Fa sempre piacere poter raccontare la storia dell’underdog che si fa largo tra i favoriti.
Il Leicester in Premier League. Chang che batte Lendl al Roland Garros. Il “miracle” della nazionale di hockey USA alle Olimpiadi del 1980. E tante altre storie.
A volte succede anche nel mondo dei giochi. Certo, con il poker la sorpresa è un po’ meno improbabile considerato il fattore fortuna. Ma quando la sfida mette di fronte due modi completamente diversi di vivere questo gioco, allora la storia torna a farsi interessante.
E’ successo oggi al final table dell’EPT Eureka di Praga. E per gli appassionati di poker del Belpaese è stata una storia ancora più bella perché il protagonista è italiano.
Si chiama Bartolomeo-Fulvio Giuseppe Tatò. E’ un dottore commercialista di Trani, ha 71 anni e nel tempo libero si intrattiene con il poker. Rigorosamente solo quello live, nei circoli legali della sua zona o in qualche torneo internazionale quando si reca all’estero per lavoro. Il resto della sua storia ve lo racconteremo nei giorni prossimi nell’intervista che ci ha concesso.
Bartolomeo Tatò si è fatto largo attraverso un field enorme (3.155 entries) nell’arco di tre durissime giornate, fino all’heads-up conclusivo. Ad aspettarlo c’era un giocatore sponsorizzato da una pokeroom, rapper e ora professionista di poker: l’argentino Alejandro “Papo MC” Lococo.
Due mondi paralleli. Una sfida che abbiamo subito sperato di vedere.
Allo start del final table Alejandro Lococo è chipleader, mentre Tatò lo insegue a 9 milioni di chips di distanza (qui trovate il recap del Day3). La partita parte piano, con molta prudenza da parte di tutti.
L’italiano è un giocatore tendenzialmente chiuso ma capace anche di improvvisi cambiamenti di marcia. Dopo un primo livello quasi da spettatore, Tatò si trova con poco più di 12bb (il livello è 250k/500k bb ante 500k) e decide di andare all-in da cutoff sull’apertura di Lococo a 1,25 milioni e il successivo call di Alexandre Reard. In mano ha A♥J♠.
L’azione arriva a Yann Nasser che folda – così a dichiarato al termine dell’azione – AK offsuited. Lo stesso fa Lococo (apparentemente con QJ in mano) che lascia la decisione al francese. Reard ci pensa un po’ e alla fine chiama, mostrando K♦K♥. Per Tatò sembra arrivato il game over ma un J♦ al flop e un J♠ al turn ribaltano clamorosamente la situazione.
Lo scontro si ripete poco dopo. Questa volta è Reard che va all-in con gli ultimi 8 milioni dopo l’apertura di Jon Kyte e il call di Lococo. L’italiano chiama, gli altri due foldano. Allo showdown la situazione vista in precedenza è invertita: Tatò è avanti con K♥K♦ vs A♦K♠. Il board questa volta non regala sorprese e il più titolato del gruppo, il francese Alexandre Reard, è il primo player out.
Tatò torna ad inseguire l’argentino. Anzi lo supera, dopo che quest’ultimo perde un colpo contro il norvegese Kyte (AA vs 66 e “pini” che tengono).
La struttura tende a ridurre i margini di azione e così il gioco si concentra nella fase preflop. Subito dopo la prima pausa esce l’olandese After Merijn van Rooij: all-in diretto con 8♦8♠ e call di Nicolas Cottin che lo domina con 10♣10♥. Il board non cambia gli equlibri e van Rooij è out in 8va posizione.
Passano meno di 10 minuti e viene il turno anche di Cottin. Il cileno apre da utg solo per subire la 3bet shove di Lococo da bottone. Cottin ci pensa quasi tre minuti prima di chiamare: classico coin flip, con l’argentino avanti grazie a 10♦10♠ vs A♦K♣. La coppia tiene e Cottin esce al 7mo posto.
Poi arriva un faccia a faccia tra Lococo e Tatò. Non è il primo perché i due finora si sono stuzzicati un po’ anche verbalmente, senza però mai eccedere. L’argentino è infastidito dall’atteggiamento amatoriale del pugliese che ha l’abitudine di parlare al tavolo e di commentare le proprie action. Non è buona etichetta del poker, ma non è nemmeno malizia: è l’abitudine di chi gioca spesso nei circoli.
