Il poker esige una buona dose di pazienza, accettazione e capacità di fare un reset mentale dopo un colpo sfortunato.
Ma quando la bad beat fa la differenza tra vincere o perdere un campionato del mondo, serve soprattutto un grande sense of humor. Un esempio clamoroso? La mano in modalità “montagne russe” giocata da Mansour Matloubi e Hans Lund al Main Event delle World Series of Poker 1990.
A quella edizione del torneo si iscrivono 194 giocatori, nuovo record di partecipazione dopo 20 edizioni, eppure modestissimo rispetto alle migliaia che ormai dal 2004 compongono il field del ME WSOP. Va ricordato, però, che siamo nel pre-boom del poker. L’online non c’è ancora e il cosiddetto Moneymaker effect dista temporalmente ben 13 anni.
Al termine delle prime 4 giornate di gara, la competizione raggiunge il final table a 9 giocatori. Tra questi ci sono la leggenda del poker Stu Ungar (campione nel 1980, nel 1981 e infine nel 1997), che uscirà al 9° posto, e il vincitore dell’edizione 1986, Berry Johnston, 5° nel 1990.
Dopo svariate ore di gioco, si arriva all’heads-up finale che contrappone l’americano Hans “Tuna” Lund al britannico (ma iraniano di nascita) Mansour Matloubi.
Sono questi i protagonisti della “mano più incredibile nella storia delle World Series Of Poker”, secondo la definizione di David “Chip” Reese, commentatore per ESPN in quella edizione del Main Event.
Lund è in quel momento un giocatore già affermato. Proviene direttamente dalla generazione di player che ha vissuto il debutto dei tornei di poker e che ha vinto i primi titoli WSOP nel corso degli anni ’70. Nel 1978 Tuna (il nickname è legato alla sua stazza) si aggiudica il braccialetto del $1.500 No Limit Hold’em. Durante gli anni ’80 va a premio 21 volte negli States. Tra questi in the money ci sono anche due secondi posti WSOP: nel 1986 e nel 1988, nuovamente con l’evento $1.500 No Limit Hold’em. Nel 1990 Hans Lund pianta altre 8 “bandierine”, fino a quel 17 maggio, quando si siede di fronte a Mansour Matloubi per la sfida più importante.
L’inglese è invece un volto abbastanza nuovo per il palcoscenico delle WSOP. Alle spalle ha solo 5 itm ufficiali, 2 ottenuti a Malta e 3 in Inghilterra. Ma qualche giorno prima del Main Event è arrivato terzo $2.500 No Limit Hold’em e questo qualcosa vorrà pur dire. Con questi 6 itm ha già incassato 120mila dollari, contro gli oltre 800mila di Lund.
E’ questo il background dei due giocatori che si contendono nel 1990 il Main Event delle World Series Of Poker. Poi arriva la mano che cambia la prospettiva.
Hans Lund, che ha un vantaggio in chips di 1,1 milioni vs 800.000, limpa da bottone. Mansour Matloubi non ci sta e rilancia fino a 75.000. Call dell’americano.
Flop: 9♠2♣4♠. Matloubi c-betta 100.000 ma è lui questa volta a subire un rilancio fino a 250.000 chips. Il giocatore anglo-iraniano si prende un bel po’ di tempo prima di decidere (non c’era ancora il time bank). Beve qualcosa, si fa una tirata di sigaretta (questo invece lo si poteva ancora fare!) e alla fine dichiara l’all-in!
L’azione di Matloubi sorprende Lund che, a sua volta, va in the think-tank. Conta le chips, ci pensa un po’ e, dopo un’alzata di spalle, decide di chiamare.
Showdown: Matloubi mostra 10♦10♣. Lund invece ha A♣9♦, coppia di 9 con A kicker, in svantaggio rispetto alla coppia di Dieci del suo avversario.
L’americano ha bisogno di pescare uno dei suoi 5 out (3 Assi e due 9) per ribaltare la situazione, poco più di un 20% di probabilità. E invece ecco il turn che premia subito il suo call, materializzando sul tavolo un A♠!
Nel giro di una sola street la situazione è capovolta, ora è Matloubi a dover inseguire. Le sue chance sono però estremamente ridotte: con una sola carta ancora da girare sul board e due out (i due Dieci ancora nel mazzo) ha solo il 4,5% di probabilità di vincere il pot decisivo.
Detto fatto: il river è un 10♠ che consegna il tris all’iraniano. Lund rimane immobile sulla sedia per alcuni istanti, pietrificato, mentre il dealer gli restituisce 300.000 pezzi. I restanti 1,6 milioni vanno a Matloubi.
Il testa-a-testa durerà ancora per un po’ di mani, fino a quando l’americano dovrà arrendersi con coppia di 4 vs coppia di 6, senza che il board offra altre sorprese clamorose.
Mansour Matloubi diventa così il primo giocatore non-americano a vincere un Main Event delle World Series Of Poker e viene ricompensato con $835.000. Per Hand Lund c’è un secondo posto che vale “solo” 334.000 dollari: l’assenza di un deal ha reso questo giro sulle “montagne russe” del poker decisamente costoso per il giocatore statunitense.
Immagine di testa credits PokerNews