Il rinvio degli Europei all’estate del 2021 ha, volendo proprio trovarlo, un lato positivo: il recupero di un giocatore come Nicolò Zaniolo alla causa azzurra.
Vittima di un brutti infortuni nel corso del 2020 il giovane centrocampista della Roma sembrava essere destinato a saltare la kermesse calcistica organizzata dall’UEFA, ma viste le ultime notizie Mancini può recuperare un elemento che, nonostante la sua giovane età, è riuscito in pochissimo tempo ad imporsi in Nazionale.
La lunga gavetta seguendo la carriera del padre
Nato a Massa il 2 luglio 1999, è figlio dell’ex calciatore Igor Zaniolo, all’epoca militante nello Spezia, città dove Nicolò è cresciuto mentre il padre calcava i campi di Serie C e Serie B con le maglie della squadra ligure, del Cosenza e della Ternana, tra le altre. Dopo aver conquistato anche la promozione in Serie A con la maglia del Messina e giocato un altro campionato cadetto con la Salernitana, Igor decide di scendere di categoria, in una nobile caduta in serie C come il Genoa. In tutti questi spostamenti, Nicolò segue il padre, iniziando a girovagare per varie squadre giovanili lungo la penisola: Maria Rosa Salerno, Spezia, Canaletto, fino ad arrivare al Genoa.
Nelle giovanili rossoblù Nicolò mette in mostra il suo talento che gli vale una chiamata da parte della Fiorentina nel 2010, e in 6 anni nelle giovanili viola arriva a giocare fino agli Allievi. 5 gol in 22 presenze con l’Under 17 però non bastano a convincere i vertici della Fiorentina del suo valore, così alle soglie della squadra Primavera lascia Firenze da svincolato per accasarsi vicino casa, a Chiavari, firmando per la Virtus Entella. Con la Primavera della squadra ligure colleziona 22 presenze e 9 gol, ma a partire da gennaio viene sempre più spesso aggregato alla prima squadra, inanellando ben 7 presenze in Serie B a soli 17 anni.
A luglio 2017 l’Inter decide di investire quasi 2 milioni di euro per portarlo a Milano e aggregarlo alla propria Primavera. Con la squadra giovanile dei nerazzurri vive una stagione esaltante, vincendo il Campionato Primavera e la Supercoppa di Categoria e mettendosi in luce anche in Youth League. A fine stagione saranno 35 le presenze con i nerazzurrini, con 14 gol e 11 assist.
Nel frattempo Nicolò si mette in luce anche con le nazionali giovanili: con la maglia dell’Under 19 di Nicolato collezione 18 presenze e 6 gol, risultando uno dei protagonisti dell’Europeo di categoria del 2018, conclusosi con la sconfitta in finale, contro il Portogallo ai supplementari.
L’arrivo a Roma e l’esplosione improvvisa
Nonostante sia uno dei pezzi pregiati del suo vivaio, l’Inter, costretta dagli accordi del Fair Play Finanziario, decide di sacrificarlo come parziale contropartita nell’acquisto di Radja Nainggolan dalla Roma. Ceduto per una cifra a bilancio di 4,5 milioni, più del doppio di quanto era stato pagato all’Entella, sembra un buon affare per le casse interiste, che incassa una buona cifra per un giocatore che ha dimostrato sì un buon talento, anche grazie ad un fisico decisamente sviluppato per la sua età, ma anche molte intemperanze dal punto di vista caratteriale, che l’hanno portato a molti richiami disciplinari sia in nerazzurro che nelle nazionali giovanili.
L’arrivo di Zaniolo a Roma coincide anche con l’arrivo di Roberto Mancini sulla panchina dell’Italia, e il neo CT decide di convocare per un primo stage in nazionale un nucleo molto allargato di giocatori. Avvalendosi anche del lavoro eseguito dal coordinatore delle nazionali giovanili Maurizio Viscidi, Mancini chiama anche alcuni dei protagonisti dell’Europeo Under 19, tra cui appunto Nicolò. La convocazione di un giovane che vanta solo una manciata di apparizioni in Serie B lascia un po’ perplessi molti tifosi, ma poco tempo dopo per Nicolò arriva il momento di esordire con la Roma.
L’esordio in maglia giallorossa il 19 settembre 2018 però non è banale: Nicolò viene schierato titolare da Eusebio Di Francesco in una partita di Champions League, e non in una partita qualunque: l’avversario è il Real Madrid, e lo stadio è quel Santiago Bernabeu dove fior fiore di campioni affermati sono caduti vittime del miedo escenico, l’ansia da palcoscenico. La Roma esce sconfitta per 3-0, ma la prestazione di Zaniolo è più che convincente, e nei giorni successivi, il 26 settembre, arriva anche l’esordio in campionato, subentrando a Pastore in Roma-Frosinone 4-0.
