Una delle consuetudini maggiormente consolidate del poker all’italiana è l’obbligo di possedere almeno una coppia vestita (cioè da JJ in su) per poter aprire il gioco. Al termine della mano qualsiasi partecipante può chiedere di mostrare l’apertura e, qualora l’original raiser ne sia sprovvisto, questi dovrà versare nel piatto una somma pari a 36 volte l’ammontare del medesimo, che sarà ad appannaggio del vincitore della mano successiva.
Questo non significa che nel “poker con 5 carte in mano” (altrimenti detto five card draw) sia impossibile bluffare. Al contrario: con così tante carte nascoste e una fase in cui possono essere cambiante (draw), il bluff è ampiamente possibile. Ma rimane il vincolo di un requisito minimo, cosa che invece non accade nel Texas Hold’em.
Quando nel poker alla texana ci viene servito un 7-2 come mano di partenza, ci sono solo due possibilità: o la foldiamo o la trasformiamo in un bluff, perché sappiamo già che le chance di realizzare un punto che abbia valore allo showdown sono bassissime. Ma per realizzare un buon bluff è necessaria una certa propensione artistica.
Bluffare un avversario significa infatti raccontargli una storia fantasiosa – quella cioè di una mano forte che in realtà non possediamo – ma tutto sommato credibile. Corrisponde un po’ all’atto creativo che il poeta inglese Samuel Taylor Coleridge applicava a quella che oggi chiameremmo buona fiction, cioè la capacità di indurre nel lettore la “sospensione dell’incredulità” (willing suspension of disbelief).
Per raccontare una storia di questo tipo servono talento, conoscenza del lettore e soprattutto una buona dose di sfacciataggine. Tradotto in termini pokeristici, significa avere la giusta poker face, una buona lettura degli avversari e delle loro mani, un atteggiamento un po’ folle e senza paura.
Proprio su questi ultimi due elementi ha costruito la propria carriera di professionista Ilari Sahamies. La storia del player finlandese assomiglia per certi aspetti a quella del classico artista/giocatore tutto genio e sregolatezza. Purtroppo nel suo caso la sregolatezza ha pericolosamente flirtato con l’abuso di bevande alcoliche il che, di fatto, gli è costato molti soldi e anche un rapido declino.
Capiamoci: Sahamies non è stato una meteora. Ancora oggi, il finnico è in grado di mettere a segno qualche buon risultato sia nel poker live che in quello online. Ma non c’è dubbio che gli anni in cui la sua presenza al tavolo preoccupava qualsiasi avversario siano definitivamente alle spalle.
“Ziigmund“, questo il suo nickname su internet, appartiene a quella generazione di player nordici che, nel primo decennio degli anni Duemila, hanno portato nel gioco una ventata di aggressività nuova, fatta di continui rilanci e frequenti bluff. Una generazione di veri e propri “predatori”, un po’ come i vichinghi nel periodo altomedievale. Sahamies ha estremizzato questo stile di gioco, colorandolo con un atteggiamento “da duro” e un abile trash talk con il quale mandare in tilt gli altri professionisti.
Dopo aver scoperto il poker appena maggiorenne (è nato nel 1983), nel giro di due anni Sahamies lo trasforma in un lavoro. Inizia con alcuni eventi live in Finlandia e nell’area nordica, per poi dedicarsi soprattutto al poker online. Negli anni diventerà uno specialista di partite cash game high stakes di Pot Limit Omaha, temuto da tutti gli avversari che lo incontrano in rete, in particolare su Full Tilt Poker. Partecipa anche a puntate di famose trasmissioni di cash game, quali High Stakes Poker e Poker After Dark. A cavallo tra il 2009 e il 2015, Ilari Sahamies vive il suo periodo d’oro. Oltre al PLO cash game online che gli frutta quasi 4 milioni di dollari, in quei 6 anni il finlandese mette a segno anche i suoi risultati più prestigiosi nel poker dal vivo. Il più importante è senza dubbio il secondo posto raggiunto nell’EPT di Barcellona del 2012, dietro al bielorusso Mikalai Pobal, attuale detentore insieme a Victoria Coren Mitchell del record di vittorie (2) nell’European Poker Tour. In quella occasione Sahamies si porta a casa €629.700, la sua vincita più alta nel live, seguita da 220.970 euro incassati nel 2015 con un altro “argento”: quello ottenuto nel 10K High Roller dell’EPT di Malta. Eppure, in quel momento il declino di Ziigmund è già iniziato.
Sempre più in balia dei propri eccessi con l’alcol, tra il 2012 e il 2015 il finlandese perde circa 3 milioni di dollari e addirittura 700mila in un solo giorno. Negli anni successivi, Sahamies quasi sparisce dal palcoscenico del poker internazionale, limitandosi a sporadiche apparizioni in tornei dal vivo con buy-in medio bassi e organizzati principalmente in Finlandia e a Tallinn (Estonia). Ad oggi, il totale delle sue vincite nei tornei live è di $2.016.863.
Come lui stesso aveva dichiarato nel 2012 subito dopo il 2° posto di Barcellona, “oggi sono già vecchio e meno pazzo di un tempo”. Un’affermazione forse un po’ di facciata ma che probabilmente nascondeva la consapevolezza che il proprio stile (di gioco e di vita) non avrebbe retto all’avanzare di nuove generazioni di giocatori, più preparati tecnicamente e soprattutto più disciplinati.
E poi nella sua vita c’era altro che stava venendo avanti: una famiglia. Nel 2017 Ziigmund è infatti diventato padre e anche per questo ha scelto di dedicare meno tempo al gioco. Anche in quella occasione non si è però fatto mancare un “tentativo di lettura”, predicendo che si sarebbe trattato di una bambina. Non ci ha preso, ma in questo caso siamo certi che la lettura sbagliata non gli abbia causato nessun dispiacere.
Per assistere ad un saggio delle sue abilità di bluffer, vi proponiamo una mano piuttosto famosa che lo ha visto sfidare a colpi di raise un altro finlandese, Joni Jouhkimainen, anch’esso dotato di uno stile molto aggressivo e abile nel rubare i piatti.
L’azione si svolge proprio al tavolo finale dell’EPT di Barcellona 2012, quando in gioco sono rimasti solo Pobal, Sahamies e Jouhkimainen. I bui sono 100K/200K ante 30K. Apre il gioco Sahamies a 450.000 con Q♣8♣. Il suo connazionale, che ha 13,2 milioni di chips nello stack, non ci sta e da SB rilancia fino a 1.175.000 chips. In mano Jouhkimainen ha un modestissimo 10♦6♦. Pobal folda, e l’azione torna a Ziigmund che, con uno sguardo killer, forbetta a 2 milioni, lasciandosi dietro 7,4 milioni. Jouhkimainen quasi non ci pensa e sale ancora, con un 5-bet da 3.125.000. A questo punto vale la pena ricordare che i due finlandesi si stanno giocando non solo un titolo EPT ma anche uno scarto di oltre 200mila euro tra terzo e secondo posto. Eppure, il pesante rilancio di Jouhkimainen non spaventa Sahamies: in meno di 20 secondi Ziigmund va all-in e ottiene l’instant fold del suo avversario! Una prova di muscoli e di coraggio incredibile che pochissimi giocatori al mondo sarebbero stati in grado di mettere in mostra.
Pensate che anche il nostro sia un bluff? Date un occhio al minuto 5:30 di questo video…