Le World Series Of Poker edizione Paradise hanno effettuato il giro di boa, con 10 eventi tra conclusi e in corso sui 15 in programma.
La debuttante kermesse bahamense, che si svolge all’Atlantis Resort di Paradise Island, ha assegnato finora 7 titoli. Dopo il primo braccialetto finito al polso del brasiliano Allan De Mello, altri 6 giocatori sono diventati campioni WSOP.
Il player sudcoreano Jin Hoon Lee si è imposto nell’evento #1, $1.500 Mystery Millions precedendo Max Pinnola (USA) e la professionista Maria Ho (USA).
Il #3: GGMillion $25.000 High Roller Championship ha premiato l’austriaco Samuel Mullur, vincitore del monster payout (oltre 2 milioni di dollari) su Frank Brannan (USA) e Daniel Smiljkovic (Germania).
Il terzo braccialetto assegnato è stato quello dell’evento #4, Mini Main Event No-Limit Hold’em da $1.000 di buy-in. Un torneo-fiume con 2.234 entries e concluso dalla vittoria del canadese Martin Raus, seguito da Josef Snejberg (Rep. Ceca) e da Michael Acevedo (Costa Rica).
Il bulgaro Boris Kolev ha conquistato invece il torneo numero 6, un NLH 6-handed da 3mila dollari di ingresso. Gli altri due gradini del podio sono stati occupati da Daniel Neilson (Australia) e da Fabian Bernhauser (Austria).
Gli ultimi due braccialetti assegnati in ordine di tempo sono anche quelli che hanno raccontato le storie finora più interessanti. Vediamo perché.
Event #5: $25.000 High Roller Pot-Limit Omaha
140 entries e 3,5 milioni di montepremi sono le cifre che definiscono le dimensioni di questo evento per variantisti. Non sono però quelle più interessanti, perché la storia del torneo è sintetizzata da un altro numero: 1.
Non parliamo del fatto che per Nikolaos Lampropoulos si è trattato del primo braccialetto WSOP vinto in carriera, quanto del fatto che ci è riuscito recuperando da un solo big blind rimasto!
La remuntada pazzesca del player greco riporta alla memoria la storica vittoria di Jack “Treetop” Straus nel Main Event WSOP del 1982. Ma gli appassionati di poker italiani probabilmente ricorderanno un’altra vittoria realizzata in modalità “A chip and a chair“ (“Una chip e una sedia”): quella realizzata da Giuliano Bendinelli nell’EPT di Barcellona edizione 2022.
A 22 left, in piena bolla, Lampropoulos perde un colpo che lo lascia con un solo buio. Lo specialista di cash game non si alza però dal tavolo: rimane lì e riesce a trovare lo spot giusto per investirlo. E’ il primo double-up di una lunga serie che lo porterà al final table.
Raggiunto il tavolo a 9, Lampropoulos si prende un grosso rischio chiamando l’all-in di Yuri Dzivielevski su questo flop: 9♠6♠3♦. Il giocatore brasiliano è avanti con A♥Q♠9♥2♠, top pair e flush draw, vs A♦Q♣J♦3♣ di Lampropoulos che ha preso solo la bottom pair, oltre a progetti di scala e colore anche se entrambi sono runner-runner. Il turn è un K♥ che porta il gut shot (scala a incastro) al greco, ma è un inaspettato J♣ al river che gli regala il piatto grazie alla doppia coppia.
E’ la mano che lancia Nikolaos Lampropoulos verso l’heads-up. Il suo avversario è il veterano Dan Shak. Il professionista USA (poco meno di 200 ITM in carriera per 13,2 milioni di dollari incassati) lo ha poco prima scoppiato con K♠K♣5♣8♦ vs A♣A♠2♦9♣ e K♦ al river, ma nel testa-a-testa conclusivo il greco non gli lascia scampo.
Avanti 15,2 milioni contro i 5,8 di Shak, Lampropoulos chiude il conto nel giro di poche mani. I due finiscono ai resti su questo board: 9♦4♣6♥2♣. L’americano mostra A♦9♠6♠5♣, il greco gira invece Q♥Q♠6♣9♣: doppia coppia per tutti e due, che Shak può migliorare solo con un Asso, mentre Lampropoulos può settare se trova la terza Donna o chiudere il colore di fiori. Al river arriva un 7♣ che completa il flush draw per Lampropoulos e gli consegna il primo braccialetto WSOP.
Per Shak si tratta del sesto assalto a un titolo WSOP live – oltre ad altrettanti online – andato a vuoto.
Event #7: $50.000 Super High Roller No-Limit Hold’em
La seconda storia è soprattutto la celebrazione di uno dei più grandi giocatori di poker di sempre. Di sicuro, il più capace di attraversare i grandi cambiamenti del poker e di affrontare tre generazioni di avversari. Parliamo di Erik Seidel.
L’ex trader finanziario nonché ottimo giocatore di backgammon si è misurato con la generazione di Johnny Chan, quella di Phil Hellmuth e di Daniel Negreanu e infine con i più recenti grinder cresciuti su Internet e poi diventati specialisti degli eventi High Roller. Ha vinto sia live che online.
A 64 anni di età, Seidel è oggi al 7° posto della All Time Money List con 45,5 milioni di dollari. Il suo palmares conta 395 itm, compresi 15 targati WSOP Online, dei quali uno è il suo nono braccialetto conquistato nel 2021. Gli mancava il 10mo per entrare nell’esclusivo club che insegue Phil Hellmuth, il più braccialettato di tutti con 17 titoli, e che comprende Phil Ivey, Doyle Brunson e Johnny Chan.
Ebbene, Seidel ha colmato questa lacuna pochi giorni fa vincendo il SHR delle WSOP Paradise. Al final table si è lasciato alle spalle avversari del calibro di Adrian Mateos, Alex Foxen, Jason Koon oltre agli specialisti di HR Orpen Kisacikoglu e Seth Gottlieb. Nell’HU per il titolo, Seidel ha battuto proprio quest’ultimo, chiudendo scala al river contro la doppia di Gottlieb.
“Sto ancora cercando di tenere il passo con questi ragazzi“, ha detto a PokerNews subito dopo la vittoria. “Parlo con tutti, lavoro duro e gioco… In parte, questo succede solo perché amo questo gioco. Adoro svegliarmi e giocare, quindi spero che questo entusiasmo duri ancora a lungo“.
Ecco l’elenco dei 10 titoli WSOP vinti finora da Erik Seidel. Il primo risale a 31 anni fa!
Immagine di testa: Erik Seidel (credits PokerNews)