Le World Series Of Poker Paradise, dal nome dell’isola dell’arcipelogo bahamense che ospita la kermesse, hanno consegnato il loro primo titolo Main Event.
A ricevere il prezioso braccialetto e l’ancor più ricco assegno da 2 milioni di dollari è stato Stanislav Zegal. Del giocatore tedesco si sa pochissimo. Il suo nome non figura nel database pokeristico The Hendon Mob, né il giovane player ha fornito particolari informazioni a PokerNews nell’intervista post vittoria. Ha semplicemente detto di aver scoperto il poker 18 anni fa, giocando partite “home game” con gli amici. Si è poi preso una pausa per dedicarsi agli studi universitari fino a quando, nel 2016, ha scelto la carriera del poker pro.
E’ senza dubbio un giocatore online come conferma anche il fatto che è arrivato al Main Event WSOPP vincendo un satellite su Internet. Per questi aspetti, il suo successo ricorda l’impresa realizzata da Chris Moneymaker a Las Vegas nel ME WSOP 2003, una vittoria che ha cambiato la storia di questo gioco.
Tuttavia, è improbabile che quella di Stanislav Zegal possa avere lo stesso impatto mediatico. I tempi non sono più gli stessi, il Texas Hold’em da torneo è già ampiamente conosciuto. E poi il tedesco non sembra essere intenzionato ad esporsi troppo a livello mediatico. Alla fine dell’intervista, Zegal ha detto: “è stato un percorso estenuante e ho bisogno di recuperare. Fai sempre dei piani per quando succedono cose del genere, ma poi quando succedono è troppo travolgente. Credo che farò qualcosa per me stesso, soprattutto per la mia salute, studierò di più il poker e mi godrò semplicemente il tempo con gli amici e la famigli. Ma non salirò di livello, sto bene dove mi trovo adesso“.
Saggio, probabilmente, e abile nel gioco; ma anche fortunato perché vincere un torneo di questo tipo non è possibile senza un po’ di aiuto da parte della Dea Bendata.
L’ultimo atto (Day4) del Main Event WSOPP è durato solo tre livelli. In meno di tre ore Stanislav Zegal si è lasciato alle spalle i 6 avversari del final table. Alcuni di questi erano sicuramente più esperti di lui nel gioco live, in particolare il pro australiano nonché chipleader Daniel Neilson e il veterano plurititolato Matt Glanz.
Proprio quest’ultimo è stato autore della prima eliminazione, dopo meno di 9 minuti dal via. Lo shortstack Montgomery McQuade mette tutto in mezzo con K♥10♦ e Glantz chiama da BB con coppia di 4. Al flop scende il terzo 4, set per lo statunitense, e sostanzialmente la mano finisce lì: McQuade è out e il tavolo finale passa in modalità 6-handed.
La chiplead però non cambia e rimane saldamente nella mani di Neilson. Anzi, l’australiano la rinforza con un mega piatto ai danni di Gabriel Schroeder. Il brasiliano paga Neilson fino al turn compreso una monster draw che però non si chiude al river (buon per lui, perché il suo avversario ha chiuso fullhouse).
Ma già a metà livello il vento cambia direzione. Michael Sklenicka piazza l’uno-due che lo porta in testa al count, tutto ai danni di Gabriel Schroeder. Il primo round è coinflip: coppia di Q per Gabriel Schroeder vs AK del brasiliano e Donne che reggono. Il secondo è un 60-40% sempre a favore del ceco: A♥7♥ di Sklenicka vs K♣6♣ di Schroeder e board che scorre A♦5♠5♣5♦6♦. Schroeder esce in sesta posizione.
Passa un quarto d’ora e la corsa al braccialetto diventa un affare a quattro. Il protagonista è ancora Michael Sklenicka: Rui Sousa apre, il ceco tribetta, il brasiliano shova, Sklenicka chiama e allo showdown si trova nettamente sopra: A♣Q♥ > Q♠9♠. Il flop J♥10♠5♣ porta qualche out per Sousa: gli 8 per la scala ma non i K che darebbero al ceco quella superiore, i 9 e due carte di picche per un colore runner-runner. Niente di tutto questo: turn 10♣ e river 3♦ mandano anche Rui Sousa ad incassare il payout.
