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5 gol in una partita, 5 punti di vantaggio sugli inseguitori, 5 Olimpiadi raggiunte sono traguardi che in alcune occasioni sono stati festeggiati dai vari protagonisti con la classica “manina”. Un gesto che spesso sa di rivincita o di sfida.

E che si usa anche nel poker, come ha dimostrato Shaun Deeb dopo aver vinto il suo 5° braccialetto WSOP.

La notizia è arrivata in occasione della 31ma giornata (27 ottobre) delle World Series Of Poker 2021, quando il campione americano si è imposto nell’evento #53 $25.000 Pot-Limit Omaha High Roller. Un torneo prestigioso, che ha registrato la partecipazione di 212 giocatori, quasi tutti top player di questa specialità. E ovviamente ricco: Deeb, dopo aver battuto in heads-up il giocatore di Hong Kong Ka Kwan Lu, si è messo in tasca 1.251.860 dollari.

Il pro statunitense ha mostrato con orgoglio a pubblico e fotografi il braccialetto conquistato e la manina, con la quale ha lanciato anche un guanto sfida. Riuscite a immaginare chi è stato il bersaglio?

Alla fine supererò Phil (Hellmuth) ha dichiarato ai microfoni di PokerNews. Salvo poi aggiungere, con una buona dose di consapevolezza, che “Mi ci vorrà un po’, ma supererò Phil. Mi ci vorranno un decennio o due, ma ci riuscirò“. (fonte Assopoker.com)

D’altra parte, Poker Brat pochi giorni fa ha ulteriormente allungato il passo nella classifica dei “braccialettati”, con il 16° titolo in carriera. Ma con uno come Shaun Debb non c’è mai da dormire sonni tranquilli.

Shaun Deeb (credits PokerNews)

Il giocatore di Troy (Stato di New York) è uno che ha vinto in quasi tutte le modalità di poker in cui si è cimentato. Torneo e cash game, live e online, Texas Hold’em (soprattutto) e varianti.

Con il risultato ottenuto pochi giorni fa, ha toccato quota $9.047.186 vinti con i tornei dal vivo. E’ stato il suo 13° final table alle World Series Of Poker, oltre ad essere il quinto braccialetto WSOP messo in bacheca.

Il primo lo ha vinto nel 2015 con il $10.000 Pot Limit Hold’em. Un anno dopo ha fatto il bis aggiudicandosi il $1.500 Seven Card Stud. Una breve interruzione di vittorie nel 2017 quando alle WOP ha ottenuto “solo” 10 ITM, di cui due sono stati final table. L’anno successivo si è rifatto con gli interessi.

Il 2018 è stato infatti il suo anno d’oro a Las Vegas, grazie alla vittoria in ben due tornei WSOP: si è aggiudicato lo stesso evento vinto pochi giorni fa e il $10.000 No-limit Hold’em Six Handed Championship. Il tutto accompagnato da altri 13 ITM e un final table. La striscia di risultati targati WSOP è poi continuata a Rozvadov, con 3 in the money e un tavolo finale. Quell’anno Shaun Deeb è stato eletto WSOP Player of the Year.

Non si è fermato neanche nel 2019 (16 ITM dei quali 3 sono FT, più altri 4 alle WSOPE). Quest’anno è a quota 11 ITM, un titolo e un final table. E c’è ancora molto da giocare prima della fine delle WSOP 2021.

I numeri parlano chiaro: Shaun Deeb è un grandissimo giocatore. Uno senza paura, capace di grandi bluff e di grandi letture sugli avversari.

Al tempo stesso, però, Deeb è più volte caduto in comportamenti poco corretti al tavolo. Nel 2012, ad esempio, è stato accusato di chip dumping, cioè di aver “combinato” l’esito una partita.

Shaun Deeb (credits PokerNews)

L’avversario in questione è Gus Hansen, mentre il torneo è un satellite da $25K per il $1.000.000 Big One for One Drop. Nel testa-a-testa finale Deeb prima rilancia preflop a 3 milioni di chips e poi folda sul reraise all-in di Hansen, restando con solo 5K nello stack. Finisce secondo, ma si porta a casa un milione di dollari. E’ chiaro che in quella occasione Deeb ha preferito un incasso sicuro piuttosto che un ticket per un torneo con un field super competitivo.

Ma soprattutto Shaun Deeb è un amante dello slowroll, ovvero quell’atteggiamento antisportivo di prendersi tempo per pensare quando l’azione è scontata. Lo scopo è ridicolizzare e quindi innervosire l’avversario. Un esempio di un suo slowroll famoso ai danni di Mike Matusow (che scelta!) è qui.

Noi però preferiamo parlare delle sue grandi giocate, come quella che segue.

L’azione si svolge di fronte alle telecamere di Poker Night in America (Season 3), la nota trasmissione di cash game. Insieme a Deeb ci sono Matt Glanz, Layne Flack, Phil Hellmuth, tra i player più famosi al tavolo.

Si comincia con lo straddle (ovvero un miniraise al buio del giocatore under the gun) a 100 dollari di Vincent Depalo. Tutti foldano fino a Layne Flack che da hijack rilancia a $250 con J♠7♠. Shaun Deeb da SB spilla 6♣3♠, una mano praticamente ingiocabile: non per lui, che addirittura decide di controrilanciare fino a 800 dollari. Glantz molla il BB, idem Depalo da utg. Il call di Flack sposta l’action al flop.

Scendono 10♠3♥2♠. Deeb c-betta per 1.100 ma Flack, con flush draw e una possibile overcard, decide di andargli sopra fino a $1.700. Deeb in questo momento ha la mano migliore con la coppia di 3, ma l’azione del suo avversario dimostra forza: il call è difficile, eppure il “5 volte braccialettato” lo trova.

Scende il turn, una Q♥. Questa volta Deeb rallenta con un check, di fronte al quale Flack piazza la “seconda pallottola” da 3.200 dollari. Altro stoico call di Deeb.

L’ultima carta del board è ancora più scary: un K♦. Subito dopo il check di Deeb, Flack mette nel piatto 5.500 dollari. La cosa che più sorprende a questo punto è che il call di Deeb arriva dopo solo una decina di secondi. Una giocata davvero difficile che lascia basito l’intero tavolo.

Sick call” dice Glanz. Raggi X diciamo noi.

Foto di testa: Shaun Debb (credits PokerNews)