Nel mezzo del cammino del Main Event WSOP 2024 c’è ancora un italiano. E’ Alessandro Pichierri, unico azzurro rimasto in gara al termine del Day5.
Ma prima di vedere come si è svolta la giornata, rivediamo cos’è successo nel Day4, per chi se lo fosse perso.
DAY 4
La quarta giornata del torneo è iniziata con il “climax” offerto dallo scoppio della bolla. Dopo le prime 11 eliminazioni, il field è sceso a quota 1.518 giocatori, uno in più dei posti a premio. In “bolla piena” sono arrivati contemporaneamente 6 all-in seguiti da altrettanti call.
Il più clamoroso di tutti è stato quello di Lucas Reeves il quale, a un passo dal primo step del payout (valore $15.000), ha deciso di seven-bettare all-in. Allo showdown ha mostrato una coppia di Kappa ma si è trovato di fronte gli Assi di Marcelo Tadeu Aziz Junior: la coppia superiore è rimasta in vantaggio fino alla fine della mano e Reeves è stato eliminato.
Da notare che sia Reeves che Aziz Junior avevano stack elevati e questo rende ancora più azzardata, se non assurda, la mossa dell’inglese. Buon per lui che nello stesso momento un altro giocatore, Christian Stratmeyer, sia stato eliminato perché questo ha garantito a Reeves e allo stesso Stratmeyer di dividere i 15mila dollari della 1517ma posizione, la prima ad essere pagata. Stratmeyer ha poi vinto il sorteggio per il ticket WSOP Main Event 2025, del valore di 10.000 dollari, riservato all’uomo-bolla del torneo. Reeves è invece tornato a casa soltanto con 7.500 dollari, a fronte di un big stack letteralmente gettato alle ortiche!
Superato il bubble moment, le eliminazioni si sono succedute rapidamente. Tra queste dobbiamo purtroppo evidenziare quelle degli italiani. Dei 14 presenti all’inizio del Day4, solo due hanno raggiunto la qualificazione al Day5: Luigi Curcio con 1.285.000 gettoni e Alessandro Pichierri con 890.000. Out tutti gli altri. (NOTA: nel precedente articolo abbiamo indicato 15 giocatori, ma Salvatore Calandra è statunitense, ci scusiamo per l’errore).
Particolarmente sfortunato Max Pescatori che ha perso gran parte dello stack dopo avere hittato il trips di 10 al flop con KT in mano: all-in ma il suo avversario ha in mano AT e lo coolera. In ogni caso, il “Pirata” è andato a premio, insieme ad altri 10 azzurri. Questo il payout degli italiani: Andrea Dato (531, $27.500), Tommaso Briotti (709, $27.500), Luigi Shehadeh (745, $27.500), Alessandro Predaroli (901, $22.500), Michele Pucci (965, $20.000), Mario Muhamet Perat (1139, $17.500), Max Pescatori (1196, $17.500), Domenico Micillo (1396, $15.000), Dario Delpiano (1406, $15.000), Marco Barlaam (1420, $15.000) e Federico Butteroni (1464, $15.000), quest’ultimo già ottavo nel ME WSOP 2015.
Il Day4 si è concluso con la chiplead del pro statunitense Stephen Song (4.745.000 chips), tallonato dal n.1 di Spagna nonché nono al mondo per incassi, Adrian Mateos. Il vincitore di 4 braccialetti (3 WSOP e 1 WSOPE) e di un EPT (Montecarlo) ha imbustato 4,5 milioni di chips.
Tra i 464 rimasti in gara a fine giornata, ci sono anche Phil Ivey (650k), il Poker Hall of Famer John Hennigan (7 titoli WSOP), la giocatrice-commentatrice di poker Maria Ho e Alex Livingston, terzo nel ME WSOP 2019. Solo itm invece per Daniel Negreanu, Erik Seidel e i campioni del mondo Joe McKeehen (nel 2015), Koray Aldemir (2021) e Daniel Weinman (2023). Nota di merito per la performance di Tom Dwan che è riuscito a trasformare un mini stack di partenza in un 593° posto. Era dal 2011 che l’iconico “Durrrr” non andava a premio alle WSOP.
Chiudiamo il riassunto del Day4 con una storia che racconta come la passione per il poker sportivo possa avere un valore speciale. Il protagonista è Cody Daniels, giovane amateur statunitense affetto purtroppo da una patologia non curabile, che ha partecipato al torneo grazie al pro Alan Keating conquistando un ottimo 590° posto in the money. Nonostante lo sforzo immenso causato dalla malattia, Daniels ha realizzato un fantastico bis dopo il 635° posto ottenuto nel ME WSOP 2023: da allora, è diventato una vera fonte di ispirazione per tutti gli appassionati di questo gioco.
