Era sparita dalla scena pokeristica e adesso è tornata. O piuttosto: non era mai spartita e, da persona intelligente e preparata quale è, aveva deciso di diversificare le proprie attività e ampliare i propri interessi.
Ma dall’inizio della pandemia in poi, il gioco è tornato dominante nella sua vita professionale. Soprattutto quello online: quello di CatSniper84.
Parliamo ovviamente di Giada Shiyan Fang, la forte e affascinante giocatrice italiana di origini franco-cinesi che ha alle spalle – nonostante sia ancora giovane – una lunga carriera da poker pro.
La love story di Giada Fang con il poker inizia nel 2008. E non avrebbe potuto essere più “accidentale”, se ci permettete il gioco di parole. Un incidente in moto la costringe a letto per tre mesi durante i quali, per combattere la noia, scopre il Texas Hold’em sui siti freemoney. E il gioco le viene bene, tanto da passare nel giro di un anno dall’approccio puramente ricreativo a quello professionale. Per poco meno di una decina d’anni diventa questo il suo lavoro.
Ma nella vita le cose cambiano. Arrivano il trasferimento a Malta dove Giada Fang scopre nuove opportunità, nuovi interessi che mettono il poker in secondo piano.
Difficile però cancellare una grande passione. E così dal 2020 Giada Fang è tornata ad essere una presenza costante sulle piattaforme online. Non solo, ma è stata avvistata anche nelle pokeroom “brick and mortar”, soprattutto quelle maltesi. Pur non essendo una specialista del poker live, dall’inizio del 2022 Giada Fang ha già messo a segno tre ITM al Battle of Malta e, nel momento in cui scriviamo, è a San Marino tra i final 120 del Road to PSPC.
L’abbiamo incontrata nel pokeroom “del Titano”, per farci raccontare questo suo ritorno da poker pro.
Ciao Giada e grazie per essere qui con noi su PokerStarsnews.it. Ci racconti com’è cambiata la tua vita professionale negli ultimi anni?
Ciao a tutti! Dal 2015, quando mi sono spostata a Malta (in realtà ho la doppia residenza e continuo a muovermi dall’isola all’Italia e viceversa), ho deciso di intraprendere qualche nuova attività professionale. Mi sono dedicata al settore immobiliare – molto attivo a Malta! – e al betting, investendo in società di entrambi gli ambiti.
In tempi più recenti, però, sono tornare a grindare online, soprattutto gli mtt. Vuoi un po’ per l’effetto nostalgia, vuoi perché durante il lockdown le piattaforme si sono ripopolate e il field è diventato subito più profittevole, alla fine ho preso questa decisione e oggi non me ne pento! E comunque non ho rinunciato alle altre attività, immobiliare e betting, ho solo “aumentato i giri” del poker.
Tanti cambiamenti, che corrispondono in parte anche alla trasformazione che il gioco ha subito dal 2013 in poi. Ti piace di più il poker di oggi o quello dei tuoi inizi?
Premetto che non ho vissuti i primissimi anni del poker in Italia, quelli “pioneristici” per dir così. Un po’ mi dispiace, perché credo che in quel periodo, con un minimo di preparazione, fosse molto facile vincere! Comunque il cambiamento più importante è di tipo tecnico. Quando ho debuttato il gioco era più basato sull’intuito, sul feeling e la lettura psicologica dell’avversario. Adesso l’attenzione si è spostata nettamente sulla matematica, sulla GTO e sulle analisi che i solver offrono. C’è poco spazio per la fantasia.
Che specialità prediligi in questo momento?
Gioco soprattutto online che considero il “pane quotidiano”. E devo dire che sta andando piuttosto bene, da due anni a questa parte. Il live non l’ho mai praticato tanto: per me rimane soprattutto un’occasione social, la definirei quasi una vacanza-lavoro.
Ripensando alla tua carriera, hai qualche rimpianto, qualche occasione persa?
Domanda che mi mette un po’ in difficoltà, perché devo ammettere che qualche rimpianto c’è. Penso di aver fatto scelte un po’ troppo rigide all’inizio della mia carriera. Mi sono concentrata esclusivamente su sit&go e cash game, trascurando così gli mtt che in quel periodo erano molto profittevoli. C’erano grandi field, di conseguenza i prizepool offrivano premi importanti. Se avessi giocato più tornei, forse, avrei potuto fare un salto di livello dal punto di vista della carriera professionale.
Come valuti il mercato del poker oggi?
Mettendo insieme live e online, direi che è abbastanza stabile. Fino al 2019, eravamo in una fase di calo, anche considerevole. Poi la pandemia ha risvegliato l’interesse per il poker e forse anche lo stesso piacere di giocare.
Adesso siamo in una fase di crescita nel settore live. L’online è aumentato tantissimo nel periodo della pandemia, ma ora credo che abbia raggiunto un plateau. Penso che la situazione rimarrà questa per altri 2-3 anni.
Che cosa ti piace del poker in questo momento e che cosa invece non ti piace?
Mi piace la ripresa, questa di sicuro. E ovviamente mi piace giocarlo (ride, ndr). Non mi piacciono alcune cose che si verificano online: scorrettezze abbastanza evidenti, problemi di multiaccount, ghosting e via dicendo. Ma mi fermo qui, altrimenti apro un vaso di Pandora! Dico soltanto che queste cose fanno male al gioco e anche al mercato, perché rischiano di allontanare i player occasionali.
Cosa c’è nel futuro prossimo di Giada Fang?
Di sicuro ci sarà ancora poker, anche perché le altre attività che ho iniziato a Malta si gestiscono da sole, non c’è bisogno che io sia sempre presente. E soprattutto il poker è quello che voglio per me in questo momento.
Stavo addirittura pensando di trasferirmi per un periodo negli Stati Uniti, per dedicarmi al cash live. Un po’ perché voglio ampliare il range di specialità; un po’ perché l’online, che ormai si basa quasi del tutto sulla matematica, è piuttosto stancante.
Magari un primo volo transeoceanico potresti farlo con in mano il Platinum Pass per il PSPC…
Non sarà facile, ma io ci provo. Dita incrociate!
Lo facciamo anche noi.
Immagine di testa: Giada Shiyan Fang (credits Euro Rounders/Giochi del Titano)