Roma è facilmente preda di entusiasmi effimeri, ma attorno a Zaniolo si creano aspettative che vengono mano a mano soddisfatte in tempi brevissimi. Il primo gol in serie A arriva nel 3-1 contro il Sassuolo il 26 dicembre, mentre il 12 febbraio successivo decide con una doppietta l’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto, vinta per 2-1. Mentre in telecronaca Fabio Caressa lo definisce “il Predestinato”, diventa così il più giovane italiano di sempre a segnare una doppietta nella massima competizione continentale.
Un giocatore come mai ha avuto l’Italia
Improvvisamente l’Italia e l’Europa fanno la conoscenza di questo centrocampista dai mezzi fisici impressionanti, veloce e potente, capace di progressioni brucianti anche palla al piede. Se centrocampisti offensivi dal fisico così importante e dalle capacità tecniche così elevate si erano già visti, come ad esempi il brasiliano Kakà oppure l’inglese Lampard, in Italia non si era ancora visto un giocatore del genere. Alle buone capacità di dribbling e alla potenza nelle conclusioni, Zaniolo unisce soprattutto una personalità dirompente: a 20 anni non ha paura di prendersi le sue responsabilità palla al piede, riuscendo a dialogare in velocità con i compagni così come a tentare la conclusione a rete anche in situazioni difficili.
Questo suo carattere deciso è però anche una delle sue debolezze, viste le innumerevoli ammonizioni che collezione e anche la quantità di palloni che perde, forzando sempre la giocata in ottica offensiva. La sua capacità di dare un apporto costante sia in fase offensiva che difensiva, però, è quello che lo porta un po’ alla volta a soffiare il posto da trequartista ad un giocatore più raffinato ma decisamente meno combattivo come Javier Pastore.
Mentre a Milano, sponda Inter, la sua cessione si trasforma da affare a rimpianto, a Roma la situazione di classifica è altalenante e Zaniolo è uno dei pochi motivi di soddisfazione. Dopo l’esonero di Di Francesco, sulla panchina giallorossa si siede Claudio Ranieri che lo sposta da trequartista ad ala destra. A fine stagione le statistiche recitano 36 presenze, 6 gol e 2 assist con la maglia della Roma, oltre che l’esordio in Nazionale in occasione delle sfide di qualificazione agli Europei contro Liechtenstein e Finlandia.
La veloce ascesa nella Roma e gli infortuni
Nell’estate del 2019 Nicolò è precettato da Gigi Di Biagio per giocare gli Europei Under 21 che si tengono in Italia e San Marino. Gioca nelle prime due partite ma raccoglie due ammonizioni che gli costano la squalifica nell’ultima partita del girone. Ma squalifica a parte, viene allontanato dalla squadra insieme all’amico e compagno di stanza Moise Kean per motivi disciplinari, cosa che gli costa anche la convocazione nelle successive partite della Nazionale maggiore.
Dopo questa piccola punizione, Mancini lo chiama nuovamente in Nazionale solo in novembre, per le partite di qualificazione agli Europei, in un girone che l’Italia domina giocando bene e convincendo. Il 18 novembre 2019, in occasione del clamoroso 9-1 contro l’Armenia, Nicolò mette a segno i suoi primi 2 gol con la maglia azzurra, fornendo anche l’assist per il 4-0 di Immobile.
Nel frattempo, la sua importanza nella Roma, con Fonseca in panchina, aumenta sempre di più, e Nicolò, nonostante la giovane età, diventa il trascinatore della compagine giallorossa sia in campionato che in Europa League. Con 6 gol e 2 assist in 24 presenze è fondamentale nel cammino della Roma che infatti, a seguito del suo infortunio di gennaio, conosce una crisi di risultati che la costringono fuori dalla zona Champions League. Con al sua assenza, ci si rende conto che in poco più di un anno Nicolò è passato da sorpresa a vero e proprio leader imprescindibile della squadra.
Alla ripresa dell’attività calcistica dopo il blocco a causa del Covid-19, Zaniolo torna ad essere importante per la Roma e torna anche in Nazionale chiam ato immediatamente da Mancini per le prime partite di Nations League.
Proprio nella prima gara contro l’Olanda la sfortuna si accanisce ancora sulle ginocchia di Zaniolo facendo saltare nuovamente i legamenti.
Alle difficoltà cliniche inoltre Zaniolo ha iniziato a metterci anche qualche voce di troppo sulla sua vita privata: a partire da una mamma sempre molto (troppo?) presente su social e TV fino alla cronaca rosa, il suo nome è stato spesso citato non per questioni di campo.
Probabilmente consigliato anche dalla società il ragazzo ha bloccato ogni suo account social, nella speranza di ritrovare tranquillità e concentrazione in vista del suo rientro, che dovrebbe essere fissato per la primavera.
Del resto Zaniolo è la punta di diamante di una nidiata di campioncini su cui l’Italia punta moltissimo, per lui così come per altri giovani di prospettiva come Barella, Tonali, Bastoni e altri ancora, che possono dare a Roberto Mancini una nazionale decisamente più forte e ambiziosa.
Sia gli Europei del 2021 che i Mondiali del 2022 potranno vedere tra i protagonisti Nicolò Zaniolo, uno dei talenti più convincenti espressi dal calcio italiano negli ultimi anni.