Ci sono molti modi per misurare la grandezza di un uomo: intelligenza, cultura, bontà sono le caratteristiche che spesso delineano una personalità da tutti ammirata e gradita.
Peppino Prisco, storico vicepresidente dell’Inter che ha indissolubilmente legato la sua figura ai colori nerazzurri per tutta la propria vita, era un mix di tutto questo, unito poi ad una spiccata ironia che l’ha sempre reso – in fondo – trasversalmente simpatico e apprezzato, spesso anche da parte di chi veniva preso di mira nelle sue battute.
Ovviamente però questo suo modo di essere gli ha permesso di diventare un vero e proprio simbolo dell’interismo, ancor oggi narrato nelle generazioni di tifosi nerazzurri.
Le sue celebri battute sono diventate, negli anni, dei veri e propri tormentoni, destinati a rimanere per sempre attuali nel contesto della cultura del nostro calcio.
#1 La cura per le mani
Non c’è modo più efficace per evidenziare il disprezzo (calcistico) per i cugini rossoneri e, nella stessa frase, insinuare sull’onestà e deridere la parte juventina. Senza dubbio una delle frasi di Peppino Prisco diventata quasi un marchio di fabbrica.
#2 Le tradizioni familiari
Prisco e il Milan erano agli antipodi, e l’avvocato voleva accertarsi che anche gli eredi stessero ben distanti dai colori rossoneri.
#3 Nati da poco
Invece di disconoscere le proprie radici, Prisco sottolineava come l’Inter si fosse fatta grande… partendo dal basso!
#4 La Milano del calcio
Forse la più celebre frase dell’Avvocato. Milano, per lui, è solo nerazzurra.
#5 L’oblio rossonero
Nei primi anni ’80 il Milan scese due volte in Serie B. A detta di Prisco, due avventure che hanno cancellato il palmares dei cugini, in collaborazione con la conquista della Mitropa Cup da parte dei rossoneri.
#6 Il reato corretto
Il campionato 1997-1998 passò alla storia, più che per lo scudetto juventino, per le numerose sviste arbitrali di quella stagione a favore dei bianconeri, culminate dal rigore non fischiato a Ronaldo per il fallo subito da Iuliano. Prisco ha così commentato l’episodio.
#7 La passione enigmistica
Tutti siamo un po’ scaramantici, ma questo è masochismo!
#8 Il pronostico
Quando non si possono sopportare né il bianconero né il rossonero…viene da chiedersi cosa avrebbe detto Prisco in occasione della finale di Champions del 2003.
#9 Quella serata buia a Marsiglia
Il Milan, a Marsiglia nel 1991, uscì dal campo senza poi voler rientrare a seguito di un temporaneo guasto all’illuminazione. [LEGGI QUI LA STORIA]
Prisco non si fece sfuggire l’occasione per prendere in giro i cugini, in quel caso incappati in una figuraccia europea che costò la squalifica per un anno dalle competizioni UEFA.
#10 Sul letto di morte
Così si riassume il Prisco-pensiero: meglio perdere un milanista che un interista.