Il Main Event WSOP edizione 2020 è entrato nella fase finale. Naturalmente non stiamo parlando di un’edizione classica, perché la pandemia di coronavirus sta di fatto limitando il ritorno dei giocatori nelle sale dei casinò live. A maggior ragione quando di parla di eventi da migliaia di persone, come nel caso del torneo principe delle World Series Of Poker che da 15 anni a questa parte registra una media di 7mila iscritti.
Abbiamo già illustrato la formula particolare di quest’anno, caratterizzata da una fase online fino ai final 18. Dal quel momento il torneo prosegue sul tavolo reale, fino all’incoronazione del vincitore. Si tratta di una doppia fase di qualifica su Internet, una per i giocatori di tutto il mondo e una per i residenti negli States (Nevada e New Jersey, gli Stati a maggior concentrazione di professionisti) e successivamente di due tavoli live dal vivo, che si giocheranno uno al Casinò Rio di Las Vegas e l’altro al King’s Casinò di Rozvadov (Repubblica Ceca). Solo per l’heads up finale, USA e Resto del Mondo si incontreranno, ancora una volta nella storica sede situata nella Sin City statunitense.
Per quanto riguarda la fase online, quella americana è iniziata ieri con 705 partecipanti che a fine giornata si sono assottigliati a 71. Oggi si gioca il Day2 che condurrà gli ultimi 9 al tavolo finale live. Si è già conclusa, invece, quella internazionale, che tra le 674 entry (1.379 quindi il totale dei partecipanti a questa edizione del torneo) ha già eletto i propri December 9. Vediamo allora chi sono i protagonisti di questo primo round che si giocherà dal vivo il 16 dicembre a Rozvadov e che eleggerà il primo finalista del ME WSOP 2020.
Iniziamo dal chipleader, il brasiliano Bruno Botteon (de Albuquerque) che si presenterà al tavolo con 10.317.743 gettoni, pari a 52 big blinds. Si tratta di uno specialista dell’online, che tra luglio e settembre di quest’anno ha incassato più di un milione di dollari. Le sue vincite dal vivo sono invece molto più ridotte, pari a 78.246 dollari, quasi tutti incassati alle Brazilian Series Of Poker targate PokerStars.
Si parla portoghese anche al secondo posto, occupato da Manuel Ruivo. Per il giocatore proveniente da Coimbra (Portogallo) c’è uno stack di 6.213.759 chips (31 bb) e soprattutto un’esperienza maggiore nel gioco live rispetto a Botteon e che vale poco meno di 745mila dollari. Il suo miglior risultato è un 6° posto nel Millionaire Maker alle WSOP del 2018, per $230.120 di payout. Oltre a questo, nel suo curriculum WSOP ci sono altri 9 ITM, tutti dal vivo. Poker a parte, Ruivo ama la pesca e i film, in particolare Fight Club.
Diverso idioma per il terzo in chips, anche se il continente è lo stesso di Botteon. Parliamo dell’argentino Damian Salas, che di chips ne ha 5.653.528 (28 big blinds). Salas non è nuovo ad imprese importanti nel ME WSOP. Nel 2017, infatti, si è classificato al 7° posto per 1,425 milioni di dollari, in quella che rimane ad oggi la sua vincita più importante. In tutto Salas vanta 2,6 milioni di dollari vinti nei tornei di poker dal vivo, anche se non si definisce un giocatore professionista. Salas è infatti un avvocato e ha dichiarato che vincere non cambierà la sua vita, ma sarà comunque il più alto traguardo raggiungibile nell’ambito della sua passione pokeristica. Le altre sono i suoi tre figli, il calcio, il ping-pong, lo yoga e le serie tv, come ad esempio Game of Thrones e Queen’s Gambit.
Scendiamo a metà classifica, dove al 4° posto troviamo lo svizzero – ma residente in Liechtestein – Marco “fullbabyfull” Streda, grazie a uno stack di 4.232.560 chips (21,2 bb). Di lui si sa davvero poco, soprattutto nell’ambito poker (il suo miglior risultato sono 88.000 dollari vinti online). Ama fare lunghe passeggiate con la fidanzata e il cane “Spidy”, giocare a tennis – sport che pratica da 25 anni – e a poker. Vincere il ME WSOP sarebbe “pazzesco, anche se la vita andrà avanti comunque vada. In caso di una buona vincita forse potrei ridurre un po’ l’impegno professionale, anche se il mio lavoro mi piace” ha dichiarato a PokerNews.
