Mentre gli USA e il Regno Unito fanno da apripista per quanto riguarda gli show sul poker, in Europa la diffusione del gioco è appena iniziata. Ci sono già le prime pokeroom online ad attirare l’attenzione dei più curiosi, di chi magari fino a poco tempo prima conosceva solo il “poker all’italiana“, ma di programmi dedicati al gioco ancora non se ne parla.
Ad aprire le danze, in questo senso, ci pensa l’European Poker Tour (EPT). Nel settembre del 2004 prende il via la prima stagione, a Barcellona, e il tavolo finale è televisivo. Non c’è (ancora) la diretta streaming, ma gli hilights di quella partita diventano materiale video per Internet (disponibile ancora oggi su YouTube) e per una serie di DVD successivamente distribuiti anche nel nostro Paese. Le riprese sono già di buon livello, con l’aggiunta delle hole cams, le micro camere posizionate sotto al tavolo che mostrano le carte, e della grafica che descrive l’azione di gioco.
In quella prima occasione, tra l’altro, c’è un giocatore italiano al final table. Luca Pagano sfiora la vittoria, una bad beat decisiva lo relega al terzo posto, ma proprio grazie alle riprese tv il suo nome e il suo volto diventano veicoli mediatici che aprono le porte al poker nel Belpaese. Da lì il passo verso la nascita dei primi show televisivi made in Italy è breve.
La prima trasmissione tutta italiana è Poker1mania. A condurla è il noto presentatore sportivo (e non solo) Giacomo “Ciccio” Valenti. E’ il conduttore ideale, vista la sua passione anche per gli sport alternativi (ad esempio il wrestling) e per la sua verve che ben si abbina a un “all-in”. Nei panni di ospite tecnico fisso c’è proprio Luca Pagano che con la sua esperienza di giocatore trasforma un mondo nuovo per regole e terminologia, in un avvincente compagno di serate.
Il format è snello e adrenalinico al tempo stesso: poco più di mezz’ora per ogni puntata, all’interno della quale viene raccontato il final table (o un altro momento saliente) di un grande torneo internazionale. Il tutto condito dai contenuti tecnici ma soprattutto dalla simpatia e dalle gag tra i due conduttori. Questa è la ricetta di un successo così clamoroso che Italia1, in alcune occasioni speciali, decide di promuoverlo dall’orario per sonnambuli alla prima serata.
Siamo nel 2007 e il Texas Hold’em entra ufficialmente nella case di tantissimi italiani.
Poker1mania dura per ben 7 stagioni, fino al 2013. Questo non deve sorprendere, perché di fatto il risultato della trasmissione in termini di gradimento si accompagna ad una crescita continua del poker nel nostro Paese: fino al 2012 l’Italia è infatti il quinto mercato (nazionale) al mondo.
La trasmissione di Italia1 fa da apripista per tanti altri programmi di successo. La prima risposta – in senso concorrenziale – arriva da Sky Sport che, sempre nel 2007, manda in onda La Notte del Poker: 5 puntate condotte da Andrea Delogu in compagnia del cantante Pupo, nelle quali professionisti del gioco e personaggi dello spettacolo si sfidano a colpi di raise e reraise su un tavolo da poker del Casinò di Venezia. Successivamente, la trasmissione diventa la Notte del Poker (Club), dove al commento dei tornei nazionali e internazionali (WPT, WSOP, EPT) ci sono le “voci sportive” di Stefano De Grandis e Fabio Caressa, quest’ultimo in seguito sostituito dal fratello Maurizio. Il programma dura 4 stagioni ed è anch’esso un grande successo di audience.
In un Paese come l’Italia, il binomio poker-sport è vincente. Oltre al numero crescente di calciatori e di sportivi di professione che iniziano a prendere in mano le due carte, ci sono i commentatori e soprattutto le emittenti televisive a dimostrarlo. Dopo Sky Sport arriva anche SportItalia che per qualche tempo trasmette tornei di poker, con annesse rubriche di approfondimento.
Ma la vera svolta c’è con la nascita di un canale interamente dedicato al poker: PokerItalia24. Di proprietà del gruppo De Agostini (già editore di una serie di DVD sul gioco), il canale numero 59 dell’allora digitale terrestre è 100% dedicato agli amanti del poker. 24 ore su 24 di tornei internazionali, nazionali, grandi trasmissioni americane di cash game (Poker After Dark per dirne una), interviste ai giocatori, rubriche sul gioco, gossip pokeristico. Le trasmissioni di PokerItalia24 iniziano nel 2010, con la copertura di un torneo inaugurale, il POKERItalia24 Challenge. Al comando delle operazioni c’è il già citato Maurizio Caressa, che gestisce il palinsesto con la sapienza di un vero appassionato (nonché giocatore) di poker. In Italia, tutti coloro che vogliono rimanere informati sul mondo del poker e/o migliorare le proprio skills seguono il canale.
Il problema è che di lì a breve inizierà il periodo più buio per il poker a livello mondiale, e questo avrà un riflesso anche sui numeri di quello italiano. Calano i giocatori, calano gli ascolti e calano gli investimenti. Il 28 febbraio 2013, PokerItalia24 cessa di trasmettere sul digitale terrestre e passa su satellite, nella speranza di beneficiare degli introiti derivanti dalle campagne pubblicitarie che vengono suddivisi tra tutti i canali. Lo si trova sul canale 222 di Sky Sport fino al 16 gennaio 2017, data in cui ha cessato di esistere.
L’ultimo colpo di coda del poker in tv in Italia è stato quello de La Casa degli Assi. I reality sono un format che funziona e allora Magnolia, la nota casa di produzione per tv e cinema, realizza un programma a metà tra reality show e talent show con lo scopo di creare le nuove stelle del poker italiano da lanciare nel panorama mondiale. Gli aspiranti pro di poker devono prima superare la selezione iniziale per entrare a far parte dei final 12. Nell’arco di 4 settimane trascorse in una villa, i 12 imparano il gioco e si sfidano in varie prove di abilità (poker compreso), al termine delle quali viene incoronato il vincitore. La direzione della scuola di poker è affidata a Luca Pagano. In tutto La Casa degli Assi dura due anni, dal 2014 al 2015, per altrettante edizioni: la prima è girata in Marocco, la seconda a Malta.
Dal 2015 in avanti, il poker in tv è pressoché ridotto al silenzio, per ragioni diverse ma la principale rimane il calo di audience. Per l’Italia vale quello che abbiamo già descritto a livello globale: per chi vuole gustare ancora un po’ di poker “in video” oggi c’è una sola possibilità, quella offerta da Internet. In attesa di tempi più favorevoli per questo gioco.
Foto di testa credits Italiapokerclub.com