Vai al contenuto

Nella speranza che nei prossimi mesi il coronavirus non diventi una pandemia in grado di paralizzare la maggior parte delle attività pubbliche, le World Series Of Poker (WSOP) hanno ufficializzato il loro programma.

A dire il vero, in questo momento c’è chi scommette sulla possibilità di un rinvio della più importante kermesse live di poker. Un nome su tutti: quello di Doug Polk, istrionico ex-pro player ora streamer e coach, convinto che le WSOP salteranno a causa dell’emergenza virus al punto da “bancare” questo scenario 20 a 1 (quota davvero interessante).

Questo è ciò che succede anche nel poker ai “tempi del coronavirus”. Noi però vogliamo essere ottimisti e raccontarvi il programma delle 51e World Series Of Poker. A cominciare dalla location che rimane quella, ormai storica, del Rio All-Suite Hotel & Casino di Las Vegas.

Passiamo alle date. Si comincia martedì 26 maggio e si gioca fino a mercoledì 15 luglio 2020. Quasi due mesi di poker durante i quali si svolgeranno 101 eventi, compresi 14 tornei online sulla piattaforma WSOP.com, con in palio altrettanti braccialetti.

Confermato anche l’evento più ricco (ma non il più costoso in termini di buy-in) e di prestigio, ovvero il Main Event che inizierà il primo luglio per concludersi il 14 dello stesso mese. Buy-in classico da $10.000 e formula con tre flight iniziali, doppio Day2 e riunificazione in un unico field il 6 luglio. Da lì in poi sarà caccia al final table che inizierà, dopo un giorno di pausa, il 12 luglio e incoronerà il proprio campione il 14. Le tre giornate del tavolo finale saranno seguite dalle telecamere di ESPN/ESPN2.

I buy-in della manifestazione vanno da un minimo di $400 dell’evento “Colossus” al massimo di 250.000 per partecipare al Super High Roller. Per chi volesse spendere “un po’” meno, tutti i giorni ci sono i satelliti di qualificazione agli eventi con braccialetto oppure tornei senza braccialetto a partire da 75 dollari di ingresso.

Anche gli high-rollers non potranno lamentarsi grazie a 9 tornei con un range di iscrizione che va da $25.000 a $250.000. Stesso discorso per chi pensa che il poker non sia solo Texas Hold’em: i “variantisti” troveranno nel programma 16 “Championship” ($10.000 di buy-in) che offrono 24 tipologie di gioco differenti.

La novità più grossa è invece rappresentata dal “$1.500 Mystery Bounty” in programma il 28 giugno e che offre un montepremi garantito di 1 milione. Il torneo si presenta come un normale freezout knockout, dove una parte del montepremi è destinata alle taglie e l’altra al payout. La stranezza sta nel fatto che non tutte le taglie avranno lo stesso valore, ma saranno comprese tra due estremi: $100 e $250.000. La sorpresa (buona o meno) arriverà al momento dell’eliminazione, quando il player out dovrà consegnare la propria chip-taglia all’avversario, rivelandone in quel momento il valore.

Insomma, coronavirus permettendo, a Las Vegas si preannuncia un’altra estate di grande poker live. E magari potrebbe tingersi nuovamente di “azzurro”, come successo lo scorso anno quando Dario Sammartino regalò all’Italia del poker un indimenticabile 2° posto nel Main Event, alle spalle del tedesco Hossein Ensan.

Sperare non costa nulla e, in questo caso, fa bene alla salute.

 

 

Immagine principale da PokerNews.com

Related Posts

None found