Quinta piazza per l’austriaco Hannes “BlackFortuna” Speiser che occupa la posizione mediana del chipcount con 3.515.744 pezzi, pari a 18 big blinds. E’ forse il giocatore più esperto al tavolo, anche se la sua esperienza è principalmente quella del gioco online. Quando non grinda online, Speinser trascorre il tempo in famiglia e con gli amici. E’ un appassionato di boxe e di calcio, che ogni tanto pratica (live, sia chiaro). “Vincere il Main Event WSOP significa vincere il torneo più prestigioso dell’anno”.
Un altro europeo occupa la 6a posizione. Si tratta del lituano Dominykas “MickeyMouse” Mikolaitis che ha 3.165.440 chip nello stack. Giocherà quindi con 16 big blinds, aprendo di fatto la zona degli shortstack. Anche lui predilige l’online come territorio di caccia, anche se il suo background è quello degli scacchi. “Una vittoria di questo tipo ti cambia la vita per sempre. Penso che facendo qualche operazione ragionata, non ti devi più preoccupare di molte cose” ha spiegato.
Entriamo infine nella zona rossa, quella dei giocatori che dovranno trovare un raddoppio in tempi brevi, per non essere divorati dall’aumentare dei livelli.
A cominciare da Ramon “Ritza” Miquel Munoz che ha chiuso la fase online al 7° posto con 3.025.000 chips (20 bb). Lo spagnolo di Barcellona ma residente a Londra, qualora alla fine si confermasse almeno nell’attuale posizione avrebbe già battuto il suo precedente miglior risultato live, pari a $158.829, conquistato proprio a Praga nel 2017. Il totale delle sue vincite ammonta oggi a complessivi $673.718. Munoz è un amante degli animali che si impegna ad aiutare, curare e trovare loro una casa. A proposito di abitazioni, il suo sogno è quello di aprire un’impresa immobiliare, cosa che sicuramente potrebbe fare nel caso di vittoria nel Main Event. “Preferisco però non fantasticare, perché grandi aspettative spesso portano grandi delusioni”. Queste le sagge parole rilasciate nell’intervista con PokerNews.
Gli ultimi due giocatori del chipcount sono distanziati solo di poche chips uno dall’altro. Uno dei due, però, a Praga non ci sarà per la semifinale live, bloccato dalla restrizioni agli spostamenti imposte dal COVID-19. Si tratta del player cinese Peiyuan “fish3098” Sun, di Guangzhou City, che ha terminato il Day2 con l’ottavo stack (2.175.000). Per regolamento, a lui spettano già di diritto $75.360, ma questo difficilmente compenserà la delusione per il mancato accesso al tavolo finale di Praga. Grinder online, oltre ad essere marito e studioso di medicina tradizionale, ha affidato a PokerNews un messaggio per tutti i giocatori del suo Paese, oltre all’augurio a tutti gli avversari che non potrà incontrare: “Spero che tutti in Cina si rendano conto che il Texas Hold’em è uno sport della mente. E’ un gioco dove servono studio e abilità per capire i rischi e riuscire a controllarli. Infine, voglio fare un grande in bocca al lupo a tutti i finalisti e congratularmi con loro. Buon divertimento e buona fortuna!”
E così guadagna una posizione Stoyan “UncleToni” Obreshkov che inizierà la partita con 2.125.000 (11 big blinds). Il player bulgaro è un volto conosciuto nel mondo del poker live. In carriera ha già incassato 1,2 milioni di dollari e nel 2018 ha chiuso al 9° posto il Main Event delle World Series Of Poker Europe (WSOPE) per €75,461. Dove? A Rozvadov (Praga) naturalmente!
“Mi piace ballare, soprattutto la bachata (un tipo di tango, ndr). E’ la mia seconda grande passione dopo il poker. Da 4-5 anni pratico anche lo yoga, e amo molto anche questa attività. Inoltre mi piace nuotare, giocare a tennis, scalare e, se ci sono le condizioni adatte, fare surf”. In caso di vittoria finale, il progetto di Obreshkov è quello di garantire un futuro tranquillo alla propria famiglia e di aprire una scuola di danza. E anche devolvere qualcosa in beneficienza.
L’appuntamento con i “magnifici 9” del tavolo internazionale è per giovedì 17 dicembre, quando vi potremo raccontare chi ce l’avrà fatta. Ovviamente sempre sulle pagine di PokerStarsnews.it.
Foto di testa: il chipleader, Bruno Botteon (credits PokerNews)