Difficilmente accosteremmo l’immagine di un ballerino di danza classica a quella di un calciatore di serie A: gli stereotipi a cui la nostra mente involontariamente fa riferimento sembrano completamente incompatibili.
Eppure Gaetano Castrovilli da bambino ha frequentato per un anno una scuola di danza classica, prima che l’amore per il calcio trasmessogli dal nonno, da cui ha preso anche il nome Gaetano, prendesse il sopravvento.
Ma se prestiamo attenzione a come oggi corre palla al piede sul campo, riusciamo a scorgere come quell’eleganza nei movimenti e quella reattività nelle gambe forse sono debitrici anche di quella passione per il ballo che ancora oggi accompagna il giovane centrocampista della Fiorentina: il cambio di direzione che effettua, nonostante i suoi 187 centimetri, ruotando sulla palla per sfuggire al pressing avversario fa tornare alla mente proprio un passo di danza.
Lui stesso ha dichiarato: “Molto spesso mi capita di pensare a una finta, a un dribbling o a una giocata e paragonarla a un passo di danza. Mi viene più naturale.”
Gli inizi tardivi al Bari e il passaggio alla Fiorentina
Gaetano Castrovilli nasce a Canosa di Puglia il 17 febbraio 1997, e fino ai 9 anni la sua esperienza con il calcio è limitata alle partitelle giocate per strada con gli amici. Dopo aver abbandonato la danza (per la delusione di essere l’unico maschio a praticarla del suo corso), la scomparsa di nonno Gaetano, grande tifoso del Bari, lo spinge ad iscriversi, per una sorta di omaggio, alla scuola calcio del Minervino.
Dopo nemmeno due mesi, viene già chiamato per un provino al Bari, che a 11 anni lo tessera nelle sue giovanili. Grazie allo zio Nimbo, che si sobbarca ogni giorno i 200 chilometri di strada per accompagnarlo agli allenamenti, Gaetano compie tutto il percorso nelle giovanili dei Galletti, esordendo nel 2013 a 16 anni in Primavera, guarda caso proprio contro la Fiorentina. Dopo le prime apparizione con la Primavera (7 spezzoni nel 13/14, 28 presenze con 9 gol nel 14/15), nel maggio 2015 esordisce in prima squadra all’ultima giornata del campionato di serie B, subentrando negli ultimi 12 minuti della sconfitta per 1-0 subita dal Bari a La Spezia.
Nella stagione successiva, dove inanella 24 presenze, 5 gol e 6 assist con la Primavera del Bari, attira l’attenzione della Fiorentina che lo chiede in prestito per disputare il Torneo di Viareggio, dove gioca 4 partite con la selezione gigliata mettendo a segno 1 rete, contro gli argentini del Belgrano di un giovane Cristian Romero.
Nell’estate 2016 viene inserito stabilmente nella rosa della prima squadra del Bari, collezionando 10 presenze in serie B ed 1 in Coppa Italia.
Nel mercato invernale, la Fiorentina lo preleva in prestito con obbligo di riscatto, per un investimento di 1,20 milioni di euro, e lo aggrega alla Primavera, dove gioca complessivamente 18 partite, contribuendo con 7 gol e 10 assist alla stagione dei Viola che arrivano in finale scudetto (persa contro l’Inter di Pinamonti).
Il biennio alla Cremonese tra moduli e ruoli diversi
Nel 2017 la Fiorentina lo cede in prestito in serie B, alla Cremonese neopromossa.
Dopo aver disputato da titolare le due gare di Coppa Italia giocate in agosto, esordisce in campionato con i grigiorossi alla seconda giornata contro l’Avellino, entrando nell’ultima mezz’ora e trovando il suo primo gol da professionista al 93esimo, fissando il punteggio sul 3-1 per la Cremonese. Un po’ alla volta ottiene sempre più spazio, e da febbraio in avanti diventa un titolare fisso del centrocampo grigiorosso.
Nella squadra lombarda inizialmente trova come allenatore Attilio Tesser che lo schiera principalmente sulla trequarti, ma a cinque giornate dalla fine l’allenatore veneto viene allontanato e al suo posto arriva Andrea Mandorlini che schiera Gaetano come esterno d’attacco. Dopo la salvezza acciuffata all’ultima giornata, la Cremonese rinnova il prestito di Castrovilli, che ha concluso il campionato con 26 presenze, 1 gol e 4 assist.
