Quella dei Noah è una dinastia che potrebbe essere a tutti gli effetti “benedetta dal dio dello sport”, in quanto il padre di Yannick, Zacharie Noah, era un calciatore professionista, vincitore della Coppa di Francia con il Sedan nel 1961, e suo figlio Joakim, nato nel 1985, era un giocatore di basket in NBA ritiratosi nel dicembre 2020.
Yannick Noah
Yannick Noah nasce il 18 maggio 1960 a Sedan, un piccolo comune francese di circa 19.000 abitanti. Nasce dall’incontro di due culture: quella africana del padre calciatore e quella francese della madre insegnante.
Uno dei giocatori più rappresentativi del tennis mondiale degli anni ’80, divenuto autentica leggenda in Francia grazie all’impresa compiuta nel 1983. Yannick Noah è stato l’ultimo francese a trionfare nel più prestigioso torneo di casa, il Roland Garros, battendo Mats Wilander per 6-2, 7-5, 7-6. Una gioia che ai transalpini mancava dal 1946, anno in cui ad aggiudicarsi il titolo fu Marcel Bernard. Un successo che fa di Noah l’unico francese a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro nel torneo dello Slam nell’era moderna.
Si mormora che dopo questa vittoria Noah non riuscì a sopportare la pressione e il peso del successo, e tentò il suicidio. A salvarlo dal baratro probabilmente furono la musica di Bob Marley e la sua Africa, che lo aiutarono a capire che nella vita è importante credere in qualcosa per riuscire a sopravvivere.
Nel 1984 trionfa ancora a Parigi, ma questa volta nel doppio, in coppia con Henry Leconte mentre l’anno seguente vince gli Internazionali d’Italia a Roma e nel 1986 diventa numero 3 nel Ranking ATP. Tuttavia, decide di ritirarsi nel 1990 dedicandosi al ruolo di allenatore, prima della squadra nazionale femminile e successivamente di quella maschile.
Tutto ciò sarebbe bastato per ritagliargli uno spazio tra gli immortali del tennis francese, ma la sua figura ha assunto un peso irripetibile anche dopo il ritiro dai campi, dato che ha presa in carico la squadra francese di Coppa Davis. In qualità di capitano, che la federazione francese gli aveva assegnato con non poche riserve visto la personalità straripante e spesso sopra le righe, fa la storia, portando il titolo in patria per 3 volte: nel 1991, nel 1996 e nel 2017, anno in cui la Francia conquisterà la decima nella competizione.
Dalle sue dimissioni dal vertice della selezione della Francia, giunte nel 2017, Yannick Noah si dedica a tempo pieno alla sua attività di cantante, percorso intrapreso subito dopo aver appeso la racchetta al chiodo. Quella musica che in passato lo aveva aiutato a rialzarsi, e che ora sarà a tempo pieno, compagna di vita.
Joakim Noah
Joakim Simon Noah, nato a New York il 25 febbraio 1985, dotato di ottima visione di gioco, efficace a rimbalzo, era un ottimo difensore e stoppatore. Ha giocato in diversi licei di New York e del New Jersey, oltre ad aver partecipato a numerosi tornei di strada, nei quali si è guadagnato il soprannome “The Noble One”.
Il 28 giugno 2007, è stato scelto al primo giro del draft NBA 2007, selezionato dai Chicago Bulls come nona scelta assoluta. Nel suo anno da rookie, dopo lo scambio che ha portato Ben Wallace a Cleveland, ha giocato stabilmente in quintetto, dando grinta e aggressività alla sua squadra. Le due stagioni successive “the Noble One” migliora in tutti i suoi aspetti del gioco, diventando uno dei migliori rimbalzisti della NBA.
Considerato oramai uno dei punti fermi del quintetto base dei Bulls, nel 2010 firma un’estensione di 5 anni del contratto che lo lega alla squadra. Nella stagione 2010/11 è costretto a saltare due mesi di partite a causa di un intervento chirurgico al pollice della mano destra e, rientrato dopo l’All-Star Game, Noah ha contribuito al finale di regular season dei Chicago Bulls, che hanno conquistato il miglior record della lega.. Ha giocato in quintetto tutte le partite di play-off dei Bulls, fino all’eliminazione avvenuta in finale di Conference per mano dei Miami Heat. Il 21 aprile 2014 vince l’NBA Defensive Player of the Year Award.
Il 2 luglio 2016 firma un contratto con i New York Knicks, lasciando i Bulls dopo nove anni. La sua annata (così come quella della squadra) è stata negativa, e il 25 marzo 2017 la sua stagione termina anzitempo, in quanto viene trovato positivo a un controllo antidoping dopo aver assunto un farmaco proibito. Torna a giocare nel novembre 2017 ma tre mesi dopo viene messo fuori rosa dai Knicks. Nella stagione successiva torna in squadra a novembre ma il suo rapporto con l’ambiente (allenatore e tifosi) è molto travagliato, e a dimostrazione di questo, termina la stagione con appena 7 gare giocate.
Il 30 novembre 2018 firma con i Memphis Grizzlies disputando una discreta stagione dopo le 2 negative nella Grande Mela. Il 9 marzo 2020 si accasa ai Los Angeles Clippers ma il 3 dicembre 2020, dopo essere stato tagliato dalla squadra, si ritira dal basket.
“Quella di mio padre è probabilmente una delle maggiori influenze della mia vita”, ha dichiarato Joakim. dimostrazione del fatto che essere cresciuti con una persona che riesce a trasmetterti l’importanza dello sport nella vita quotidiana è molto importante. Nel suo caso, “papà Noah” è riuscito a trasmettere al figlio quella grinta, ma soprattutto gli ha dato uno stile di vita attivo che lo ha visto diventare un giocatore di basket professionista e ora, nella sua carriera post-ritiro, lo sta aiutando a creare un’eredità.