DAY 5
Ed eccoci alla giornata che si è appena conclusa, dopo 5 livelli di gioco (21-26) da 120 minuti ciascuno. Al termine dell’ultimo, si contano 160 giocatori ancora in corsa per la vittoria finale.
A guidarli c’è nuovamente Stephen Song che con 12.310.000 gettoni colorati ha confermato la chiplead raggiunta nel Day4. Alle sue spalle troviamo due portoghesi, Carlos Caldas e Diogo Coelho, mentre Manuel Machado completa la tripletta lusitana nella top 5 del chipcount. Questa è invece la top 10:
Song è un giocatore di grande esperienza e qualità. Nel suo curriculum pokeristico spiccano un braccialetto WSOP conquistato nel 2019 (NLH $1.000), tre anelli dello stesso circuito e soprattutto la vittoria nel WPT Prime Championship 2022 che costituisce la sua vincita finora più alta finora: ben 712mila dollari. Ha inoltre sfiorato il secondo titolo WSOP in due occasioni: nel 2021 (terzo posto) e nel 2022 (runner-up).
Lo statunitense dovrà però guardarsi le spalle da alcuni inseguitori molto pericolosi. A cominciare dal grinder svedese Niklas Astedt (10° nel chipcount), noto su Internet con il nickname “Lena900″. E poi dal connazionale Alex Keating (1 titolo WSOP) che ha terminato il Day5 al 13° posto con 6.950.000 chips.
In 16ma posizione (6.325.000 chips) c’è invece Brian Rast, un vero e proprio cacciatore di braccialetti: ben 6 finora, il settimo mancato solo pochi giorni fa nel $25.000 High Roller Pot-Limit Omaha. Rast vanta 130 itm in carriera dei quali quasi la metà porta il brand WSOP. L’anno scorso è entrato nella Hall Of Fame del poker a soli 40 anni!
Nel chipcount troviamo anche Kristen Bicknell Foxen, 37ma con 5,4 milioni di chips. La canadese vanta 4 braccialetti WSOP, ma non è l’unica donna ancora in gioco: insieme a lei ci sono Ma Li (4,050,000), Shundan Xiao (3,205,000) e Danielle Andersen (1.725.000). Altri giocatori temibili sono Brandon Cantu (55), Tony Dunst (89) e il nostro Alessandro Pichierri che si trova al 64mo posto della classifica con 4.115.000 chips: una dotazione non enorme ma sufficiente per trovare un po’ di azione all’inizio del Day6 (bui 40k/80 bb ante 80k).
Niente fa dare invece per l’altro italiano presente al Day5. Luigi Curcio si è fermato al 189° posto ($60.000 il suo premio), dopo essersi accorciato con un coin flip QQ vs AK iniziato a favore ma ribaltato da un Asso al flop. Non conosciamo invece la mano della sua eliminazione.
Sappiamo invece come è uscito Adrian Mateos, secondo in chips allo start della giornata. Vi diciamo subito che si tratta di una delle peggiori bad beat viste finora nel Main Event e anche beffarda, considerato l’antefatto.
A metà giornata, il “matador” spagnolo fa un grande fold. Dopo un preflop 4-bettato, Mateos chiama la c-bet da 425k (1.360.000chips nel piatto) di Will Berry sulle prime tre carte del board: Q♦4♦2♣. L’azione si sposta al turn, un 10♠. Berry punta di nuovo, questa volta sono 1.300.000 chips. Mateos ci pensa un po’ e alla fine folda mostrando K♣K♥. E’ un fold da applausi, perché il suo avversario ha A♠A♣.
Da una mossa del genere, uno si aspetta un po’ di riconoscenza da parte del gioco. E invece…
Adrian Mateos apre da early a 60k con in mano A♣A♥ e riceve il call di Lingkun Lu da SB. Ma Adrian Garcia non ci sta e da BB tribetta fino a 325k. L’azione torna all’original raiser che adesso forbetta fino a 750k. Lu si chiama fuori, Garcia va all-in e Mateos chiama. Allo showdown, la sfida tra connazionali è tutta favore del campionissimo, perché l’A♠K♠ di Garcia è dominato 88%-12% circa.
Il flop porta 10♠9♥8♦ e aumenta il vantaggio di Mateos al 90%. Il turn è però un 9♠ che apre il progetto di colore per Garcia (80%-20%). Il 3♠ al river lo chiude, lasciando Mateos con le briciole. Uscirà poco dopo al 317° posto, per un premio di 45mila dollari che di sicuro non lenisce l’amarezza per uno dei più forti giocatori di poker al mondo.
Immagine di testa: Stephen Song (credits WSOP/PokerNews)