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Una breaking news solo parzialmente inattesa ha devastato gli equilibri del Mutua Open, l’ATP Masters 1000 Madrid appena iniziato nella capitale spagnola. Carlos Alcaraz si è infatti ritirato dal torneo, per i postumi dell’infortunio che lo ha colpito nella finale di Barcellona contro Holger Rune.

A di là dell’ovvio auspicio che non si tratti di nulla di grave e che il fuoriclasse spagnolo possa tornare già a Roma, emergono curiosità sulle prospettive degli italiani. Sei dei nostri otto rappresentanti in tabellone a Madrid, infatti, erano stati sorteggiati proprio nella parte bassa, comandata fino a poche ore fa dallo spagnolo.

ATP Madrid: come cambia il torneo degli italiani senza Alcaraz

L’assenza di Carlos Alcaraz non è decisiva per la rincorsa, più che altro giornalistica, dello spagnolo al trono del ranking ATP occupato da Jannik Sinner. Le possibilità che lo spagnolo superasse l’italiano prima del suo rientro dalla sospensione erano già inesistenti, ma facendo filotto (Barcellona, Madrid e Roma) Carlitos avrebbe potuto superare Jannik alla vigilia del Roland Garros. La chance era già di fatto naufragata con la sconfitta in finale a Barcellona contro Holger Rune, a maggior ragione dopo il ritiro da Madrid.

Sinner a parte, c’è un torneo in cui ben 6 italiani erano stati sorteggiati dalla stessa parte di tabellone di Carlos Alcaraz. Vediamo come cambiano le loro prospettive.

Matteo Berrettini

Partiamo dall’alto, ovvero dalla cima della parte bassa, che ha in Jack Draper il vertice alto. Matteo Berrettini è il più distante da Alcaraz, che eventualmente avrebbe incontrato soltanto in semifinale. Ad ogni modo, per il “martello italiano”, la preoccupazione principale si chiama proprio Jack Draper. Notoriamente, Berrettini non è fortunatissimo con i sorteggi e anche stavolta, seppur testa di serie, potrebbe dover affrontare la testa di serie numero 5 già al terzo turno. Sulla strada verso la semifinale, poi ci sarebbero eventualmente Paul e Djokovic.

Darderi & Bellucci

Luciano Darderi, che in questi minuti affronta Quentin Halys, e Mattia Bellucci, atteso da Damir Dzumhur, sono invece molto meno interessati al forfait di Alcaraz, peraltro avendo entrambi Djokovic in rotta di collisione tra secondo e terzo turno.

Matteo Arnaldi

Discorso a parte merita il caso di Matteo Arnaldi. Il sanremese è in un momento davvero delicato, ha un bilancio di 8 vittorie e 9 sconfitte nel 2025 e al primo turno rischia contro Borna Coric, ex n.12 ATP devastato dagli infortuni, ma che nell’ultimo mese e mezzo ha vinto tre Challenger consecutivamente ed è ai piedi della top 100. Questo sarà un test importante per Arnaldi, che in seguito se la potrebbe vedere con Novak Djokovic. Riguardo a che Nole sarà quello che si presenta a Madrid, nessuno può avere certezze. Certo, l’ultima uscita monegasca contro Alejandro Tabilo non ha lasciato molto ottimismo, nei fans del campionissimo serbo.

Lorenzo Sonego

Lorenzo Sonego ha una gatta da pelare che si chiama Miomir Kecmanovic, prima di vedersela con Alex de Minaur. Ed è proprio l’australiano, il più autorevole candidato a occupare il posto di Carlos Alcaraz in semifinale.

Lorenzo Musetti

Ma la chance più invitante sembra quella di Lorenzo Musetti. L’azzurro ha a sua volta dovuto riprendersi dalle fatiche di Montecarlo, dando forfait a Monaco di Baviera. A Madrid dovrebbe pertanto arrivare abbastanza riposato e l’assenza di Alcaraz è per lui una bella chance. Il suo percorso prevede, dopo il canonico bye al primo turno, uno tra Etcheverry e Medjedovic al secondo turno e quindi il possibile incrocio con Tsitsipas al terzo. Quella con il greco è la possibile rivincita dopo la vittoria dell’italiano ai quarti di Montecarlo, la prima dopo 5 KO consecutivi.

Gli ostacoli di Lorenzo Musetti verso la finale di Madrid potrebbero dunque essere Alex de Minaur o Grigor Dimitrov, a meno di inserimenti di altri outsider (Lehecka? Machac?). In linea di massima, nonostante al Mutua Open non vinca un match da tre anni (ritirato contro Zverev agli ottavi 2022), questo torneo potrebbe essere un trampolino importante per la corsa del carrarino verso un posto più stabile in top 10, e anche verso Torino.