Archiviata da un paio di settimane tra luci ed ombre la spedizione olimpica, lo sci alpino femminile italiano si prepara a vivere a Lenzerheide un weekend che può diventare storico.
Tra sabato e domenica, infatti, sulle nevi svizzeri si correranno un superG e un gigante dai quali si attendono risposte quasi definitive rispettivamente per le coppe di specialità e per quella assoluta. L’attenzione degli sportivi italiani è tutta sul superG di sabato, specialità che ha visto le azzurre dominare la stagione con Federica Brignone, Elena Curtoni e Sofia Goggia ai primi tre posti della classifica.
Assente la bergamasca, che non sarà in pista neppure nel prossimo weekend nella discesa di Are per prepararsi alle finali di Courchevel a fine mese nelle quali l’azzurra si giocherà la coppa di discesa, si prevede un testa a testa tra Brignone e Curtoni: alla milanese, avanti di 103 punti sulla valtellinese, basterà chiudere la gara davanti alla connazionale per conquistare la prima coppa di superG della carriera. Federica scierà sulle ali dell’entusiasmo della doppia medaglia a Pechino, mentre Curtoni cercherà di riscattare un’Olimpiade deludente andando alla caccia della prima vittoria stagionale.
Le avversarie da battere saranno le solite, Lara Gut-Behrami, unica “intrusa” capace di interrompere il dominio italiano nella specialità, con sei successi su sette superG disputati, e Corinne Suter, rivale di Goggia per la coppa di discesa.
Anche nel settore maschile è tempo di ultimo weekend consacrato alla velocità prima delle finali di fine mese a Courchevel. Due discese e un superG a Lillehammer, prima che tra il 9 e il 13 marzo tra Flachau e Kranjska Gora si disputino uno slalom e due giganti.
E sulle nevi norvegesi di Kvitfjell, teatro dei Giochi olimpici 1994 di Lillehammer, il lungo fine settimana è iniziato all’insegna delle sorprese con la vittoria ex aequo dell’inedito duo formato dallo svizzero Niels Hintermann e dal canadese Cameron Alexnder, che in carriera avevano finora ottenuto rispettivamente uno (nel 2017 in combinata), ma sul podio quest’anno anche in Val Gardena e a Bormio, e zero successi prima di questo exploit che ha fatto scontenti tutti i big della velocità.
Giù dal podio infatti Beat Feuz, quarto, e l’atteso padrone di casa Aamodt Kilde, solo quinto, ma che ha comunque archiviato il venerdì con soddisfazione visto che Matthias Mayer non è andato oltre il terzo posto restando lontano 28 punti dal primo posto nella classifica di discesa. Feuz però incalza solo a -3 da Kilde, che nella generale “paga” ancora 346 punti a un Marco Odermatt ormai tranquillo, o quasi.
Altra delusione invece per la stagione da dimenticare di Dominik Paris, che dopo aver illuso con il miglior tempo dell’ultima prova cronometrata ha chiuso solo al 10° posto rovinando nella parte finale del tracciato una prova iniziata con la perdita del bastoncino al cancelletto, ma che era stata convincente nella parte centrale.
Con 108 punti da recuperare a Kilde il meranese dice virtualmente addio alla coppa di specialità, salvo sorprese nella discesa di sabato. Per lo sci alpino italiano sta quindi per concludersi un’annata disastrosa, acuita dal flop di Pechino condito dalle polemiche interne tra team e federazione.