La notizia era nell’aria ma ora è anche arrivato un annuncio importante: gli US Open 2020 si disputeranno a New York “regolarmente”, parola di Andrew Cuomo e della USTA
Nonostante il parere discordante di molti giocatori e giocatrici, anche di grido come Djokovic, Nadal e Barty, l’edizione maschile e femminile degli US Open, tradizionalmente l’ultimo Grande Slam della stagione tennistica, si svolgeranno a New York. Dopo una serie di voci e indiscrezioni, è infatti arrivata la fumata bianca, come le parole del direttore esecutivo della USTA (ossia degli organizzatori dello Slam newyorkese) Mike Dowse che ha condiviso un comunicato alla stampa.
“Siamo molto felici di poter comunicare che il Governatore Cuomo e lo stato di New York in giornata odierna hanno approvato il nostro piano per organizzare gli US Open 2020 e lo Western & Southern Open presso il Billie Jean King National Tennis Center. Siamo consapevoli della grandissima responsabilità di far svolgere uno degli eventi sportivi più importanti e globali al mondo in questi momenti molto difficile e sono sicuro che lo faremo nel modo più sicuro e responsabile possibile, cercando di ridurre il più possibile i rischi. Ora possiamo dare ai fan di tutto il mondo la chance di guardare il tennis con i migliori atleti in campo per aggiudicarsi il titolo. Essere in grado di disputare quest’evento, nel 2020, sarà una spinta per l’intera città di New York ma anche per tutto il movimento tennistico in generale”, ha dichiarato Mike Dowse, direttore esecutivo della USTA. E le parole di Andrew Cuomo, Governatore dello stato di New York, sul proprio account Twitter, sono la conferma: lo US Open si terrà al Queens, New York, senza tifosi dal 31 agosto al 13 settembre. La USTA prenderà precauzioni straordinarie per proteggere giocatori e staff, incluso un ampio numero di test, sanificazioni, spazi extra per gli spogliatoi e servizi di hotel e trasporti idonei”. Ora resta da chiarire se le proteste, più o meno pacifiche, dei tennisti si tramuteranno in realtà – secondo le prime indiscrezioni, Simona Halep, numero 2 al mondo, è pronta a dare forfait e rinunciare alle trasferte americane e asiatiche – o resteranno solamente a parole, situazione che evidenzierebbe una poca coerenza da chi dovrebbe rappresentare un movimento, quello dei giocatori, che attende ancora soluzioni assistenziali per i meno forti e fortunati, le cui entrate, derivanti dai risultati nei piccoli tornei, sono evaporate per via del Coronavirus.