Nella stagione successiva Gaetano inizia giocando ancora da esterno d’attacco nel 4-3-3 di Mandorlini (segnando in Coppa Italia e all’esordio in campionato), ma quando a novembre subentra Massimo Rastelli in panchina il raggio d’azione di Castrovilli arretra, giostrando ovunque tra la trequarti e la mediana, giocando laterale in un centrocampo a quattro, regista davanti alla difesa e mezzala in un centrocampo a cinque.
Questa girandola di ruoli, in un campionato chiuso con 26 presenze, 4 gol e 4 assist, ha permesso a Gaetano di ampliare notevolmente il suo repertorio, migliorando in fase difensiva, in particolare nel recupero delle seconde palle e nella copertura del pallone, che affinando le giocate in mezzo al campo.
Le sue doti tecniche gli permettono di tentare dribbling con efficacia: i numeri a fine stagione recitano 7.59 uno contro uno e dribbling a partita, perdendone solo il 17.3%. Inoltre il suo istinto di ballerino si intravede anche nell’abilità con cui cambia il ritmo delle giocate, leggendo ed accompagnando i movimenti dei compagni.
Nel biennio cremonese conquista anche la nazionale, prima l’Under 20, con cui disputa 6 gare segnando 2 gol, poi l’Under 21, con la quale viene convocato per due amichevoli di preparazione all’Europeo casalingo dell’estate 2019. Nonostante la stima del c.t. Di Biagio però deve rinunciare all’Europeo a causa di un infortunio al ginocchio rimediato prima delle convocazioni.
Il ritorno a Firenze e la conquista del posto da titolare
Dopo il prestito a Cremona, nell’estate 2019 Castrovilli viene convocato per il ritiro della Fiorentina, con la prospettiva di essere ceduto nuovamente in prestito o essere inserito in qualche trattativa come contropartita. Ma dopo un paio di giorni di allenamento a Moena lo staff di Montella nota il ragazzo e inizia ad apprezzarne l’impegno, al punto che l’allenatore concorda con la nuova proprietà di mantenere il ragazzo in rosa.
In poco tempo scala le gerarchie, e non senza sorpresa, alla prima giornata di campionato arriva l’esordio in maglia viola, titolare nella partita contro il Napoli, in un match che l’ha visto servire l’assist per il gol di Boateng. Nonostante l’incerto inizio di campionato della compagine di Montella, con 2 punti nelle prime 4 partite, Ceccherini si è distinto come una delle note più positive della squadra gigliata, risultando il primo giocatore viola per numero di dribbling (3.7), secondo per passaggi chiave (2), terzo per numero di falli subiti (2) a partita. Alla sesta giornata è arrivato anche il suo primo gol in serie A, nella vittoria per 3-1 contro il Milan a San Siro, e improvvisamente l’Italia si è accorta del suo talento.
La stagione, seppur travagliata per il cambio di allenatore e per tutto quello che è accaduto extra-campo, ha visto Castrovilli come la nota più lieta dell’annata viola, con il centrocampista che ha concluso la sua prima stagione da titolare in serie A con 33 presenze e 3 reti.
L’inizio di questa stagione, seppur nuovamente travagliato per la Fiorentina, lo ha imposto come leader tecnico del gruppo e sicuro patrimonio della società: già 4 reti nel girone d’andata della stagione 20/21 e con la partenza di Chiesa, ruolo da uomo copertina della gestione Commisso.
Montella, il primo a dargli fiducia ad alti livelli, lo ha paragonato a un totem viola come Antognoni, ma senza scomodare un nome così altisonante, soprattutto a Firenze, è evidente come la crescita di Castrovilli non sia ancora conclusa e che può riservare ancora molte gioie ai tifosi della Fiorentina e anche a quelli della Nazionale.
Nonostante un reparto affollato di talenti affermati ed emergenti (Verratti, Jorginho, Tonali, Pellegrini, Sensi, Barella…), Mancini sta tenendo in considerazione il giovane talento pugliese, con la prospettiva di farne una delle frecce al proprio arco per i prossimi europei.