz (5), Tsitsipas (6), Bublik (7) e Auger-Aliassime (8).

Il torneo è un ATP 500 come del resto il Queen’s, che dal canto suo accoglierà l’altra metà dei tennisti in preparazione a Wimbledon: Alcaraz, de Minaur, Dimitrov, Fritz, Paul, Shelton e Rune, solo per menzionare i primissimi.

Da un punto di vista della superficie non cambia moltissimo, anche se l’erba inglese è tendenzialmente più alta e dunque un po’ più lenta.

Per Jannik Sinner sarà la terza partecipazione ad Halle. Nelle prime due, l’azzurro si fermò rispettivamente al 1° turno di qualificazione (nel 2019, quando da n.209 al mondo perse da Joao Sousa) e ai quarti (nel 2023, sconfitto dal n.48 Bublik).

In generale, il bilancio di Jannik Sinner sull’erba è di 14 vittorie e 10 sconfitte, ma ciò tiene ovviamente conto anche di quando Jannik non era ancora QUESTO Sinner.

E poi Wimbledon

In entry list, Jannik Sinner figura ancora come secondo dietro a Novak Djokovic. E, se il forfait del campione serbo non fosse stato certo, è possibile che la testa di serie numero 1 sarebbe stata ancora la sua. Wimbledon, infatti, si riserva da sempre una gestione peculiare delle sue teste di serie, che vengono decise non solo sulla base del ranking ATP, ma anche in base ai risultati ottenuti su erba dai giocatori, anche nelle stagioni precedenti.

La testa di serie numero 1 di Sinner non è dunque in discussione, avendo l’altoatesino fatto semifinale lo scorso anno e quarti nel 2022, sconfitto sempre da Djokovic.

In linea puramente teorica, lo slam londinese è forse il più adatto al gioco di Jannik Sinner, come chi vi scrive aveva predetto già diverso tempo fa. Certo il nostro campione deve ancora fare diversi miglioramenti nel gioco di volo dove ad esempio Alcaraz è sensibilmente più avanti, ma se ricordate le sortite a rete di Jannik di due anni fa e le confrontate con quelle odierne, non potrete che notare progressi giganteschi.
Certo Alcaraz è a sua volta un solidissimo candidato a quello che sarebbe il suo secondo Wimbledon consecutivo, e quarto Slam in carriera. Non si vedono, invece, giocatori che al momento possano contendere un posto in finale a questi due, anche se la strada da qui al 14 luglio è ancora lunghissima.

Jannik Sinner e le Olimpiadi

Dunque, ipotizzando di arrivare in finale a Wimbledon, Jannik Sinner sarebbe totalmente focalizzato sull’erba fino al 14 luglio. Poi, in questa stagione così particolare per via dei cinque cerchi, ci sarà un massivo e insolito ritorno sulla terra battuta.

In genere, la seconda metà di luglio accoglie una tardiva tranche di tennis sul rosso, più che altro per gli allergici all’erba o per i giocatori già “sfrattati” da Wimbledon. Parliamo di tornei come Gstaad in Svizzera, Bastad in Svezia e Umag in Croazia. Quest’anno, invece, sarà tutto diverso perché è in programma una sorta di Roland Garros-bis. Il torneo di tennis delle Olimpiadi di Parigi 2024, infatti, si giocherà sugli stessi campi dello Slam francese.

In teoria, se ricordate le parole pronunciate da Jannik Sinner prima di confermare la presenza al Roland Garros, si trattava di un torneo che voleva giocare anche e soprattutto in ottica olimpica, per vedere quanto è eventualmente migliorata la sua competitività su quei campi su cui potrebbe giocarsi una medaglia.

Tre anni fa ci furono polemiche a non finire e delle prime campagne di stampa contro, dopo la rinuncia di Sinner al torneo olimpico di Tokyo. A posteriori è facile dire che aveva ragione lui, ma è sempre meglio contestualizzare. Jannik Sinner veniva da un periodo in cui stava già, evidentemente, ponendosi delle domande sul suo percorso. Al Roland Garros aveva preso 3-0 agli ottavi da Nadal, a Queen’s e Wimbledon era uscito al 1° turno ed era dunque in un momento non semplice. Ai primi di agosto avrebbe poi vinto il suo primo ATP 500 a Washington, prima di fare ottavi allo US Open (ko da Zverev) e vincere ancora a Sofia e Anversa. Poi, dopo il KO all’Australian Open 2022 da Tsitsipas, la decisione di cambiare tutto. A 20 anni e da numero 10 del mondo. Secondo molti era un azzardo, ma oggi non lo pensa più nessuno. Eppure, la difficile rinuncia a Tokyo e la decisione di lasciare Riccardo Piatti per affidarsi a Simone Vagnozzi erano entrambe figlie di un ragazzo che ha idee chiare e una visione molto lunga.

Oggi, dopo le visite mediche pre-convocazione olimpica, Jannik Sinner ha detto di considerare l’Olimpiade come “un momento chiave della mia carriera”, tre anni dopo averci rinunciato perché non era il momento giusto. Ogni cosa ha il suo tempo.