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Nella sesta puntata del nostro viaggio alle PSPC 2019 è ancora la fase post-bolla la protagonista, con i poker pro, abituali frequentatori del circuito, che provano a far valere la loro esperienza su semplici amatori o giocatori che si affacciano per la prima volta a questi livelli in tornei importanti.

Il pericolo del post bolla

Ci si appresta quindi a giocare la parte più bella del torneo, in cui gli step di pagamento possono essere importanti e spesso si gioca il vero poker, dove i bluff diventano territorio dei più forti e ogni chip persa o guadagnata assume una rilevanza fondamentale per provare a concorrere per la vittoria finale..

Il video si apre proprio con le reazioni dei protagonisti nel post-bolla, quando, nel cuore del Day 3, professionisti e giocatori occasionali hanno messo le mani sulla prestigiosa bandierina di un torneo che, all’epoca, fece registrare l’afflusso più alto per un evento con buy in così elevato.

Colillas chipleader

Intanto nasce la stella Ramon Colillas, chipleader nel momento dello scoppio della bolla e tra i primi quando ci si avvicina al termine della giornata e 130 left.

In quel momento il tavolo televisivo ruota per l’ennesima volta e ci sono giocatori che meritano di essere seguiti, come Jake Schwartz, Joao Barbosa e Dan Shak, l’esperto statunitense che abbiamo spesso visto nei tavoli dai Buy In più elevati.

Dopo una mano immortalata proprio al TV table, dove rimangono buoni gli assi di Oliveira, scopriamo che Kanit è ancora nella top ten, mentre Toby Lewis deve salutare la compagnia.

Proprio Musta Kanit è protagonista di una mano nella quale si fa outplayare dal brasiliano Padilha, molto coraggioso nel condurre la mano con una middle pair, mettendo ai resti Kanit al river che passa Second Pair, Q♦J♠, su un board 7♦J♥9♦K♣5♣.

Non siamo abituati a vedere Musta dall’altra parte del tavolo, quella di chi deve subire, ma in questo caso è molto bravo il sudamericano, che racconta una storia convincente agli occhi di Kanit, il quale passa nonostante la mano migliore.

McDermott “counterfizzato”

Abbiamo seguito negli episodi precedenti Sven McDermott, che però è molto sfortunato contro Talal Shakerchi, che lo uccella grazie ad un board che counterfizza la coppia di 9 dell’irlandese.

Il termine “counterfizzare” sta a significare un board in cui le carte comuni rendono vana un’eventuale coppia di uno dei contendenti.

In questo caso McDermott doveva arrendersi con 9♥9♣ contro il K♠5♦ del britannico, su A♠4♣Q♠A♣Q♦: quindi il K♠ kicker di Shakerchi aveva la meglio, in una mano piuttosto fortunata.

Lo stesso McDermott si prenderà la sua rivincita raddoppiando più avanti sempre contro Shakerchi, tornando perfettamente in partita, per poi uscire al tavolo televisivo contro West, in coin flip: insomma montagne russe per un giocatore che comunque fa registrare una prestazione brillante in questo torneo.

Fuori Mustapha Kanit

Il day 3 è però anche la giornata da dimenticare per Mustapha Kanit, costretto ad abbandonare la compagnia assieme ad un altro mostro sacro del poker moderno, Chris Vogelsang, entrambi eliminati da Koonce, che con una coppia di Kappa, chiamò lo shove dei suoi avversari per questo showdown:

  • Kanit A♠K♦
  • Vogelsang A♥Q♠
  • Koonce K♥K♣
  • Board 8♠4♥J♣9♦5♣

In quell’occasione Kanit uscì al 56° posto per un premio di $56.800. Solo per curiosità e cronaca, Kanit mancò di un solo scalino lo step superiore dei premi, quello che distribuiva $69.100.

I protagonisti dell’episodio

Tra gli altri saluteremo Victor Ramdin, fuori al 77° posto e Sam Greenwood. E ancora Kristen Bicknell e Griffin Benger, ancor ben incollati alle loro sedie. L’episodio si chiude con il chipcount di fine Day 3, quando furono in 38 a qualificarsi al Day 4, tutti con $86.400 assicurati, ma con la speranza di mettere in tasca i 5,1 milioni di dollari.

In testa Scott Baumstein con 84 Big Blind, lo stesso patrimonio di Yiannis Liperis.