La guerra in Ucraina sta avendo un impatto anche sul mondo del poker. E non avrebbe potuto essere diversamente visto che l’Europa orientale è diventata da molti anni un’area ad alta concentrazione di giocatori e di eventi.
C’è da augurarsi che l’effetto non si estenda anche ad altre zone dell’Europa, perché sarebbe la conseguenza (ben più grave) di un allargamento del conflitto.
Noi qui ci limitiamo a ragionare di poker ed è quindi entro quei confini che riportiamo l’accaduto.
Cominciamo dai tornei live. L’EPT di Sochi in programma dal 18 al 27 marzo non ci sarà. L’organizzazione dell’European Poker Tour ha deciso di spostare la kermesse torneistica all’autunno di quest’anno: precisamente si giocherà dall’1 al 10 di ottobre.
Anche se sul sito dell’evento non ci sono comunicazioni ufficiale se non lo spostamento di date, la scelta è facilmente comprensibile. Sochi è una località turistica della Russia, affacciata sul Mar Nero in prossimità del confine con la Georgia. Ma anche quello con l’Ucraina non è troppo lontano. Sochi dista 735 Km da Mariupol, città dove l’esercito ucraino e quello russo stanno combattendo da giorni.
Una posizione troppo pericolosa per ospitare un torneo di poker e resa quasi impossibile da raggiungere per i non-russi, per quanto questi di solito siano una minoranza.
Se la guerra in Ucraina limita il poker giocato, il mondo dei player risponde “presente” in molti modi diversi. Il più bello al momento è quello di Antanas Guoga, noto a tutto gli appassionati come Tony G.
Il grande professionista lituano ha comunicato via Twitter di voler mettere a disposizione delle persone in fuga dalle zone di guerra il proprio resort:
Il Tony Resort si trova in Lituania, la patria naturale di Guoga (quella “adottiva” è l’Australia), a circa un’ora di macchina dalla capitale Vilnius.
L’impegno sociale può sorprendere solo se ci si limita al “Tony G” giocatore di poker. In realtà Antanas Guoga è stato a lungo impegnato nella politica lituana. Nel 2014 Guoga è entrato a far parte del Parlamento Europeo come deputato del Partito Liberale Lituano, all’interno del quale ha sempre sostenuto l’importanza dell’autonomia dei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Un convinto europeista, quindi, nonché un detrattore della Russia di Putin al punto da essere inserito nella black list delle persone sgradite al Cremlino.
Nel 2021 Tony G ha chiuso la parentesi politica per tornare full-time al poker giocato ma, come è evidente da quest’ultima iniziativa, il suo impegno sociale non è venuto meno.
L’ultima storia che parla di poker ai tempi della guerra in Ucraina è quella di Eugene Katchalov. Ed è senza dubbio la più drammatica, visto che racconta la fuga del giocatore dal Paese.
Tutto è iniziato la mattina di giovedì scorso, 24 febbraio, quando gli abitanti di Kiev si sono svegliati sotto il rumore delle esplosioni a pochi chilometri dalla città. Il professionista di poker ha subito capito la gravità della situazione e ha deciso di fuggire con la moglie.
Non prima però di aver documentato su Twitter la sua decisione:
Vale la pena sottolineare che Eugene Katchalov ha un doppio passaporto: è nato in Ucraina, ma è cresciuto negli Stati Uniti dove i genitori si sono trasferiti quando lui era ancora molto piccolo. E’ tornato nel Paese natale solo 5 anni fa per sposarsi e da allora è rimasto a Kiev.
E’ probabile – ma è una nostra congettura – che il passaporto americano lo abbia aiutato ad attraversare il confine con l’Ungheria dopo aver deciso di evitare la strada che porta in Slovacchia, decisamente più battuta ma per questo anche più a rischio.
Da quello che sappiamo ora si trova a Budapest. Ha intenzione di rimanere nella capitale ungherese ancora per un po’, per aiutare altre persone a lasciare l’Ucraina e trovare salvezza all’interno della Comunità Europea.
E’ possibile che da lì possa dirigersi verso l’Italia, dove nel 2016 ha avviato un’attività nel settore degli eSports. Eugene Katchalov è infatti socio fondatore insieme a Luca Pagano di QLASH, organizzazione esportiva con sede a Treviso. Lo staff di QLASH ha voluto celebrare la sua uscita con un post aziendale adattato ai colori della bandiera ucraina:
Katchalov continua a raccontare la sua esperienza di fuga e di rifugiato su Twitter. Inoltre, una sua intervista è uscita su Fox News.
Immagine di testa by Getty Images