Le World Series Of Poker Europe (WSOPE) edizione 2022 sono in archivio.
La conclusione è arrivata poche ore fa, nel cuore della notte tra il 16 e il 17 novembre, quando è stato assegnato il braccialetto più prezioso: quello del Main Event.
Il torneo da €10.350 di buy-in è iniziato l’11 novembre con il primo dei due flight di qualificazione e ha registrato 736 entries, per un prizepool complessivo di 7.248.500 euro. Nell’arco delle 5 giornate successive il field si è assottigliato agli ultimi 9 giocatori, quelli che hanno dato vita al final table di ieri sera.
Tra questi purtroppo non c’è stato alcun italiano, nonostante la pattuglia “azzurra” fosse nutrita e nel complesso abbia figurato bene, mandando a premio 7 giocatori su 115 posizioni pagate.
Il migliore degli italiani è stato Simone Andrian, già vincitore lo scorso anno di un braccialetto WSOPE, che si è fermato al 39° posto per € 33.820 di payout. In ordine decrescente di posizione troviamo Giuliano Bendinelli, 50° per €26.299, poi Gennaro Nevano (82°), Nicola Angelini (85°) e Davide Suriano (86°), tutti e tre con in tasca €18.069. Angelini e Nevano sono però usciti insieme in un’action che ha sollevato molte discussioni in rete (la trovate su Assopoker.com). Completano la lista Giovanni Petroni (88° – €18.069) e Giovanni Giudice (101° – €16.520).
Tra i big internazionali che non sono arrivati al final table troviamo Jack Sinclair (UK) al 64° posto, il francese Julien Martini (2 titoli WSOP e 2 WSOPE nonché runner-up nel PSPC 2019) out in 61ma posizione, l’argentino José “Nacho” Barbero (46°). Ce l’hanno invece fatta Shaun Deeb (USA), Barny Boatman (UK) e Timothy Adams (CAN). Quest’ultimo, vincitore di un braccialetto WSOP e di uno WSOPE (pochi giorni fa, nel SHR da 100mila euro di buy-in), si è fermato al 9° posto e ha così permesso la composizione del final table ufficiale a 8 giocatori che si è iniziato con questo chipcount:
1: Omar Eljach – 19.480.000
2: Shaun Deeb – 16.580.000
3: Jonathan Pastore – 9.925.000
4: Paul Covaciu – 9.125.000
5: Barny Boatman – 7.730.000
6: Vladas Tamasauskas – 5.950.000
7: Alexandre Reard – 5.300.000
8: Armin Rezaei – 2.205.000
L’ultima volata per il titolo è stata relativamente rapida, almeno per quanto riguarda le prime 4 eliminazioni. A cominciare da Alexandre Read, coolerato dal chipleader con QQ < AA. Poi è uscito Barny Boatman: il veterano (il suo primo itm è datato 1998) nonché vincitore di un braccialetto WSOP nel 2013, ha visto i propri Assi ckackati dalla doppia coppia centrata al flop da Shaun Deeb con QJ. Al 6° e al 5° posto si sono arresi rispettivamente Daniel Rezaei e Paul Covaciu, ormai shortstack. Poco dopo è arrivata un’altra bat beat. A farne le spese è stato Vladas Tamasauskas che è andato all-in con coppia di 9 e ha trovato il call di Jonathan Pastore con coppia di 8: un 8♣ al flop ha spostato il torneo alla fase 3-handed.
A questo punto, con il podio già assicurato e un buon vantaggio in chips, Shaun Deeb ha iniziato a immagine il sesto braccialetto in carriera (i precedenti cinque datano 2015, 2016, 2 nel 2018 e 2021) e il primo in Europa. Invece il controverso professionista americano si è giocato quasi tutto lo stack con questa mano.
Bui 150k300k bb ante 300k. Omar Eljach limpa da SB con K♦2♦. Deeb risponde rilanciando un milione da BB. In mano ha A♣7♣. Il suo avversario controrilancia fino a 3,5 milioni. L’americano chiama e l’azione si sposta al flop: K♥2♣7♥. Eljach punta 1,7 milioni. Deeb fa ancora call. Al turn scende un 8♦ e l’azione si ripete, questa volta per 3,4 milioni. Il board si completa con 9♦. Il giocatore svedese punta altri 8 milioni: Deeb tanka ma alla fine chiama solo per vedersi battuto dalla doppia di Eljach che passa al comando.
L’americano ha poi perso un paio di altri pot ed è finito nella “zona rossa”. Il colpo finale glielo ha dato ancora Eljach: all-in con Q♣3♣ vs A♥J♦ e 3♠ al flop che ha ribaltato la situazione. Ininfluente il resto del board che ha così eliminato Shaun Deeb al 3° posto per €607.531.
L’heads up finale è iniziato con lo svedese avanti 43 milioni vs 33 di John Pastore. I due se le sono date per un paio di livelli, durante i quali l’americano ha perso molte chips in un bluff contro il trips dell’avversario. Pastore si è riavvicinato un paio di volte ma il gioco solido di Eljach non gli ha mai consentito il sorpasso.
Forse un po’ provato, lo statunitense ha deciso di giocarsi i restanti 32 milioni di chips forbettando all-in con A♣8♦ quando i bui erano 400k/800k bb ante 800k. Rapido il call dello svedese con Q♠Q♦: il board 2♠8♥7♠J♠J♣ è siglato il “game-set-match” per Omar Eljach, campione del Main Event WSOPE 2022.
Per lo svedese si tratta del miglior risultato in carriera, visto che prima di questo aveva incassato “solo” 580mila dollari con 24 ITM dal 2015 ad oggi.
Questo è il payout del final table:
Chiudiamo il capitolo WSOPE 2022 con una carrellata di risultati tutti italiani. Perché se è vero che il Main Event non ci ha regalato il sogno, negli ultimi eventi di questa edizione sono arrivati tanti altri final table.
Nell’evento #13, PLO/NLH Mixed (€1.650 di buy-in), Marco di Persio è arrivato 5° per €18.756 di payout. Degno di nota è anche il 10° posto di Dario Alioto che in queste WSOPE ha provato in tutti i modi a vincere il secondo braccialetto. Non ci è riuscito ma ha comunque collezionato 5 itm, di cui 3 tavoli finali e il già citato 10° posto.
Nel torneo NLH Bounty Hunter da €1.100 di buy-in (evento #14), Antonino Calabrò ha chiuso 7° (€7.393), un posto in più rispetto al campione del mondo Hossein Ensan. Infine Edolo Ghirelli e Fabio Peluso si sono piazzati rispettivamente 4° (€13.565) e 9° (€3.482) nell’evento #15 €1.000 NLH Turbo Freezout.
Complessivamente l’Italia del poker torna a casa con un braccialetto, quello vinto proprio da Fabio Peluso, e 12 piazzamenti nei vari final table: un gran bel risultato!
Immagine di testa: Omar Eljach (credits WSOP)