La prima donna premiata con un braccialetto alle World Series Of Poker è stata Jackie McDaniels che nel 1977 ha vinto il $100 Ladies’ Limit Seven Card Stud. E’ un record, anche se il torneo rientra tra gli eventi riservati alle giocatrici.
Lo step successivo step successivo lo ha realizzato Starla Brodie, vincitrice nel 1979 del primo torneo in “doppio misto”. Si tratta del $600 Mixed Doubles che la player di Verona (New Jersey, USA) ha conquistato in coppia con Doyle Brunson. La Brodie ha poi fatto il bis nel 1995 con il braccialetto del $1.000 Women’s Seven-Card Stud, stabilendo così il primato di due braccialetti non-open.
Il primo successo “rosa” in un torneo aperto a tutti appartiene invece a Vera Richmond. Come abbiamo raccontato in un precedente articolo, nel 1982 la Richmond si è imposta nell’evento $1.000 Ace-to-Five Draw, precedendo 76 avversari maschi. E’ un record molto significativo, visto l’elevato grado di sessismo che si respirava nel poker di quel periodo (oggi un po’ smussato, ma non del tutto). Ma Vera Richmond ha infranto anche un altro tabù quando si è iscritta al Main Event WSOP 1973. Non ha vinto, ma è stata la prima donna a sfidare gli uomini nell’evento più importante delle WSOP.
Il suo gesto ha aperto la strada ad altre giocatrici. Quelli di Marsha Waggoner e Wendeen Eolis sono i primi due ITM (20° e 19° posto) femminili nel ME WSOP (edizione 1993). Poi c’è il famoso exploit di Barbara Enright, 5a nel 1995 e prima donna capace di raggiungere il final table del Main Event WSOP.
La prima doppietta di braccialetti open porta invece la firma di Jennifer Harman. La famosa player americana nel 2000 ha conquistato il $5.000 Deuce-to-Seven No Limit e nel 2002 il $5.000 Limit Hold’em. Parlando invece di record tuttora superabili, c’è quello di Vanessa Selbst: tre titoli WSOP senza Ladies Championship o tornei disputati via Internet (come invece ha fatto Kristen Bicknell Foxen).
Con l’eccezione della Selbst che è nettamente più giovane, questi sono i record femminili targati WSOP che raccontano le storie di grandi giocatrici del pre-boom pokeristico. In questo elenco manca però un nome.
Linda Johnson, infatti, non vanta nessuna “prima volta” eppure è da tutti considerata la ‘First Lady of Poker‘. Il motivo ha a che fare soprattutto con il suo ruolo di promotrice del gioco tra le donne.
Un ruolo che le è stato riconosciuto nel 2008 con l’ingresso nella prima Women in Poker Hall of Fame, in compagnia di Barbara Enright, Marsha Waggoner e Susie Isaacs. Tre anni dopo, nel 2011, è stata inserita nella Poker Hall of Fame tradizionale insieme a Barry Greenstein.
Sia chiaro, i risultati di valore non le mancano. Nel 1997 la giocatrice di New York ha vinto un evento open delle WSOP (il $1.500 Seven-Card Razz), diventando così la terza a riuscirci dopo Vera Richmond e Barbara Enright, quest’ultima vincitrice nel 1996 del $2.500 Pot-Limit Omaha. Nel curriculum pokeristico di Linda Johnson ci sono anche 4 final table raggiunti alle WSOP (2 open e 2 Ladies) e altre 16 vittorie in tornei a low buy-in, su un totale di 130 in the money.
Ma quello che più colpisce è la sua longevità agonistica. Linda Jonhson macina risultati nei tornei dal lontano 1982, quando a 29 anni ha debuttato alle WSOP chiudendo 4a nel $500 Women’s 7-Card Stud. L’ultimo (per ora) itm è invece datato 2024, mentre nel 2023 ha chiuso al 63° posto nel $1.500 Omaha Hi-Lo 8 or Better 8-Handed delle WSOP.
Sono 42 anni di risultati nel poker sportivo. C’è solo un giocatore che vanta un arco temporale torneistico più ampio: il compianto Doyle Brunson, con 49 anni di gare. Ma in ambito femminile si tratta di un record ancora imbattuto che ha contribuito alla diffusione del poker tra le donne.
E così che Linda Johnson è diventata la First Lady del poker.