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Sembra assurdo, avere già vinto entrambe le partite disputate e sempre senza perdere un set, e non essere ancora qualificato alle semifinali. Eppure è quanto è successo a Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals, un torneo che ci sta proponendo un “nuovo” Jannik.

Jannik Sinner: tutti gli scenari per qualificarsi alle semifinali Nitto ATP Finals

Dopo il 6-4 6-4 a Taylor Fritz, che fa il paio con il 6-3 6-4 rifilato ad Alex de Minaur due giorni prima, Jannik Sinner è solido al comando del Gruppo Ilie Nastase, alle Nitto ATP Finals. 2-0 come bilancio vittorie-sconfitte, 4-0 come set e 24-15 come game. Tuttavia, questo non basta ad avere il nostro campione già qualificato alle semifinali. Vediamo tutti gli scenari possibili.

Jannik Sinner si qualifica come primo classificato se…

  • Vince contro Daniil Medvedev
  • Perde 2-1 con Medvedev e Fritz batte de Minaur

Jannik Sinner si qualifica come secondo classificato se…

  • Perde da Medvedev e de Minaur batte Fritz

C’è anche – piuttosto remota, ma c’è – la possibilità che Jannik Sinner manchi clamorosamente la qualificazione in semifinale. Ciò potrebbe accadere in caso di sconfitta netta 2-0 contro Medvedev e vittoria 2-0 di Fritz contro de Minaur. A quel punto, avendo un arrivo a tre, bisognerebbe contare i game tra Sinner, Medvedev e Fritz.

Questa è la situazione dettagliata del Gruppo Nastase

POSIZIONEGIOCATOREPARTITE V/PSET V/PGAME V/P
1Jannik Sinner2-04-024-15
2Taylor Fritz1-12-220-19
3Daniil Medvedev1-12-219-18
4Alex de Minaur0-20-413-24

Dunque, per mancare la qualificazione alle semifinali, Sinner dovrebbe perdere 2-0 contro Medvedev, senza arrivare a 4 in entrambi i set, e al contempo Fritz dovrebbe vincere 2-0 (senza tiebreak) contro de Minaur.

Dal canto suo, nemmeno Alex de Minaur è tagliato fuori, anche se la sua semifinale è davvero appesa a un filo. Per centrarla, l’australiano dovrebbe battere Fritz 2-0 e sperare che Sinner faccia altrettanto con Medvedev, lasciandogli al massimo 5 giochi. Abbastanza fantascientifico, diciamo.

Il “nuovo” Jannik Sinner che stiamo vedendo a Torino

Tecnicamente, i primi due match ci hanno detto che Jannik Sinner è il “solito” Sinner nella capacità di elevare il rendimento (al servizio e in risposta) nei momenti importanti. La capacità di Jannik di mettere pressione all’avversario di turno ricorda sempre più quella di Djokovic, così come le capacità in allungo, soprattutto dalla parte del rovescio. Buona la disinvoltura del drop shot, in fase di miglioramento lo slice a una mano di rovescio, che può essere arma tattica devastante, unito al resto dei colpi dell’altoatesino.

Ma le ATP Finals ci stanno mostrando uno Jannik diverso nel modo di porsi, più sciolto, più a suo agio anche nel comunicare e nel sorridere. Si vede che giocare in casa è qualcosa che per lui era pressoché sconosciuto e rappresenta, in tutta evidenza, una soddisfazione che non ha alcun interesse a celare. D’altra parte, stiamo parlando di un atleta la cui collocazione definitiva nella storia dello sport italiano è ancora prematura da determinare, ma è sicuramente altissima. Parliamo di Valentino Rossi, Alberto Tomba, Marco Pantani: il club è quello e lui sembra sempre meno impacciato, oltre che sempre più orgoglioso delle proprie origini e del proprio approccio al tennis e al mondo dei media.