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Jannik Sinner torna al tennis giocato dopo la pausa forzata delle Olimpiadi, con il ritiro a pochi giorni dal via che non ha mancato di sollevare le ormai consuete polemiche. Tuttavia, c’è da pensare solo all’ATP Masters 1000 di Toronto, che ha nell’altoatesino il campione in carica.

Jannik Sinner, quante cose sono cambiate in 12 mesi

Dodici mesi fa, Jannik Sinner arrivava al Canadian Open da ottavo giocatore del mondo e testa di serie numero 7. Ci arrivava dopo la semifinale di Wimbledon persa da Novak Djokovic e uno status ancora a ridosso dei migliori, che però non aveva ancora vinto nemmeno un Masters 1000. Battendo Berrettini, Murray (per ritiro), Monfils, Paul e de Minaur colmò questa piccola lacuna portando a casa il primo Masters 1000, ma ai critici di professione non bastava. Troppo semplice il tabellone, dicevano.

Dodici mesi dopo, Jannik Sinner arriva al Canadian Open da numero 1 al mondo, forte di un Australian Open vinto e di una Coppa Davis portata all’Italia dopo 46 anni. Eppure, ai critici di professione questo continua a non bastare. L’onta del secondo forfait consecutivo alle Olimpiadi ha alimentato la ormai consueta ridda di opinioni più o meno a caso.

La verità, probabilmente, è che Jannik ha innalzato in maniera talmente gigantesca gli standard e le aspettative degli italiani sul tennis, che gli italiani stessi ancora non sono riusciti a trovare una misura nei giudizi.

Ad ogni modo, la trasferta canadese è delicata perché inizierà a dirci qualcosa di reale sulle potenzialità dell’azzurro allo US Open, appuntamento clou dell’estate sul cemento americano. Il campo non sarà quello dello scorso anno, poiché il Canadian Open alterna i due tornei 1000 – ATP Masters e WTA Premier – nei due impianti a disposizione, l’IGA Stadium di Montreal e il Sobeys Stadium di Toronto. Nel 2023, il vittorioso torneo di Sinner si era giocato a Toronto, mentre Jannik difenderà stavolta il titolo a Montreal. Ricordiamo che il Canadian Open è uno dei quattro ATP Masters 1000 che hanno mantenuto la struttura con il tabellone a 56 giocatori (gli altri sono Montecarlo, Cincinnati e Parigi-Bercy).

Il tabellone di Jannik Sinner

Come ogni torneo con tabellone a 56 giocatori, Jannik Sinner salta il primo turno e come lui fanno le prime 8 teste di serie. Al 2° turno ci sarà quasi certamente Pablo Martinez, terraiolo spagnolo che non dovrebbe rappresentare alcun problema. Al 3° turno, ovvero gli ottavi di finale, la classifica direbbe Alejandro Tabilo, ma tra i possibili avversari per questa partita ci sono anche Lorenzo Sonego, Tallon Griekspoor e soprattutto Frances Tiafoe. Lo statunitense sembra aver superato il momento nero che lo ha quasi fatto uscire dalla top 30 dopo avere flirtato a lungo con la top 10. Ad ogni modo, in caso di esito positivo, agli ottavi ci sono i possibili incroci con Andrey Rublev o Tommy Paul. Il russo sarebbe il più indicato per classifica, ma non è nel suo momento più splendente, mentre nel caso l’avversario fosse Paul, si tratterebbe di un replay delle semifinali 2023. Proprio in semifinale, ad attendere Jannik Sinner potrebbe essere Daniil Medvedev, testa di serie numero 3 del torneo. Non sono però da escludere altri giocatori dalla stessa parte di tabellone, a partire dal forte ma incostante greco Stefanos Tsitsipas e dal promettente francese Arthur Fils. Il 20enne transalpino era molto atteso al torneo olimpico di casa, ma ha perso nettamente al 1° turno dal nostro Arnaldi.

ATP Masters 1000 Montreal: chi può impedire il back-to-back a Jannik Sinner

Nonostante il cambio di città, il contesto dovrebbe essere in tutto e per tutto simile rispetto al Masters 1000 del 2023. I campi sono sempre in DecoTurf e la temperatura media non cambia molto fra Toronto e Montreal, anche se la prima è mediamente più umida trovandosi proprio sulle rive del lago Ontario.

Dunque, le condizioni del torneo non dovrebbero differire da quelle in cui Jannik Sinner si impose 12 mesi fa. L’assenza di Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, che rientreranno più avanti a causa degli impegni olimpici, rendono le cose un po’ più semplici per l’azzurro, ma il successo non sarà certo scontato.

Sascha Zverev è terzo come percentuale di vittorie nel 2024, con 44 vittorie e 13 sconfitte (77,2%). Per la cronaca, i primi due sono Jannik Sinner con il 91,3% (NOVANTUNO VIRGOLA TRE, avete letto bene) e Carlos Alcaraz con l’84,6%. Appena peggio di Zverev ha fatto Daniil Medvedev (33-10 per un 76,7%), mentre meglio del russo ha fatto Casper Ruud (40-12, 76,9%). Tuttavia, il norvegese – a onta della finale centrata allo US Open nel 2022 – rimane un giocatore non affidabilissimo sul cemento, soprattutto di questi tempi.

Due sorprese possibilissime sono Tommy Paul, sempre a suo agio in questi campi, e il suo alter ego Taylor Fritz, a cui tuttavia manca sempre qualcosa in termini di personalità. Su Hubi Hurkacz ci sono molti interrogativi per il problema al ginocchio che gli ha fatto saltare anche le Olimpiadi, mentre Sebastian Korda viene dalla vittoriosa campagna di Washington e potrebbe essere una bella insidia, se non accuserà un po’ di appagamento (più che stanchezza).

Occhio, infine, a Flavio Cobolli, a sua volta finalista a Washington. Il romano sembra quello messo meglio tra gli altri italiani, nonostante affronti subito Felix Auger-Aliassime. Luciano Darderi trova subito Tommy Paul, mentre a Matteo Arnaldi tocca un qualificato e poi eventualmente Khachanov.