Sandro Tonali sta probabilmente affrontando la sua stagione più importante in termini di maturazione.
Un centrocampista ancora giovanissimo ma che da almeno due anni è sulla bocca di tutti: appassionati, addetti ai lavori e stampa.
Il passaggio ad una grande squadra ci dirà molto sulle reali potenzialità di questo progetto di campione, che all’inizio della sua carriera è stato vittima di un paragone pesante, rivelatosi poi non del tutto salutare per il ragazzo.
Movenze, capigliatura, provenienza calcistica e un piede destro educato, hanno troppo in fretta fatto gridare l’opinione pubblica alla nascita di un “nuovo Pirlo“. Ma l’etichetta è sembrata più figlia di necessità editoriali che di quanto realmente fosse visibile sul campo.
Chi è il vero Tonali?
Quindi siamo davvero di fronte ad un nuovo Andrea Pirlo? La percezione che abbiamo di Tonali e del suo gioco ha certamente avuto un’evoluzione durante il suo primo anno completo di Serie A vissuto da titolare con la maglia del Brescia.
Annata avara di soddisfazioni di squadra, conclusa con la retrocessione delle Rondinelle, ma che ha visto Tonali giocare da titolare anche in massima serie, confermando quanto di buono fatto intravedere nelle prime due stagioni di B.
Eppure l’immagine di giovane Pirlo, rilanciata spesso dai giornali per motivi editoriali, si è molto smussata vedendo il gioco espresso dal ragazzo sul campo.
Infatti oggi Tonali appare più come un centrocampista completo piuttosto che un regista dal piede fatato. Intendiamoci, la visione di gioco e l’educazione del suo piede destro rimangono, ma nel primo anno di serie A abbiamo ammirato un giocatore più simile a quello che poteva essere un Albertini dei tempi che furono piuttosto che un Pirlo.
Forse rispetto ad Albertini e allo stesso Pirlo manca qualcosa in fase conclusiva: non abbiamo ancora visto un Tonali che vada pericolosamente al tiro, e la botta fuori non sembra ancora pienamente nel suo repertorio.
Le tappe della carriera di Tonali
Le giovanili della zona Brescia-Bergamo sono sempre state uno dei serbatoi principali del calcio italiano. E Tonali arriva proprio da quella zona, e nel corso della sua carriera ha bruciato più di una tappa, considerando che si tratta di uno dei “millenial” più in vista del calcio italiano.
Gli inizi
Sandro Tonali nasce a Lodi l‘8 maggio 2000. Gioca con i Pulcini del Lombardia Uno per poi giocare tre anni nelle giovanili del Piacenza. A 12 anni si trasferisce al Brescia dove completa tutta la trafila delle giovanili fino ad approdare all’Under-17 nel 2015/2016, a soli 15 anni.
L’anno successivo è un perno della formazione giovanile delle Rondinelle e comincia a collezionare anche qualche presenza nel campionato Primavera. Nel 2017/2018 viene inserito in pianta stabile nella formazione Primavera ma già durante il ritiro estivo viene aggregato alla prima squadra ed il 26 agosto 2017 esordisce in Serie B negli ultimi 20 minuti della partita d’esordio con l’Avellino.
L’approdo in prima squadra
Fino a dicembre colleziona 9 presenze con la squadra Primavera prima di essere promosso in pianta stabile in prima squadra con l’inizio del girone di ritorno a fine gennaio: è questo il momento in cui Tonali riesce a dimostrare tutte le sue capacità, conquistandosi la considerazione di mister Boscaglia che lo schiererà titolare per il resto della stagione.
Il primo gol da professionista arriva nella sconfitta 4-2 contro la Salernitana, che sancisce l’avvicendamento sulla panchina delle Rondinelle tra Roberto Boscaglia e Ivo Pulga. Anche il nuovo allenatore non si priva del talento di Tonali, schierandolo sempre titolare nelle ultime 4 giornate in cui il Brescia si salva all’ultima giornata.
L’Europeo Under-19 e la prima notorietà
Nell’estate 2018 partecipa all’Europeo Under-19 con la selezione di Nicolato che viene sconfitta in finale dal Portogallo ai supplementari, ed è con questa vetrina che in tutta Europa gli appassionati di calcio esprimono il loro stupore su Twitter nel vedere in campo “a young Pirlo”.
