Cinque giorni fa, il primo di agosto, si è spento all’età di 75 anni una leggenda del poker: Rod Pardey Sr.. Stando a quanto riportato da uno dei figli, Rod Pardey Jr., a causarne la morte sarebbero stati i postumi di un attacco di cuore occorso un mese prima.
“L’ultima settimana della sua vita, papà l’ha trascorsa sulla costa dell’Oregon insieme ai tre figli e al nipote, proprio come avrebbe voluto” ha scritto Rod Pardey Jr..”Io e mio fratelli – insieme a tanti altri – sentiremo a lungo la mancanza di questo leone. Era davvero una persona straordinaria. E’ stato un campione in grado di mettere a segno il fuoricampo vincente all’ultimo inning, più di una volta nella sua vita”.
Un uomo, quindi, con una grande voglia di competere e di realizzarsi nella vita, al punto tale da trasmetterla anche ai figli. Ryan Pardey è infatti un cantautore di successo nonché ex-manager della rock band The Killers, mentre Rodney E. Pardey ha abbinato alla carriera di cantautore quella di giocatore professionista di poker.
Rod Pardey Sr., prima di diventare un grande campione di Stud Poker, è stato un pro nel bowling. Con le carte si è però tolto le soddisfazioni maggiori. Il primo titolo vinto alle World Series Of Poker è datato 1981, quando si è imposto nel $2.500 Limit Seven Card Stud per $133.600 di premio. Tre anni dopo si è aggiudicato il secondo braccialetto conquistato nello stesso evento e con un payout molto vicino al precedente, $132.000. Vale la pena notare che si tratta di cifre rilevanti per quel periodo, soprattutto in una specialità di nicchia come lo stud poker, comunque più in voga allora di quanto lo sia oggi.
Il suo ultimo acuto è arrivato qualche anno fa, nel 2015, quando ha sfiorato il terzo titolo WSOP nel $1.000 Super Seniors NLH con un secondo posto da $162.100. In mezzo ci sono altri 5 tavoli finali di stud poker raggiunti nel 1988, 1998, 2003, 2006 e 2009. Alle “bandiere” piantate alle WSOP si aggiungo le vittorie nell’America’s Cup of Poker (1987), nel Grand Prix of Poker (1987), nel Stairway to the Stars (1985) e nell’Amarillo Slim’s Super Bowl of Poker (1981). Il tutto per $725.834 accumulati nella sua lunga carriera, secondo il dato di TheHendonmob.com.
Pardey Sr. ha senza dubbio lasciato un segno nel mondo del poker, come testimoniano anche i commenti di tante persone che lo hanno conosciuto al tavolo.
“Ho perso il conto delle risate che ci siamo fatti al tavolo da gioco, sia qui (Las Vegas, ndr) che a Los Angeles,” ha detto Grant Strauss. “Amava parlare durante il gioco, ma quando lo faceva era sempre per fare qualche battuta carica del suo humor freddo che io adoravo”.
Così invece lo ha ricordato Robert Golick: “Di certo Rod Sr. merita un posto nella classifica all-time dei migliori giocatori di stud. Ci siamo conosciuti all’inizio degli anni ’90 in una partita di cash game al Mirage. Credo che già allora Rod avesse alle spalle vent’anni di partite high-stakes giocate a Las Vegas. Ero al final table con lui quando vinse il suo primo braccialetto al Binion – un tavolo impegnativo, con Mensky, Boston Alan e altri”.
Meyer Picow ha infine offerto questo tributo: “Rod era un ottimo giocatore di poker a 360°. Eccelleva nello stud, ma le sue abilità lo hanno reso un vincente anche nelle altre specialità. E’ stato per me un grande amico che mi mancherà moltissimo”.
Anche se Rod Pardey Sr. non potrà più sedersi ad un tavolo da poker, il suo spirito competitivo e positivo al tempo stesso continuerà ad essere ricordato nelle sale dei più importanti casinò negli USA, così come impresso in questo video-tributo sulla sua ultima apparizione alle WSOP, datata 2018:
Foto di testa: Rod Pardey Sr. (credits PokerNews)