Addio Totò Schillaci, tutta Italia ti voleva bene
Con Totò Schillaci ne va non solo un calciatore, ma un volto, un simbolo intero di una competizione, il Mondiale di Italia ’90, che ha segnato intere generazioni.
Le notti magiche delle squadre italiane nelle coppe europee: quelle partite che ci hanno coinvolto e lasciati incollati allo schermo anche se non coinvolgevano la nostra squadra del cuore
Con Totò Schillaci ne va non solo un calciatore, ma un volto, un simbolo intero di una competizione, il Mondiale di Italia ’90, che ha segnato intere generazioni.
Alla fine degli anni ’90, la Lazio stava vivendo un momento stellare. Il club biancoceleste non solo si era distinto sulla scena nazionale, ma andava fortissimo anche su quella continentale.
“Affontavamo una squadra di fenomeni. Io dovevo marcare Savicevic, un fuoriclasse. Non gli feci toccare palla. E poi c’erano Mihajlovic, Jugovic, Pancev, Belodedici, Stojkovic e tanti altri ancora. Era quella
Ricordate tutti, vero? L’Inter, quella leggendaria, quella allenata da José Mourinho, finì per vincere la Champions League nella stagione 2009-2010. Ma perché la memoria è più spesso rivolta alle semifinali,
Roma, maggio 1984. Nella Capitale non si parlava d’altro, se non di quella squadra che debuttava – nella stessa – in una Coppa dei Campioni fino a quel momento solo
Alzi la mano chi non la ricorda. E alzi la mano anche chi non l’ha studiata, in qualche modo ricordata, sicuramente ascoltata in mille racconti di calcio. Milan-Real Madrid 5-0
L’anno scorso erano 25 anni, già 25 anni, dall’eliminazione del Real Madrid dalla sua prima apparizione in Champions League. Mercoledì 20 marzo 1996, al ritorno dei quarti di finale, i
A Wembley, si sa, nascono miti enormi. L’abbiamo provato sulla nostra pelle soltanto qualche mese fa, quando l’Italia di Mancini è andata oltre meriti e possibilità, alzando al cielo un
L’attimo più maradoniano di tutti, in quel Bayern-Napoli 2-2, non è nel riscaldamento, quando Live is Life impazza e lui gioca con sogni, pallone, ambizioni di una squadra che ancora
C’è un Toro, quello dopo esser stato Grande, che non ha sfigurato dinanzi a una storia enorme, importantissima, alle volte anche ingombrante. C’è un Toro che aveva quello spirito lì:
Che momenti, quei momenti. E che anni, gli inizi dei Novanta, per il calcio italiano. Piccole e grandi viaggiavano a distanza ridotta, con differenze sì nette eppure sempre coperte dal