Istrione, giocatore imprevedibile, meteora del poker. Ma soprattutto “mentalista”.
Con quest’ultimo appellativo Krisztian Gyorgyi si è presentato al final table dell’EPT di Montecarlo edizione 2018, ad indicare le sue capacità di lettura sugli avversari. E forse la scelta non è stata del tutto fuori luogo, se non altro per alcune giocate messe in mostra dall’absolute beginner di quella edizione.
Perché la storia del giocatore ungherese e di quella fantastica performance monegasca inizia con un satellite da 5 euro vinto online. Da quel primo step, Gyorgyi ne infila altri quattro, fino ad ottenere il pacchetto per l’European Poker Tour. E’ il sogno di tutti i giocatori.
In questo caso lo realizza una persona che, fino a quel momento, gioca a poker solo per passione. Il resto della vita di Krisztian Gyorgyi è il lavoro – come operaio metalmeccanico a Stoccarda (Germania) – e il prendersi cura degli anziani genitori che vivono in Ungheria.
Poi arriva quel 3 maggio 2018, quando nella pokeroom del Montecarlo Bay Hotel & Resort prende il via il Day5 dell’EPT Main Event. Il 26enne ungherese è tra i last 17. Ed è in quella occasione che Krisztian Gyorgyi fa vedere al mondo del poker collegato via streaming una giocata pazzesca.
La situazione è di 9 giocatori riuniti attorno al cosiddetto unofficial final table. I bui sono 30k/60k e Tomas Jozonis apre da bottone con A♦K♠ per 125mila chips, ma trova la 3-bet a 360mila di Gyorgyi da SB. L’ungherese ha in mano 7♣2♠. Avete capito bene: reraise preflop con una delle peggiori starting hand, a un passo dai final 8. Il lituano, però, è un po’ confuso dallo stile imprevedibile, molto loose aggressive di Gyorgy, e si limita al call.
Arriva il flop, super connesso: Q♦10♦9♦. Nonostante questo, l’ungherese c-betta per altre 500.000 chips. Jozonis, con tanti out a disposizione (flush draw, scala a incastro e due potenziali overcard), chiama.
Il turn è un 4♣. Dopo meno di un minuto, Krisztian Gyorgyi dichiara l’all-in per 1,5 milioni di chips. Jozonis, che in quel momento è nettamente avanti (89%), ci pensa ancora meno e infine folda! Gyorgyi gira sul tavolo il bluff, poi si alza in piedi e pronuncia più volte “Otvam”, dando “il cinque” a tutti! Sembra un mantra. Patrick Antonius commenta: “This is good for tv!” (“Questo è buono per la tv!”).
Ecco la prova video:
Un bluff pazzesco, di quelli che solo il mix di incoscienza e voglia di dare spettacolo consentono di fare. E anche, perché no, la capacità di Krisztian “il mentalista” Gyorgyi di leggere la debolezza di Jozonis in quel momento.
Poco dopo, l’uscita di Sadri Saleh manda Gyorgy al final table. Il suo primo final table, nel suo primo torneo internazionale dal vivo. Ad aspettarlo ci sono campioni del calibro di Ole Schemion, Patrick Antonius e David Peters.
Alla fine l’ungherese chiuderà 5° per 184.000 euro di premio, dopo aver dato ancora spettacolo al tavolo. Dei tre big, solo David Peters lo precederà (4°) nel payout.
Dopo quello storico risultato, Krisztian Gyorgyi non ha combinato più nulla di importante a livello di tornei live. Su TheHendonMob.com ci sono soltanto 4 risultati, per circa 2.500 euro incassati. Sembra che nei successivi tre anni l’ungherese abbia scelto la via del professionismo con il poker online. E’ stato anche coinvolto in uno scandalo legato una nota pokeroom, per il quale ha fatto ammenda pubblica.
Di sicuro una parte delle vincita realizzata a Montecarlo gli è servita per avere un bankroll adeguato per dedicarsi all’online. La parte più grossa, però, è diventata una nuova casa per lui e per i genitori, ora riuniti tutti insieme.
Su quel famoso bluff c’è un ultimo aneddoto da raccontare. In molti si sono chiesti perché bluffare proprio con 7-2o e non un’altra, magari con qualche chance in più in caso di call. Una ragione c’è.
Krisztian Gyorgyi l’ha spiegata in un’intervista dove ha chiarito che 7-2 offsuited è una mano legata alle sue prime partita di poker con gli amici. Durante quei sit&go c’era la regola per la quale chi si aggiudicava il pot con 7-2 off incassava anche un pagamento extra da tutti i partecipanti. Una sorta di lucky hand.
Il pro ungherese se n’è ricordato a Montecarlo nel 2018, dove “l’extra” gli ha cambiato la vita.
Foto di testa: Krisztian Gyorgyi (credits Neil Stoddard/The Rational Group)