Le World Series of Poker 2023 sono arrivate al momento clou. Da ieri ha infatti preso il via il Main Event, il torneo più importante di Texas Hold’em nonché il più celebrato al mondo. Se nel poker esiste l’equivalente di un campionato del mondo, allora questo non può che essere il Main Event WSOP.
Il torneo da 10mila dollari di buy-in si trova in questo momento al Day1B, il secondo dei quattro flight iniziali che conducono al doppio Day2 (ABC e D). Da lì in avanti ci sono altre 9 giornate prima che il braccialetto più prezioso venga assegnato, precisamente il 17 luglio. Una maratona che è concepita per offrire il meglio del Texas Hold’em: struttura molto deep (300 BB di partenza con livelli da 120 minuti) e formula freezout (una volta eliminati, non si può rientrare in gara pagando un’altra iscrizione).
Da adesso in poi sarà il ME a catturare l’attenzione di media e appassionati. Ma le WSOP non sono solo il torneo principale. La kermesse ha ancora tanto da offrire e da raccontare, così come è accaduto nei giorni scorsi.
Diamo allora uno sguardo a cosa è successo nelle giornate 28-32 delle WSOP 2023. Come al solito, con un occhio di riguardo per i nostri portacolori.
Cominciamo dall’evento #59, $3.000 Freezout NLH che ha attirato l’attenzione di 1.598 giocatori, per un prizepool notevole: $4.266.660.
Alla fine si è imposto l’austriaco Robert Shulz che ha così conquistato il suo primo braccialetto WSOP nonché la vincita più alta in carriera: $675.275. Quello che però qui ci interessa di più è il 5° posto di Dario Sammartino, ripagato con $166.404. Di sicuro un ottimo risultato ma che ha lasciato il player napoletano con l’amaro in bocca.
A 5 left, MadGenius è incappato in una bad beat dura da digerire, nonostante dopo l’all-in preflop con K♦10♥ fosse in svantaggio 40-60% contro l’A♠8♠ di Barak Wisbrod. Il flop 8♥6♣K♥ ha infatti ribaltato la situazione a favore di Sammartino che si è avvantaggiato ulteriormente (88-12%) dopo il turn Q♠. Sembrava fatta fino a quando un A♦ al river ha consegnato il piatto a Wisbrod ed eliminato il professionista italiano. Se Sammartino avesse vinto quel colpo, avrebbe probabilmente avuto la chance di conquistare il suo primo braccialetto WSOP.
Nello stesso torneo spicca il 18° posto di Gianluca Speranza ($23.423). 125° per $6.499 è invece il risultato del padovano Enrico Fiorentin.
Nell’evento #60, $.1500 No Limit 2-7 Lowball Draw non ci sono invece italiani a premio. C’è però da festeggiare il ritorno in grandissimo stile di Jason Mercier il quale, dopo un periodo di semi-attività, ha vinto il suo 6° braccialetto WSOP.
Al tavolo finale lo statunitense si è lasciato alle spalle il connazionale Erik Seidel (5°) e il canadese Mike Watson (2°), fresco vincitore del Main Event EPT a Montecarlo. Il tutto per $151.276 di premio, anche se siamo sicuri che questa “moneta” non rappresenti l’obiettivo principale per uno che in carriera ha vinto più di 20 milioni di dollari.
“Azzurri” in the money ci sono invece nel torneo #62, $.1500 Mixed NLH-PLO. Il migliore è stato Iacopo Brandi che ha chiuso all’80ma piazza per un payout da 4.231 dollari. Andrea Tropea si è invece fermato al 244° posto ($2.628). Il braccialetto è finito al polso dello statunitense David Simon ma degno di nota è soprattutto il 7° posto di Robert Mizrachi, fratello del “recordman” Michael Mizrachi: per Robert si tratta infatti del secondo final table a queste WSOP, nonché del settimo ITM in altrettanti tornei di varianti diverse!
Torniamo agli italiani. Mustapha Kanit torna a farsi sentire con un 84° posto che vale $10.656 nell’evento #65, $5.000 6-handed NLH. Otto sono invece i giocatori del Belpaese che hanno trovato posto nel payout del #68, $1.000 Super Bounty Turbo NLH. Nell’ordine: Enrico Negri (141-$1.879), Marco Poccia (205-$1.477), Filippo Ragone (380-$1.0629, Fabrizio Nolano (396-$1.062) e Max Pescatori (305-$1.161).
La seconda doppietta di queste WSOP, dopo quella realizzata da Chad Eveslage, porta il nome di Chris Brewer. Il pro statunitense, già vincitore del SHR da 250.000 dollari di buy-in, a distanza di due settimane si è concesso il bis conquistando l’evento #69, $10,000 No-Limit 2-7 Lowball Draw Championship. Oltre ad essere di per sé un grandissimo risultato, non si può fare a meno di evidenziare la concorrenza che Brewer ha battuto, come si può vedere dal payout del final table:
Il torneo numero 70 ci riporta ai cosiddetti “field oceanici”, come si intuisce già dal nome. Il “Colossus“, un evento di NLH da 400 dollari di buy-in, ha registrato 15.894 ingressi pagati, per un prizepool finale di 5.245.020 dollari.
A vincere è stato l’israeliano ma residente nel Regno Unito Moshe Refaelowitz che si è portato a casa $501.120. Tra i premiati ci sono anche 12 azzurri. Il migliore è stato Francesco Micucci (22-$19.020), seguito da Alessandro Minasi (70-$7-090), Antonio Buonanno (199-$4.161) e Muhamet Perati (171-3.610). Più lontani Mauro Tranchedone (544), Alfonso Amendola (947), Giovanni Apicella (1099), Davide Micucci (1256), Marco Bognanni (1353), José Masciotra (2306), Enrico Mosca (2230) e Riccardo Trevisani (2327).
E veniamo all’ultimo grande protagonista di questa 5 giorni di World Series Of Poker. E forse anche il più grande di tutti nella storia del poker da torneo. Parliamo ovviamente di Phil Hellmuth che ha aumentato il suo primato di braccialetti conquistando il 17° nell’evento #72, $10.000 Super Bounty turbo NLH.
PokerBrat ha superato la concorrenza di 642 entries, tutte di alto livello. Al tavolo finale Hellmuth ha trovato la compagnia di un altro gigante del poker, Phil Ivey il quale ha dovuto rimandare per la seconda volta l’appuntamento con il braccialetto edizione 2023. Ad eliminarlo al 6° posto è stato proprio Hellmuth: Ivey ormai corto mette tutto con K♦10♦ ma trova il suo avversario pronto al call con la coppia di Assi. Il board è praticamente liscio e Hellmuth prende il largo, fino all’heads-up contro Justin Zaki. La chiusura è spettacolare: al flop 8♠K♣4♠ Hellmuth punta con in mano 8♣4♥ (doppia coppia), Zaki rilancia all-in con 6♠7♠ (monster draw a scala colore e a incastro) e Hellmuth chiama. Al turn arriva un 4♦ che regala il fullhouse al campionissimo che esclama: “non un 5♠!”. Ironia finale, l’ultima carta è di picche ma non quella per la scala colore, bensì il K♠.
L’ultima nota di questo report riguarda l’unico italiano a premio nel Mini Main Event, #74 di NLH da $1.000 di ingresso: Cosimo Sabatini, 725° per $1.601 di premio. Il torneo è stato vinto dall’americano Bradley Gafford che ha iniziato il final table con solo 6 big blind!
Immagine di testa: Phil Hellmuth (credits PokerNews)