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Le parole del presidente della Federtennis Angelo Binaghi aprono a scenari per certi versi clamorosi: si potrebbero giocare gli Internazionali di tennis di Roma non a Roma!

Il Coronavirus è diventato ben presto una pandemia e tutto lo sport mondiale si è fermato. Per quanto concerne il tennis, i massimi organismi internazionali hanno deciso di sospendere l’attività agonistica fino al 7 giugno, con il Roland Garros che dal canto suo ha deciso, in totale autonomia, di riprogrammare lo Slam parigino al 20 settembre. Se da un lato sia Madrid che Monte Carlo hanno già deciso e ufficializzato la cancellazione del torneo dando appuntamento al 2021, da un altro c’è la ‘grana’ Roma. Le parole di Angelo Binaghi, numero 1 della Federtennis, a Sky Sport ne sono la testimonianza: “Contiamo di riprogrammare gli Internazionali d’Italia quest’anno. A noi andrebbe benissimo essere uno dei tornei preparatori del Roland Garros. Vorremmo si giocassero a Roma, ma siamo disposti a organizzarli in qualunque sede e su qualunque superficie”.

Dichiarazioni che stridono con il momento attuale che l’Italia sta vivendo ma anche con un calendario che sta diventando sempre più improbabile. Il Roland Garros, infatti, dovrebbe cominciare il 20 settembre, due settimane dopo la fine degli US Open. Sarebbe quantomeno complicato incastrare il Masters 1000 di Roma, su terra, dopo lo slam su cemento e ad una sola settimana di distanza dallo Slam parigino. E le asserzioni di Binaghi hanno fatto scoppiare la polemica sui social di tanti appassionati che avevano già comprato i biglietti per Roma: da più parti sembra sorgere una teoria che vede la FIT intenzionata a non rimborsare i biglietti e spostare il torneo di Roma a Cagliari, dove la Coppa Davis ha giocato a porte chiuse (l’Italia ha battuto la Corea del Sud) “risarcendo” così il capoluogo sardo dopo il mancato indotto. Discostandoci da queste teorie fino a prova contraria, ci sentiamo di concludere con un messaggio ai protagonisti del mondo dello sport che parlano (in modo esplicito o anche implicito) di soldi, profitti, sponsor, tv e altre fonti di guadagno: in ogni sport è importante la programmazione, sia di atleti che delle Federazioni, ma, guardando e sentendo il bollettino delle 18, forse è meglio metterla in secondo piano. In attesa di tempi più propizi.

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