Che si tratti del report su un evento, della storia di un giocatore o l’analisi di una mano, leggere un contenuto sul poker a volte può essere frustrante.
Come ogni settore, anche il mondo del poker utilizza un linguaggio specifico. Gli anglofoni direbbero “lingo”, cioè gergo.
E’ utile perché semplifica il compito degli addetti ai lavori e rende più veloce la comunicazione all’interno della community degli appassionati. Tuttavia, chi si trova all’esterno si sente ancora più tagliato fuori e disincentivato ad avvicinarsi a questo settore del gioco.
Ecco allora un breve glossario di terminologia pokeristica, quella meno frequente e legata soprattutto al mondo del tornei. Per quella più inerente alle azioni di gioco, il rimando è ai tre articoli che abbiamo pubblicato un po’ di tempo fa.
Good Game a tutti. Scusate, buona lettura.
Angle shooting
Si tratta di una scorrettezza, per quanto non ufficialmente sanzionata dal regolamento dei tornei. L’angle shooting serve per carpire o nascondere informazioni in maniera poco etica. Ad esempio, agire intenzionalmente durante il turno di un altro giocatore, mimare il gesto di un call o di un check per valutare la reazione dell’avversario, oscurare la dimensione reale dello stack.
Un esempio di angle shooting è qui.
Brick and mortar
Letteralmente: mattoni e malta. Ovvero qualcosa di fisico, non digitale. Un casinò brick and mortar, come ad esempio il Bellagio di Las Vegas, è un casinò reale, l’opposto di un casinò online.
Bum hunter
Un bum hunter nel poker è un giocatore che gioca solo contro avversari che considera molto più deboli di lui. I bum hunter, prima di sedersi al tavolo, di solito aspettano che arrivino giocatori scarsi.
Card dead
Card dead nel poker significa non avere carte buone da giocare. Lo si usa per indicare le spesso lunghe fasi di un torneo durante le quali non si riesce a fare azione e che qualcuno ha definito “ore di noia”.
Chip dumping
Il chip dumping è un’azione illegale per la quale un giocatore perde intenzionalmente un po’ di chips a vantaggio di un altro player, spesso un amico o qualcuno con cui ha dei rapporti economici. Si tratta di una forma di collusion.
Crossbook
Una scommessa crossbook viene fatta tra due giocatori che partecipano allo stesso evento. Nei tornei, di solito questo significa che chi riesce ad andare a premio deve all’altro una percentuale della differenza tra le rispettive vincite. Nel cash game, è determinata dai profitti di una o più sessioni. Per esempio:
- Tom e Diane si accordano per un crossbook del 20% di un EPT Main Event. Tom va a premio per €10.000 mentre Diane va a premio per €40.000. A questo punto Tom deve a Diane €6.000, perché: €40K – €10K = €30K e il 20% di €30K è €6K.
ICM
ICM è l’acronimo di Independent Chip Model. Si tratta di un modello che assegna un valore monetario allo stack durante una fase del torneo. Lo si usa spesso al tavolo finale, quando si vuole raggiungere un accordo economico che modifichi la struttura del payout ufficiale.
Mechanic
Nel poker, un mechanic (o card mechanic) è un truffatore capace di manipolare le carte quando è chiamato a fare da mazziere, così da assicurare a sé o a un complice di ricevere una mano forte. Tra le tecniche più famose ricordiamo il false shuffle (sembra che il truffatore mescoli il mazzo, ma in realtà sta sistemando le carte in un certo ordine) e il base dealing (cioè la distribuzione delle carte dal basso del mazzo e non dall’alto).
Quest’ultima vi dovrebbe ricordare un personaggio del più famoso film sul poker…
RFI
RFI sta per “raise first in”. La percentuale di RFI di un giocatore si riferisce a quanto spesso entra in un piatto aprendo il gioco rilanciando, mentre un range di RFI indica il range di mani con cui un giocatore dovrebbe/potrebbe aprire rilanciando.
Satellite
Un satellite nel poker è un torneo in cui il premio è l’ingresso ad un altro torneo, con un buy-in più alto.
VPIP
VPIP sta per “voluntary put money in pot”. La percentuale di VPIP rappresenta le volte in cui investite denaro nel piatto pre-flop di proposito (quindi non quando siete sui bui).