Lococo apre da hj a 1,5 milioni (bui 300k/600k bb ante 600k) ma Tatò questa volta 3-betta da CO fino a 4 milioni. L’argentino chiama. Il flop è: J♦8♠7♥. Entrambi i giocatori fanno check. Scende il turn, un 4♥. Lococo esce puntando 2 milioni che Tatò chiama. L’ultima carta è un 10♠: Lococo mette altri 7 milioni in mezzo ma l’italiano va immediatamente ai resti, cioè 20 milioni. L’argentino folda e consente così a Tatò di allungare nel chipcount a 40.100.000.
Al sesto posto esce Ville Jantunen. Il finlandese, ormai cortissimo, mette gli ultimi 2,5 milioni da utg con 9♥6♠ e trova il call di Jon Kyte che ha A♦Q♠. Q♦ al flop e poi più nulla.
Il torneo ormai è in fase push-fold. 10 minuti dopo l’eliminazione di Jantunen, Alejandro Lococo rilancia a 1,5 milioni da hijack. Il lussemburghese Yann Nasser mette quello che gli resta, cioè 1,7 milioni, Lococo aggiunge il resto e si va allo showdown: Nasser ha J♦10♠, l’argentino invece i connectors più bassi, 8♥6♥. Il flop però premia il secondo: 8♣3♥2♦. Il turn 3♠ e il river 4♣ mantengono la top pair di Lococo che elimina Nasser al 5° posto.
All’inizio del livello 38 (400k/800k bb ante 800k) Lococo è di nuovo protagonista. Il rapper apre da bottone per 1,6 milioni, solo per subire l’all-in di Jon Kyte da BB. Call di Lococo e showdown: il norvegese ha K♠10♠, ma è dominato dall’A♠10♦ dell’argentino. Il board scorre così fino al turn: A♣J♠2♥8♠. Kyte è sotto ma può ancora sperare nel colore al river. Gli serve una carta di picche. L’ultima è invece un 5♥ che lo elimina in 4a posizione.
Il tempo per la dealer di mescolare il mazzo e distribuire le carte che il torneo elegge i due finalisti. Il giocatore “di casa” Jakub Koleckar va all-in dallo SB per 8.600.000. Lococo, ancora lui, chiede il count e poi chiama. Lo showdown vede l’argentino in netto vantaggio K♠10♠ vs K♣7♦. Il board scorre senza sussulti ed elimina Koleckar sul gradino più basso del podio.
L’heads-up finale inizia con Alejandro Lococo in vantaggio per 59.150.000 chips contro 35.500.000 di Bartolomeo Tatò. Per una mezz’ora non succede molto, poi arriva questa mano.
L’argentino limpa da SB. Tatò, che fino a quel momento si è quasi sempre limitato a fare check in questa situazione, decide di rilanciare a 4 milioni. Il call di Lococo consente alla dealer di girare il flop: A♣K♣Q♦. Tatò esce puntando altri 4,5 milioni di chips che l’argentino chiama ancora. Il turn è un 7♠. A questo punto l’italiano decide di provare a chiudere la contesa e va all-in per circa 25 milioni. Lococo controlla un attimo le carte e poi snappa. Lo showdown rivela la trappola: Tatò ha soltanto 7♥5♠, coppia di 7 al turn, mentre il pro argentino mostra A♥J♥, top pair centrata al flop e poi nascosta.
L’ultima carta è un 8♣ che non fa il miracolo per l’azzurro ma consegna titolo e prima moneta da 417.820 euro ad Alejandro Lococo.
La favola bella di Bartolomeo Tatò finisce qui, addolcita – se mai ce ne fosse stato bisogno – da 249mila euro di premio. Siamo certi che lo rivedremo a qualche altro appuntamento dell’European Poker Tour, come lui stesso ci ha garantito nell’intervista che vi proporremo nei giorni prossimi. Stay tuned!
Questo è il payout del final table Eureka Praga 2022:
PLACE | PLAYER | COUNTRY | PRIZE |
---|---|---|---|
1 | Alejandro Lococo | Argentina | €417.820 |
2 | Bartolomeo Tato | Italy | €249.000 |
3 | Jakub Koleckar | Czech Republic | €174.130 |
4 | Jon Kyte | Norway | €131.900 |
5 | Yann Nasser | Luxembourg | €99.920 |
6 | Ville Jantunen | Finland | €75.690 |
7 | Nicolas Cottin | Chile | €57.340 |
8 | Merijn van Rooij | Netherlands | €43.430 |
9 | Alexandre Reard | France | €32.860 |
Immagine di testa: la premiazione di Alejandro Lococo (credits RIHL)