Chi segue il poker live saprà già che il 2022 ha preso il via all’insegna di una buona notizia: quella del ritorno in sala dell’European Poker Tour.
Grazie al calo dei contagi, l’organizzazione ha dato l’ok per la prima tappa di quest’anno che si svolgerà a Praga. Una location non casuale, visto che la kermesse era già stata prevista nella capitale ceca alla fine del 2021. L’appuntamento era poi stato cancellato per l’arrivo della nuova variante Omicron
Ma la scelta di Praga ha anche un valore simbolico, visto che l’ultima stagione EPT si era conclusa proprio nella capitale ceca, più di due anni fa. Era il 17 dicembre 2019. Nei due anni successivi condizionati dalla pandemia, il tour ha avuto un’unica fermata: quella di Sochi. Senza nulla togliere alla splendida località russa, si è trattato di eventi a carattere nazionale, molto lontani dall’internazionalità che caratterizza la storia dell’EPT.
Adesso si torna alle origini. Precisamente dal 5 al 16 marzo, con un programma articolato sulla distanza di 28 eventi. Tra questi i più attesi sono senza dubbio l’EPT National (6-10/03), torneo che seguiremo in diretta dalla pokeroom del Casinò King di Praga, il Super High Roller (9-11/03) e il Main Event (10-16/03) da €5.300 di buy-in. Il programma completo della kermesse è disponibile qui.
Gli EPT di Praga e di Sochi (18-27/03) rimangono gli unici appuntamenti confermati per la stagione 2022. E’ probabile ne arrivino altri, se davvero la pandemia si sta trasformando in una più gestibile infezione endemica. Si parla di Montecarlo, forse già a fine aprile, e di Barcellona in estate.
Ma, come dicevamo all’inizio, l’EPT di Praga è una kermesse speciale. E’ una tappa storica dell’European Poker Tour, apprezzata dai giocatori di tutto il mondo e molto seguita. In particolare dagli italiani che proprio nella capitale ceca hanno vissuto momenti indimenticabili.
Praga ha debuttato nella quarta stagione dell’European Poker Tour, precisamente nel dicembre del 2007. Da quel momento in avanti non ha più smesso di farne parte, nemmeno quando il tour nel 2017 è stato temporaneamente ribattezzato PokerStars Championship.
13 edizioni di fila, a testimonianza del gradimento riscontrato dalla location. Solo Barcellona (16 edizioni su 16, compresa quella del Championship) e Montecarlo (14 su 16) hanno fatto meglio.
Nell’arco di questi 12 anni, l’EPT di Praga ha raccontato le storie e i successi di grandi personaggi del poker.
C’è ad esempio quella di Roberto Romanello, il gallese ex ristoratore di “fish and chips” che nel dicembre del 2010 (stagione 7) si aggiudica il Main Event. Pur essendo un giocatore già affermato, il Main Event vinto a Praga rappresenta un momento importante nella sua carriera: è il primo passo verso la futura conquista del Triple Crown. Un traguardo che arriverà nel 2020 con un braccialetto delle WSOP.com, non prima però di aver vinto il titolo WPT nel 2011. Abbiamo raccontato la storia di Roberto Romanello in un precedente articolo.
C’è anche un altro motivo per ricordare quel tavolo finale, almeno per gli appassionati di poker del Belpaese. 3 dei 9 giocatori in lizza per il titolo sono infatti italiani. Roberti Nulli e Marco Leonzio si arrendono prima del podio, rispettivamente all’8° e al 5° posto. Emiliano Bono invece raggiunge il testa-a-testa finale contro Romanello.
La sfida è abbastanza equilibrata, nonostante Romanello mantenga sempre il vantaggio in chips. Il colpo finale è un classico coin flip: Bono chiama con A♦J♥ la 4bet shove di Romanello che invece ha una coppia di 10. Il board 10♦4♣4♦5♥4♥ consegna il titolo al gallese di chiare origini italiane.
Ma le memorie indelebili per gli appassionati italiani di poker non si esauriscono con l’EPT di Praga 2010. Già prima di quella edizione il Main Event si era infatti tinto di “azzurro”.
Nel 2007, all’esordio in Repubblica Ceca, la finale per il primo posto nel ME è un duello Italia-Francia. A difendere il tricolore c’è Gino Alacqua che sfida Arnaud Mattern. Alla fine vincerà il francese, futuro protagonista di tanti risultati targati EPT. Di quella finale rimane il ricordo dello stile spavaldo messo in mostra dall’italiano, un loose aggressive a “modo suo”, oltre all’immagine di un grande signore delle pokeroom italiane ed europee. Gino “El Diablo” Alacqua ci ha lasciato nel novembre del 2016, dopo aver vinto più di un milione di dollari in soli 4 anni di tornei live.
Ma ancora più azzurra è stata l’edizione dell’anno successivo. Il tavolo finale dell’EPT Season 5 è di diritto negli annali del “poker made in Italy”, grazie alla finale tra Salvatore Bonavena e Massimo Di Cicco. Dopo aver eliminato Andrew Chen con un uno-due da brividi (doppio all-in con Asso e carta bassa: prima batte KK e poi chiude il conto contro KQ), Bonavena affronta Di Cicco in vantaggio nel chipcount. L’ultima mano è un grande call: Di Cicco va all-in con A♦4♠ su un flop che mostra 8♥3♥2♥. Un puro bluff, ma su un board che può spaventare Bonavena. Il calabrese in qualche modo riesce a leggerlo: alla fine chiama con 8♦7♦ e né turn 6♣ né river J♠ intralciano la sua vittoria. Il trionfo è comunque azzurro, al quale si aggiunge il 5° posto di Franco Cirianni!
La love story tra Italia ed EPT di Praga comprende anche il 6° posto raggiunto da Luca Pagano nel 2009, season 6 del tour.
Ma ci sono altre due vittorie importanti che meritano di essere ricordate anche se non riguardano giocatori italiani.
La prima in ordine di tempo è quella di Hossein Ensan, realizzata nel 2015 (stagione 12). E’ il risultato che conferma al mondo le qualità di un giocatore a lungo considerato “solo” un businessman (settore auto) con la passione per il gioco.
In effetti, fino al 2014 il player tedesco di origini iraniane ha pochi risultati ottenuti live, la maggior parte in tornei minori. La prima scossa arriva all’EPT di Barcellona di quell’anno, dove chiude 3° nel Main Event. Un anno dopo è 6° all’EPT di Malta, vince un paio di side event all’EPT di Montecarlo e poi, a dicembre, vola a Praga. In Repubblica Ceca si lascia dietro tutti, concedendo solo un deal al runner-up Gleb Tremzin.
Con la vittoria praghese Ensan raggiunge la vetta dei 3 milioni di dollari vinti nei tornei live e realizzati in poco più di due anni. Nel 2019 ne arriveranno altri 10: quelli del titolo di campione del mondo conquistato alle WSOP di Las Vegas, davanti al nostro Dario Sammartino.
Chiudiamo con un primato EPT che viene eguagliato proprio a Praga. La giocatrice inglese Victoria Coren Mitchell, è la prima a vincere due titoli Main Event: precisamente a Londra nel 2006 e a Sanremo nel 2014. Il suo record dura 5 anni: fino al 2019, quando il bielorusso Mikalai Pobal si aggiudica l’EPT Praga, bissando il successo ottenuto 7 anni prima a Barcellona. Un primato condiviso e che adesso aspetta qualche altro ospite.
Succederà all’EPT di Praga 2022? Forse. Noi siamo pronti a raccontarvelo.
Immagine di testa credits The Rational Group