Dopo i due anni di assenza dovuti alla pandemia, da qualche giorno ha preso il via l’European Poker Tour di Barcellona.
Una tappa molto attesa dagli appassionati di poker, che nel capoluogo catalano possono combinare gioco e vacanza. Da un lato c’è infatti un festival di poker ricco di eventi (ben 61, dall’8 al 21 Agosto) organizzati nella capiente pokeroom del Casino Barcelona. Dall’altro, una splendida città da visitare, vita notturna a gogò, una spiaggia enorme e tanto mare per rilassarsi tra un torneo e l’altro.
Ma per i giocatori di poker essere a Barcellona in questi giorni significa anche consolidare una tradizione che prosegue dal 2004. La tappa catalana, infatti, è l’unica a non aver mai marcato visita nella storia dell’EPT. Sempre presente nelle 15 edizioni passate, alle quali va aggiunta la parentesi 2017 del PS Championship, Barcellona supera Montecarlo di due lunghezze e Praga di tre.
Con così tanta storia alle spalle, il Main Event dell’EPT di Barcellona è un punto di incontro anche per i grandi giocatori di tutto il mondo. Alcuni di questi sono stati protagonisti delle prime edizioni: pensiamo ad esempio a Patrick Antonius e Gus Hansen, rispettivamente 3° e 5° nella Season 3 del tour (2005), e a Phil Ivey, 2° nel 2006.
A Barcellona nel 2012 ha messo il suo primo sigillo ME EPT Mikalai Pobal. Sette anni più tardi il bielorusso ha fatto il bis a Praga, eguagliando così il record di due vittorie rimasto per un quinquennio nelle mani di Victoria Coren Mitchell.
E ancora, l’EPT di Barcellona ha rivelato al mondo il nome di Hossein Ensan. Il pro tedesco ha realizzato il suo primo grande in the money chiudendo al terzo posto il Main Event dell’edizione 2011 (Season 11). Da lì in avanti, per lui è stato tutto un continuo di final table stellari: 6° all’EPT di Malta nel 2015, vincitore in quello di Praga lo stesso anno, titolo WSOPC conquistato nel 2017 a Rozvadov, fino a diventare campione del mondo con la vittoria alle WSOP 2019.
Tra gli altri giocatori che si sono affermati a partire dall’EPT di Barcellona ricordiamo Sebastian Malec, vincitore nella Season 13 (2016).
Discorso opposto per Sebastian Ruthenberg che ha vinto il titolo nel 2008. Il tedesco, che vanta un braccialetto WSOP e altri 2 final table EPT, dopo la vittoria a Barcellona sembrava lanciato verso una carriera professionistica di altissimo livello. Invece è praticamente scomparso dalla scena pokeristica dopo il 2011.
Infine, è impossibile non citare John Juanda. Il grande pro americano è tra i giocatori che hanno vinto di più nel ME dell’EPT di Barcellona. Juanda si è infatti imposto nel 2015 (Season 12) e ha raggiunto il FT in altre due occasioni: 8° nel 2012 e 9° nel 2018. La sua è una presenza costante della tappa catalana, motivo per cui ci aspettiamo di vederlo in azione anche quest’anno.
Gli italiani meritano un capitolo a parte, perché l’EPT di Barcellona ha regalato tante emozioni agli “azzurri” del poker, e anche qualche delusione.
A cominciare dalla Season 1 del tour (2004), quando Luca Pagano si è presentato al final table di Barcellona indossando proprio la divisa azzurra della nazionale italiana. Alla fine l’ex professionista si è piazzato 3°, “scoppiato” dall’irlandese David O’Callaghan: A♥J♥ vs A♦4♦ e 4♠ come prima carta del board (ininfluente il resto).
Un anno più tardi il protagonista per l’Italia è Dario Alioto che chiude al 7° posto. Il vincitore di un braccialetto alle WSOPE 2007 trova sulla sua strada Patrick Antonius: ormai short, Alioto mette tutto con K♦Q♣, il finlandese chiama con A♠10♠ e il board non regala sorprese.
Poi passano due edizioni senza che i giocatori del Paese riescano a timbrare il cartellino del final table. A recuperare il tempo perduto ci pensa Daniele Mazzia che nel 2008 (Season 5) centra un ottimo 4° posto, per €351.000 di payout. La mano che lo elimina prima del podio è un cooler contro Davidi Kitai: coppia di 9 per l’italiano vs coppia di 10 per il belga e nessun miracolo per Mazzia.
Nella Season 7 (2010) è Francesco Notaro che arriva al final table, terminando la sua performance con un 8° posto da 70mila euro. Passano tre anni ed è la volta di Luca Fiorini che sfiora il colpo grosso. L’italiano ottiene un 4° posto che gli frutta €328.000, dopo un colpo mancato con A♥J♦ vs Q♣Q♦ del futuro vincitore, l’inglese Tom Middleton.
L’anno successivo (Season 11) l’Italia del poker si ferma nuovamente a un passo dalla volata per il titolo. Andrea Dato resiste fino ai last 4, ma a quel punto Hossein Ensan gli blocca la strada.
A 13 anni di distanza dal 3° posto di Luca Pagano, nel 2017 un giocatore del Belpaese torna finalmente sul podio. Il tour nel frattempo è però diventato PS Championship, ma questo non inficia la bontà del risultato di Raffaele Sorrentino che conclude il Main Event con un “bronzo” da 850mila euro. Economicamente parlando, è il miglior risultato mai ottenuto da un giocatore italiano nel ME di Barcellona.
Nel 2018 l’EPT riprende il suo posto e nel 2019 arriva un altro sigillo azzurro. Lo realizza Pasquale Braco che centra un prestigioso ottavo posto, anche se carico di amarezza. Nella mano decisivo l’italiano è all-in con A♠Q♣ contro due avversari: Kully Sidhu che ha A♣5♠ e Rui Sousa con J♥J♣. Braco rimane davanti a tutti fino al turn: A♦9♦10♥7♦. Al river però si materializza il J♦ che consegna la mano al giocatore portoghese ed elimina gli altri due.
E’ questo l’ultimo risultato di un italiano all’EPT ME di Barcellona. L’ultimo per ora, perché fra pochi giorni (15-21/08) riprende la caccia al titolo più importante della kermesse catalana.
Noi saremo qui per raccontarvela e per tifare gli italiani presenti in sala. Stay tuned!
Immagine di testa credits barcelona.org