All’inizio del nuovo livello (36, bui 400k/800k bb ante 800k), Glantz crack gli Assi di Neilson: l’americano va all-in diretto con 6♠6♦ ma trova l’australiano pronto al call con A♠A♥. Un clamoroso 6♥ al turn sposta l’ago della bilancia a favore di Matt Glantz.
E Zagal dov’è? Il tedesco, un po’ sornione fino a quel momento, esce all’improvviso con un colpo che lo porta a ridosso di Sklenicka. Il duello è proprio con il ceco. Apre Zagal 1,8 milioni da bottone con A♣J♠. Michael Sklenicka sul BB spilla K♥3♦ e decide di tribettare fino a 7 milioni. Il call di Zagal fa scende il flop dei sogni (per lui): Q♥K♦10♣, scala Broadway sulle prime tre carte! Sklenicka punta e Zagal chiama in slowplay. Il turn A♦ frizza l’azione: check-check. Il river è un 8♦, check di Sklenicka che poi folda sulla bet 8 milioni del suo avversario.
Il tedesco prende chips anche a Neilson: in SB vs BB, trova doppia al flop 4♦K♥7♣ con 7♥4♠ in mano. L’australiano, che ha 7♦2♦ lo paga fino al turn J♦, per poi mollare il colpo quando al river scende un 10♣.
Daniel Neilson recupera l bottino perso ai danni di Matt Glantz in un all-in preflop con tribet shove dell’americano e call dell’australiano. Allo showdown Glantz è dominato: K♣Q♣ < A♠Q♦. Il board è liscio e per Glantz si tratta dell’ennesimo FT chiuso senza braccialetto.
L’impennata di Neilson è solo temporanea. Stanislav Zegal apre il gioco (2 mil.) da bottone e subisce la tribet a 7,5 mil da SB di Daniel Neilson. Call del tedesco e i due vedono scendere questo flop: Q♥K♥5♦. C-bet da 8,5 milioni di Neilson e altro call di Zegal. A turn arriva un 9♦, sul quale Neilson va all-in con in mano A♠K♦. Allo showdown arrivano però le brutte notizie perché Zegal ha K♣Q♣, doppia coppia che regge al river 10♣.
Poco dopo Neilson esce. Mette gli spiccioli con 7♠4♠ e trova il doppio call di Zegal e Sklenicka. Al flop 10♦9♦J♣ il ceco, che ha trovato la doppia coppia con in mano 10♠9♣, punta e ottiene il fold Zegal. Il resto del board è ininfluente e manda a casa Daniel Neilson a un passo dal braccialetto, per la seconda volta in queste WSOPP dopo il secondo posto nell’evento #6.
L’HU tra Stanislav Zegal e Michael Sklenicka inizia con il primo in vantaggio per 94,1 milioni a 32,5 e con un brindisi.
Il duello dura poco. Zegal chiama con K♣6♣ la tribet da 9 milioni di Michael Sklenicka che ha coppia di 7. Il flop porta K♠2♣6♥: check-call del tedesco per 8 milioni. Stessa azione al turn, un 2♥, questa volta per 4,8 milioni. Quando al river scende un 3♦, il ceco rallenta con un check e poi folda sull’all-in del suo avversario.
Sklenicka si salva una prima volta con AJ vs A9, all-in preflop e board che porta un asso per tutti e due ma mantiene la superiorità del kicker del ceco.
Poche mani più tardi, Sklenicka aggredisce ancora (2,7 milioni), questa volta con 7♠3♠. Stanislav Zegal chiama con J♥4♦. Il flop mostra 10♦2♥4♥ e di nuovo il tedesco va in check-call per 4 milioni. Il turn, una Q♠ induce entrambi a non investire altre chips. L’ultima carta è un 5♣. Zegal fa check per l’ultimo volta, Sklenicka ne approfitta e va all-in in bluff. Il tedesco ci pensa un po’ ma alla fine trova la lettura giusta: gran call e il braccialetto del Main Event WSOPP è tutto suo!
Immagine di testa: Stanislav Zegal (credits PokerNews)