Le quotazioni del giocatore iniziano a salire e si inizia a parlare di Tonali come di un obiettivo di mercato di varie squadre di serie A, e il presidente Cellino rifiuta offerte superiori a 7-8 milioni ben consapevole che un anno intero da titolare in serie B, ad appena 18 anni, non può far altro che far crescere considerevolmente il valore del giocatore.
La vittoria della serie B e la definitiva consacrazione
Dopo le prime tre giornate della stagione 18/19 e la deludente esperienza di Suazo sulla panchina del Brescia, è un vecchio cuore bresciano come Eugenio Corini a sedersi sulla panchina delle Rondinelle e dare il via ad un’esaltante cavalcata che porta i lombardi a vincere il campionato dopo otto anni di assenza dalla massima serie. E l’artefice principe di questo trionfo, è proprio Tonali, insieme alla coppia del gol composta da Donnarumma e Torregrossa.
Sandro arriva in pochissimo tempo ad una maturità tattica rara anche tra giocatori con decenni di esperienza in più, riuscendo ad unire le sue innate doti di impostazione, eccellenti sia nei passaggi corti che nei lanci lunghi, ad un’aggressività e ad una dinamicità che lo porta ad essere preziosissimo in fase di interdizione. Un giocatore totale, in grado di interpretare ogni ruolo nel cerchio di centrocampo e adatto a qualsiasi modulo.
La nazionale
Se ne accorge anche Mancini, che lo vuole valutare di persona e lo convoca a novembre 2018 con la nazionale maggiore, certificandone il ruolo di predestinato e accendendo ulteriormente i riflettori su di lui. Dopo la convocazione per l’amichevole con gli Stati Uniti (dove però non scende in campo), torna ad essere conteso dai selezionatori giovanili, dato che per la sua giovane età è selezionabile sia per i Mondiali Under-20 che per gli Europei Under-21 che per gli Europei Under-19, che si svolgono tutti nell’estate 2019.
È Di Biagio a cooptarlo per l‘Under-21 che disputa gli Europei di categoria in casa. In un centrocampo composto da giocatori mediamente di due anni più vecchi di lui e impreziosito da titolari della nazionale maggiore come Barella e Pellegrini, Tonali rimane in panchina subentrando solo due volte durante la fase a gironi, che purtroppo l’Italia non riesce a superare.
Il passaggio al Milan
La strana estate del 2020 è stata quella del passaggio alla grande squadra per Tonali. Una vera telenovela di mercato, con il giocatore che pareva promesso sposo dell’Inter che lo aveva praticamente in mano fin dallo scorso inverno.
Ma un po’ le condizioni economiche causa Covid che hanno costretto l’Inter ad un solo grosso investimento sul mercato (Hakimi) e anche le questioni di cuore e tifo hanno spinto Tonali verso il rossonero, con il Milan che ha compiuto un investimento importante in prospettiva.
La sensazione è stata quella di trovarsi di fronte ad una “Sliding Doors” di mercato, e i tifosi rossoneri si augurano che questo sia un colpo destinato a segnare un’era.
Nel frattempo Pioli sembra centellinarlo, anche per favorire la sua crescita. In questa prima parte di stagione Tonali è entrato nelle rotazioni, ma non appare ancora come un cardine della squadra come ci si poteva aspettare dato l’investimento.
Sicuramente Pioli si rende conto del potenziale enorme a disposizione, ma altrettanto sicuramente l’allenatore rossonero ha trovato in queste prime partite un equilibrio tale da non voler rischiare di modificarlo in corsa.
Quindi la stagione di Tonali è sicuramente importante, anche perché porterà all’Europeo, e Mancini osserva sempre l’evoluzione del ragazzo. Il centrocampo azzurro sembra affollato al momento e nelle gerarchie Tonali parte sicuramente dietro ad altri.
Ma se Pioli riuscirà ad inserirlo nel progetto Milan in maniera organica, ne gioverà tutto il calcio italiano, e non dubitiamo che per Sandro Tonali si apriranno le porte di Coverciano per l’ingresso nei 22 che affronteranno la rassegna continentale.