Il valdostano ha vinto la Coppa del Mondo di sci di velocità confermandosi sul quel trono che dal 2004 ad oggi non ha occupato solo 4 volte
Quella splendida dozzina… Robert Aldrich, il famoso regista, ci perdonerà se abbiamo “strapazzato” il titolo del film con Charles Bronson e Donald Sutherland che lo rese famoso in tutto il mondo. Nella bella storia che vogliamo raccontare, di “sporco” non c’è nulla. Anzi… E’ la bella storia di Simone Origone, 8 novembre 1979, valdostano doc e una longevità agonistica da prendere ad esempio. Nella settimana che ha portato a livelli di eccellenza lo sport invernale azzurro grazie alle imprese di Dorothea Wierer, Federica Brignone e Michela Moioli, non può passare in secondo piano l’ennesimo straordinario trionfo di Simone Origone che ha vinto la Coppa del Mondo di sci di velocità, o chilometro lanciato, se preferite… All’alba dei 40 anni, Simone Origone ha voluto dimostrare tutto il suo valore. Non può essere un caso se dal 2004, anno del suo primo trionfo in Coppa del Mondo, ad oggi, solo in quattro anni non si è seduto sul trono del vincitore ed in una sola circostanza non è entrato nei primi tre. La somma si fa facilmente: Simone Origone ha vinto la sua dodicesima Coppa in sedici anni: «Il risultato di quest’anno parla da solo – dice senza la minima presunzione Origone nell’intervista rilasciata in esclusiva per Datasport – perché c’erano sei gare in programma e le ho vinte tutte. A dire il vero è successo undici volte nelle ultime dodici gare del calendario mondiale».
E’ stata una stagione in cui ha aggiunto altri record alla sua personalissima collezione…
«La cinquantesima vittoria in Coppa del Mondo è il più significativo. Ho riscontrato questo primato dopo un post che mi aveva inviato un mio tifoso. Dalle statistiche ufficiali ho visto che non era citata la vittoria da me ottenuta il 6 marzo del 2004 in Canada. Come facevo ad esserne così sicuro? E’ stata la mia prima vittoria. E’ un po’ come il primo amore: non si scorsa mai Mi spiace solo non detenere il primato della massima velocità raggiunta. Ma è un dispiacere solo parziale, perché il record del mondo è detenuto da mio fratello Ivan».
Restano comunque dodici vittorie vissute a velocità impressionanti…
«La nostra è una disciplina che regala stati d’animo incredibili: ti senti potente perché in un certo senso stai “domando” velocità incredibili. Allo stesso tempo, però, sai di essere un fuscello in balìa del vento. E’ una sensazione forte».
Com’è cambiato lo sci di velocità dal 2004 ad oggi?
«E’ cambiato tutto. Si è evoluto nella tecnica, nella ricerca dei materiali, nella scelta del miglior mix di scioline che è spesso un rompicapo. Mi sento un po’ il precursore della nuova dimensione assunta dallo sci di velocità. C’è molta iniziativa personale in tutto questo. Anche fare prove nella galleria del vento. In pratica, siamo la Formula 1 dello sci, con la differenza che la monoposto siamo noi stessi in posizione aerodinamica su un paio di sci».
Eppure il suo stato d’animo tradisce un certo rammarico…
«Come potrebbe essere diversamente, mi chiedo. Stiamo vivendo una situazione inverosimile – sottolinea Origone – al punto che risultati pur roboanti come quello che ho ottenuto passano inevitabilmente in secondo piano. E’ un periodo difficile per molte persone. A loro deve andare la priorità dei nostri pensieri. Collaboro col il mondo dell’assistenza sanitaria e non posso rivolgere il mio pensiero ai dottori e agli infermieri che sono in prima linea. Così come penso a tutti quegli imprenditori e a quelle aziende che sono ferme e per i quali il futuro si prospetta complicata. Anche per questo – conclude il pluri campione – la vittoria della dodicesima Coppa del Mondo non mi riempie di gioia come le precedenti».
Nessuno può dar torto a Simone Origone, uomo dagli spiccati valori che si era messo in testa di arrivare alle 50 vittorie, di rivincere la Coppa del Mondo (obiettivi centrati) e di tornare all’assalto del record del mondo (254,958 chilometri orari detenuto dal fratello Ivan), impresa che almeno per quest’anno non potrà compiere. Un grande atleta, Simone Origone, che guarda con nostalgia le Olimpiadi perché lo sci di velocità non ne fa parte, che si complimenta con le tre atlete che, come lui, hanno regalato la Coppa del Mondo all’Italia e che guarda al futuro con idee molto chiare: «Passano gli anni, è vero, ma non posso esimermi dal difendere il titolo anche l’anno prossimo…».