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Il secondo e ultimo Masters 1000 americano di preparazione allo US Open è appena iniziato, con Jannik Sinner testa di serie numero 1 dell’ATP Cincinnati ma già annunciato non al meglio. Potrebbe però essere ugualmente un torneo memorabile, per i colori italiani.

Come sta Jannik Sinner?

Il KO in tre set contro Andrey Rublev ai quarti di finale del Masters 1000 di Montreal ha sorpreso ma non più di tanto. In condizioni normali, Jannik Sinner avrebbe probabilmente sconfitto il russo senza troppi problemi, ma la tonsillite che lo ha tenuto fuori dalle Olimpiadi non era evidentemente una passeggiata, al contrario di quanto sostenuto dai soliti “capiscers”. Il meteo instabile e l’uragano che ha colpito Montreal nei primi giorni di torneo ha ulteriormente complicato le cose: già Sinner aveva una condizione da riacquisire gradualmente, ma dover affrontare due match nello stesso giorno è stato evidentemente troppo per le sue attuali possibilità. Nella tarda mattinata, Jannik aveva regolato Alejandro Tabilo in due set comunque abbastanza complicati, mentre in serata lo attendeva appunto il quarto di finale contro Rublev. Si è visto subito che Sinner non era al meglio, e la cosa è apparsa di evidenza clamorosa nel terzo set, in cui l’azzurro era letteralmente sulle gambe.

Dopo la sconfitta, in conferenza stampa, Jannik ha ammesso i suoi attuali limiti e dichiarato che – ovviamente – sta lavorando molto per arrivare al 100% allo US Open. Tradotto in altri termini, “non aspettatevi miracoli a Cincinnati”. Tuttavia, seppure le aspettative vadano riviste al ribasso, all’ATP Masters 1000 Cincinnati Jannik Sinner arriva con un vantaggio non da poco: non ha punti da difendere, avendo perso lo scorso anno subito da Dusan Lajovic. E, considerando che Carlos Alcaraz aveva fatto finale, ciò significa che potrebbe riguadagnare qualcosa su quello che è ovviamente l’unico rivale credibile per la vetta del ranking ATP, al momento. Come era prevedibile, Novak Djokovic ha rinunciato a Cincinnati e ritornerà direttamente allo US Open, rinunciando di fatto alla lotta per tornare n.1.

ATP Cincinnati: il tabellone di Jannik Sinner

Ci si aspettava Tallon Griekspoor, per il quale Jannik Sinner è una sorta di spauracchio (5 sconfitte in altrettanti confronti, tutti nell’ultimo anno e mezzo), invece l’olandese ha perso dal giovane yankee Alex Michelsen, che dunque sarà lui a bagnare l’esordio del n.1 al mondo.

Quindi, dovremmo vedere Jannik contro Jordan Thompson, che ha approfittato di uno stato non ottimale di Ugo Humbert. Più facile l’australiano ma da non escludere Sebastian Baez, uscito indenne da una maratona contro Marcos Giron. Nei quarti, già out Taylor Fritz (KO da Nakashima), lo scontro potenziale di Jannik è la rivincita immediata contro Rublev. In alternativa, potrebbe esserci anche il pimpante ma un po’ discontinuo Arthur Fils.

Per la semifinale, poi, i candidati teorici sono Sascha Zverev (tds n.3) e Grigor Dimitrov (n.8), ma anche qui non mancano i possibili inserimenti a sorpresa: Seb Korda, vincitore a Washington e semifinalista a Montreal, Ben Shelton e – perché no? – il nostro Matteo Arnaldi, reduce dalla prima semifinale in carriera in un 1000 (persa da Popyrin che poi ha vinto il torneo).

Musetti, Berrettini, Arnaldi, Cobolli e Darderi: tanta Italia chiede strada a Cincinnati!

Come detto a inizio articolo, se Jannik Sinner non arriva all’ATP Masters 1000 Cincinnati nella migliore delle condizioni, ci sono altri azzurri che potrebbero vendere cara la pelle e che possono far leva su condizioni atletiche e tennistiche buone, a volte tendenti all’eccellente.

Lorenzo Musetti esordiva ieri sera, in un match molto delicato contro Nicholas Jarry. Il cileno non sta giocando benissimo ma è giocatore potente e insidioso, proprio uno degli avversari peggiori per chi – come l’italiano – arrivava sul cemento dopo la parentesi terra battuta. Infatti il cileno ha vinto il primo set, ma Lorenzo ha confermato l’enorme crescita mentale: appena pochi mesi fa, avrebbe perso facilmente in due set imprecando contro tutto e contro tutti, stavolta ha vinto da campione, portandola a casa con due tie-break. Ora lo attende Tiafoe (attenzione, potrebbe essere sulla via del recupero ai suoi livelli) ma il vero scoglio si chiama Daniil Medvedev, potenziale incrocio agli ottavi.

Matteo Berrettini, che ha beneficiato di una Wild Card, conferma di non avere tra le sue doti la fortuna nei sorteggi del tabellone. Al 1° turno lo vedremo in un imperdibile ma durissimo match contro Holger Rune, sceso al n.16 ATP ma pur sempre potenziale top 3. E anche in seguito, il percorso di “Berretto” non sarebbe esattamente agevole: agli ottavi lo attenderebbe Carlos Alcaraz, ma il martello italiano ha dimostrato di avere ritrovato i motivi migliori del suo tennis, se possibile migliorandoli.

Ha invece già esordito, ed è stato un esordio da sogno, Flavio Cobolli. Il romano ha vinto 7-5 al terzo contro Tommy Paul, e questa è da considerarsi una vera impresa. Per lui c’è adesso il derby con Luciano Darderi, uscito vincitore a sorpresa (ma non troppo) nello scontro fra terraioli contro Tabilo. L’azzurro che uscirà vincitore potrebbe poi vedersela agli ottavi contro Hurkacz, che però è reduce da infortunio quindi chissà…

Ha pescato la parte alta del tabellone Matteo Arnaldi, autore di un torneo memorabile a Montreal dove ha centrato la prima semifinale in carriera in un Masters 1000. Questo risultato ha dato al sanremese il best ranking e l’ingresso in top 30 ATP (è n.29), oltre a un ovvio portato di enorme fiducia nei suoi mezzi. All’ATP Cincinnati lo vedremo subito impegnato contro Tomas Martin Etcheverry, prima di affrontare Ben Shelton al secondo turno. Nel caso, agli ottavi ci sarebbe Grigor Dimitrov, in un quarto di tabellone comunque molto complicato (per la semifinale ci sono anche Zverev, Korda, Khachanov).