Con la progressiva riduzione dei casi di contagio da COVID-19, l’Europa inizia a risollevare il capo attraverso l’apertura controllata delle attività. A beneficiare di questa “fase due” della pandemia potrebbe essere anche il poker, almeno stando alle notizie che arrivano dall’Est.
In Repubblica Ceca hanno infatti riaperto i battenti tre casinò rimasti chiusi dal 13 marzo scorso: il King’s Casino di Praga, il King’s Resort di Rozvadov e l’Admiral Casino sempre di Rozvadov. Si tratta ovviamente di una riapertura sottoposta a limitazioni nelle attività e all’adozione di misure igieniche indispensabili, ma in sostanza le roulette, le slot, i tavoli di blackjack e quelli di poker sono nuovamente a disposizione degli avventori. Il poker sarà per ora solo in modalità cash game, e ancora non è dato sapere quando si potranno disputare i tornei, così come restano per ora chiusi gli hotel e ristoranti della catena King’s.
Ma quali sono le modalità per chi vuole tornare in sala? I responsabili del King’s hanno subito comunicato via Facebook le nuove regole alle quali tutti si dovranno attenere:
- è obbligatorio indossare la mascherina di protezione
- non appena un giocatore lascia il proprio posto, questo deve essere immediatamente disinfettato prima che qualcun altro possa sedersi
- tutti i dipendenti devono indossare le visiere trasparenti di plastica, disponibili su richiesta anche per i clienti
- non è possibile ordinare cibi o bevande all’esterno del casinò. E’ possibile farlo solo uscendo e utilizzando le strutture messe a disposizione dallo staff, a distanza di almeno tre metri dall’ingresso
- le bibite in lattina e i cibi confezionati sono invece disponibili all’interno del casinò, dove possono essere acquistati e consumati. Dopo due settimane tutte le restrizioni su cibi e bevande verranno eliminate
Le direttive per i casinò seguono le linee guida dettate all’inizio della nuova fase dal ministro della sanità il quale, se da un lato ha stabilito l’obbligo per tutti di indossare le mascherine di protezione almeno fino alla fine di giugno, dall’altro ha allentato le restrizioni agli spostamenti, consentendo assembramenti fino a un massimo di 10 persone. Resta invece ancora incerta la data per la riapertura delle frontiere, anche se voci di corridoio indicano settembre come una scelta possibile.
La parziale riapertura dei casinò è un segnale positivo, soprattutto per i dipendenti (più di 600 quelli dei casinò King’s), anche se l’affluenza iniziale dei giocatori sarà quasi certamente bassa. Su questo, però, si era già espresso il CEO del King’s Resort Leon Tsoukernik che al momento della chiusura aveva promesso zero licenziamenti e salari garantiti fino al 1 settembre.
Sempre in ambito di sale da gioco, qualcosa si muove anche negli Stati Uniti. Nonostante la diffusione del virus nel Paese sia ancora molto forte, il sindaco di Las Vegas, Carolyn Goodman, in una recente intervista rilasciata alla CNN ha sottolineato la necessità di una veloce riapertura dei casinò, per ridare ossigeno all’industria turistica della città. Nel pacchetto delle ipotesi per una riapertura controllata, c’è anche quella di ridurre il numero di giocatori presenti ai vari tavoli da gioco, al fine di permettere la distanza di sicurezza: un massimo di tre posti per il blackjack, sei per il craps, quattro per la roulette e per il poker.
Di fatto lo Stato del Nevada è ancora in lockdown ma un’ipotesi plausibile per una prima fase di riapertura delle attività potrebbe essere il 15 maggio. A questa potrebbe seguirne una seconda, che riguarderebbe anche le sale da gioco. Indispensabile per questo sarà la capacità del sistema sanitario di contrastare la diffusione del virus attraverso un maggior numero di test sierologici e del contact tracing, come avvenuto in Europa e in particolare in Italia.
Foto di testa by PokerNews