Il day 10 dell’Australian Open 2023 coincideva con l’ultima tranche di quarti di finale, sia per il singolare maschile che per quello femminile. Vediamo come sono andati a finire.
Australian Open, day 10: si ferma Shelton, non Nole
Il menu odierno del singolare maschile offriva il derby USA fra Ben Shelton e Tommy Paul, quindi il match più “quotato fra Andrey Rublev e Novak Djokovic.
Derby USA a Tommy Paul, ma ritroveremo Ben su questi schermi
Il tabellone più irrazionale possibile, fino ai quarti, potrebbe dare esiti razionalissimi da adesso in poi. Il derby americano tra presente e futuro, fra Tommy Paul e Ben Shelton, si è chiuso con il primo che ha vinto facendo valere un’arma che non tramonterà mai: l’esperienza.
Ben serve sempre bene e tira fortissimo, ma alla fine della fiera peseranno come un macigno i 50 errori gratuiti, soprattutto se confrontati con i soli 26 del rivale. Shelton ha un servizio prodigioso, serve 24 ace ma questo non basta: in un quarto di finale del Grande Slam devi avere sempre la concentrazione al massimo. Infatti, perso il primo set al tie-break, Ben ha ceduto la battuta per la prima volta dopo qualcosa come 67 turni consecutivi. Sessantasette, impressionante.
Archiviato anche il secondo set, le gambe di Tommy hanno tremato a loro volta. Del resto, fino a ieri il suo massimo in uno Slam erano gli ottavi a Wimbledon 2022. Però poi, complice un po’ di stanchezza e inesperienza del suo giovane rivale, il 25enne centra la sua prima semifinale, dove sarà probabilmente la vittima sacrificale di Novak Djokovic. Ma, in questo momento, non gliene potrebbe fregare meno.
Nole fa il bullo, Rublev non vede palla
L’ultimo quarto di finale è poco più di una formalità. Il 6-1 6-2 6-4 finale sintetizza bene ciò che si è visto sul green set del centrale di Melbourne. Troppo più talento, troppe più soluzioni, troppa – ma anche solita – bravura di Nole nell’entrare in testa ai suoi avversari e sconvolgerne ogni certezza. Abbiamo detto che Rublev si è mostrato maturato rispetto al passato ed è così, ma oggi Djokovic lo ha quasi ridicolizzato, grazie a una performance che flirta con la perfezione a partire dal servizio. Raramente si è visto Djokovic servire 14 ace in 3 set, e questo è accaduto non tanto per problemi alla risposta del suo avversario, ma per l’enorme efficacia di Nole in questo fondamentale, nel quale è sempre stato solido ma mai dominante come stavolta.
Poi certo, la differenza l’hanno fatta – come spesso accade nei match di Djokovic – i game di risposta. Il serbo ha vinto il 45% dei punti in risposta, il russo il 25. Sipario.
Australian Open, il day 10 femminile: il sogno di Magda prende forma
Il programma del singolare femminile vedeva gli ultimi 2 quarti in calendario, il primo fra Karolina Pliskova e Magda Linette, il secondo fra Aryna Sabalenka e Donna Vekic.
Magda sulle orme di Iga, incubo Pliskova
Avremo una polacca in semifinale all’Australian Open, ma non è Iga Swiatek bensì Magda Linette. A 30 anni suonati, Linette trova ancora una performance di enorme consistenza raggiungendo la sua prima semi in uno Slam, e meritandolo al 101%. Come con Garcia, Linette gioca con una enorme fiducia, sbaglia pochissimo sia nel risultato dei colpi che nelle scelte, inducendo al contrario in errore la sua avversaria. Il risultato è simile, perché se Caroline Garcia aveva totalizzato 33 gratuiti contro Magda, Pliskova ne ha commessi addirittura 36.
Strana la vita, a volte. A 30 anni Magda Linette scopre una nuove e più alta dimensione professionale, alla stessa età Karolina Pliskova conferma i suoi storici limiti. La ceca si aggiunge al ristretto club di giocatrici che sono state numero 1 al mondo senza tuttavia mai riuscire a vincere una prova del Grande Slam. Dinara Safina e Jelena Jankovic sono le altre due che vengono in mente. Karolina ha ancora tempo per riuscirci, ma l’impressione è che gran parte delle sue carte se le sia già giocate.
Sabalenka vede i mostri, Vekic l’aiuta
Viktoryja Azarenka L’ultimo quarto di finale era l’interessantissimo Sabalenka-Vekic, con la bielorussa di fronte al duro test contro una giocatrice che l’aveva battuta 5 volte su 6 precedenti. Infatti Donna Vekic ha esattamente il tennis che serve per mettere in difficoltà la bielorussa: movimenti rapidi, ottime qualità di incontrista. Però la croata a sua volta mostra problemi enormi al servizio: dopo due turni alla battuta ha già commesso 5 doppi falli, a fine primo set saranno 9 e 13 in totale.
La chiave del successo di Sabalenka sta proprio qua, perché la bielorussa si era fatta contro-breakkare e iniziava a vedere i mostri, con l’altra che le rimandava tutte le palle indietro e con angoli spesso difficilissimi. Però gli errori al servizio di Vekic l’hanno aiutata a riprendere fiducia, e nel secondo set non si è più guardata indietro. Finisce 6-3 6-2.
Cosa ci attende questa notte all’Australian Open
Il day 11 dell’Australian Open sarà dedicato alle semifinali femminili, oltre al doppio maschile del quale però non ci occupiamo in questa sede. Dunque si parte alle 9:30 di domattina (ora italiana) con Rybakina-Azarenka, mentre alle 11 si proseguirà con Linette-Sabalenka. Rybakina e Sabalenka sono le più accreditate per comporre la finale di sabato, ma le storie di Vika e Magda non sono soltanto delle possibili affascinanti narrazioni.