Sam Trickett ha detto stop al poker, almeno per ora. Il professionista inglese ha comunicato la sua decisione circa un mese fa, attraverso un Tweet indirizzato ai suoi 54K+ followers. La ragione non riguarda un calo di motivazioni o un altro fattore legato al gioco, bensì è esclusivamente familiare: nell’ottobre dello scorso anno, Trickett e la moglie Mieke Dockley sono infatti diventati genitori.
Bodhi Blu, questo il nome del bebè, adesso ha 6 mesi e richiede la maggior parte delle attenzioni della coppia. D’altra parte, il ruolo di papà può essere difficile da coniugare con quello dell’high-roller del poker (per informazioni chiedere a Jason Mercier). La vita di un giocatore professionista è sregolata: lunghe trasferte in giro per il mondo, notti insonni attorno a un tavolo da gioco o a un monitor, relazioni personali sempre sacrificate.
Certo, di notti insonni Sam Trickett ne vivrà ancora, ma adesso saranno di altra natura. Ed è questa la sua decisione, dopo 14 anni di grande poker vissuto passando da una pokeroom all’altra in cerca dei migliori tornei o dei tavoli di cash game più redditizi. 14 anni durante i quali il giocatore di Retford (una cittadina di appena 500 persone vicino a Nottingham) ha messo a segno svariati “colpi” a 7 cifre. Questo spiega anche come il 35enne sia riuscito in “soli” 77 ITM live ad accumulare 21,7 milioni di dollari, piazzandosi al 24° posto nella All Time Money List e al secondo in quella inglese, superato nel 2019 da Stephen Chidwick.
Il primo premio è datato 2007 e sono poche migliaia di sterline vinte in un torneo a Nottingham. Ma non è un exploit. Nel luglio del 2008 gli in the money sono diventati 11, quando arriva il primo bollino di qualità: un 4° posto da 245mila dollari alle WSOP, nel $5K NLH. Nel 2010 si aggiudica l'”argento” nello stesso identico torneo e questa volta il payout è di 505mila dollari.
Il 2011 è l’anno che cambia tutto. Trickett vola all’Aussie Millions dove “scopre” i tornei high-roller e piazza subito il suo timbro: un 1° e un 2° posto per un totale di 2,9 milioni di dollari americani. In Australia vince ancora nel 2013 ($2,1 milioni), ma in mezzo c’è il primo posto al ME del Partouche Poker Tour di Cannes (1,3 milioni di dollari) e soprattutto lo spropositato payout realizzato con il 2° posto – dietro ad Antonio Esfandiari – nel Big One for One Drop alle WSOP 2012: $10.112.001! Di fronte a queste imprese, quasi tutti gli altri incassi diventano spiccioli. Da notare, però, che nelle sue ultime due apparizioni prima del lockdown ai tornei live di poker, Trickett è arrivato secondo nell’HR delle WSOP 2019 di Rodvadov (€368.899) e ha vinto un SHR da 25mila dollari di buy-in a Sochi, in occasione delle partypoker Millions Super High Roller Series ($435.000 di premio).
Se a tutto questo si aggiungono le importanti vincite realizzate online e nelle partite di cash game, diventa scontato immaginare un futuro solido – almeno sotto il profilo economico – per la famiglia Trickett. Che questo poi significhi che non rivedremo più il pro britannico al tavolo da poker, non è altrettanto certo. La passione per il Texas Hold’em, infatti, scorre forte nel suo sangue e lo fa da un tempo lontano che ci riporta all’adolescenza di Sam Trickett, quando le carte ancora non erano all’orizzonte e il suo temperamento competitivo era orientato verso una sfida diversa: quella di diventare un calciatore professionista… (Continua)
Foto di testa: Sam Trickett (credits ItaliaPokerClub)
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