L’Eureka Main Event di Cipro è giunto all’ultimo atto. Il Day3 andato in scena ieri nella pokeroom del Merit Royal Diamond Hotel Casino & Spa si è risolto nell’arco di cinque livelli da 60 minuti ciascuno. Alla fine sono rimasti soltanto 6 giocatori in sala.
Purtroppo tra questi non c’è Walter Treccarichi. Il professionista italiano, da anni diventato anche un esperto variantista, è riuscito a traghettare il proprio stack fino all’unofficial final table a 9. Uno stack purtroppo decisamente ridotto con il quale “Cesarino90” non ha potuto fare granché in quella fase. Ha chiuso al nono posto, per un piazzamento di valore ($33.525) ma che non toglie l’amaro in bocca dovuto a una giornata sostanzialmente “card dead” per Treccarichi.
Carte avverse anche per il chipleader di inizio giornata, Ankit Ahuja. Il forte giocatore indiano (104 ITM dal 2015 ad oggi di cui 21 alle WSOP compresi 2 final table) ha mantenuto il vantaggio fino alla fase 9-handed, poi è incappato in tre colpi davvero pesanti. Alla fine è riuscito comunque a qualificarsi per l’ultima giornata (start oggi alle 11:00 ora italiana) con il terzo posto nel chipcount. A disposizione ha ancora 63 big blinds, abbastanza per creare problemi a tutti gli avversari. Comunque vada, Ahuja ha già realizzato un grande back-to-back di tavoli finali “EPT National”: un mese e mezzo fa il pro indiano è infatti arrivato 5° nel Main Event dell’Estrellas di Barcellona.
Il chipleader al Day4 sarà invece il rumeno Eduard Norel che ha conquistatola vetta nell’ultima azione della giornata. L’iraniano Delrouz Babak va all-in preflop con K♠J♦ e Norel chiama dominandolo con K♣Q♦: il flop porta un K♦ e poi più nulla di rilevante. Norel vince grazie al kicker superiore, elimina Babak al 7° posto e imbusta 19.575.000 chips.
Questa è la situazione all’inizio del Day4:
In attesa di sapere chi sarà il primo campione dell’Eureka ME di Cipro, diamo uno sguardo ad alcune azioni chiave del Day3.
Cominciamo dall’eliminazione al 10° posto di uno dei tre pro internazionali rimasti in gara fino a quel momento (gli altri sono Treccarichi e Ahuja): Tom Vogelsang. Il pro olandese, ormai short, va all-in con 9♥9♦ e trova il call di Ahuja con A♣K♠. Il board scorre K♣3♣10♣8♥2♥ e manda Vogelsang alle casse ($27.750).
Poi è la volta di Treccarichi. Come detto in apertura, l’italiano è arrivato short al final table a 9 e si è ulteriormente accorciato dopo due fold consecutivi di fronte ai rilanci degli avversari. Il terzo push è stato quello fatale. L’azione comincia con l’apertura di Treccarichi a 1.000.000 (bui 100k/150k bb ante 150k) da mid position. Ankit Ahuja fa call da cutoff. Il flop recita 10♣6♠5♦. Treccarichi c-betta 500k lasciandosi dietro solo 350mila chips ma l’indiano gli fa mettere in mezzo anche quelle dopo aver annunciato l’all-in. Allo showdown l’italiano è nettamente sotto: A♦9♦ < 9♠9♥. Turn K♠ e river 10♠ decretano l’eliminazione di Walter Treccarichi.
Rimaniamo su Ankit Ahuja per raccontare la striscia di cooler subiti al tavolo finale.
In situazione di blind versus blind situation, l’indiano punta 400.000 su un flop che mostra 10♠J♥K♠. Segue il call di Andrei Vavilonskii e la stessa azione si ripete al turn, un 6♣. Questa volta però le chips messe nel pot dai giocatori sono 1,2 milioni a testa. Al river scende una Q♣. Ahuja piazza la terza “barellata” per 2.000.000 di pezzi che Vavilonski snap-calla. “Ho set” dice Ahuja mostrando 10♦10♣. Il russo silenziosamente gira sul tavolo J♣9♠, scala chiusa al river, e incassa il monster pot con il quale passa provvisoriamente in testa.
Poco dopo Ahuja perde un altro pezzo di stack, questa volta in all-in preflop contro lo short Roman Gadzhiev. Il russo ha A♦K♠ vs A♥J♠ di Ahuja: solo un A♣ al flop e poi più nulla che possa ribaltare la situazione.
La terza botta è quella più costosa per Ankit Ahuja. E’ ancora lui che apre puntando 250k da cutoff ma Andrei Teodorescu gli va sopra fino a 860.000 da small blind. Il call del pro indiano fa scendere questo flop: K♣J♦K♠. Il rumeno checka e poi chiama per 300mila chips. Il turn è un 7♠. Altro check di Teodorescu che però poi va all-in per 3.885.000 dopo la bet 575mila del suo avversario. Ahuja chiama solo per trovarsi di fronte a un cooler imparabile: tris per tutti e due ma Teodorescu ha quello col kicker migliore, A♣K♦ vs K♥Q♥. Il 10♣ al river è ininfluente.
A proposito di Teodorescu, il rumeno si è dimostrato un esperto di cooler. Eccone un altro.
Michel Atallah rilancia a 300.000 da cutoff e Andrei Teodorescu difende il big blind. Al flop 4♥A♣7♦ entrambi i giocatori fanno check. Arriva un 6♦ al turn sul quale Atallah punta 400.000 chips. Teodorescu reagisce con un check-raise fino a 1 milione.
Atallah decide allora di andare all-in per circa 4.000.000. Il rumeno non deve far altro che chiamare perché in mano ha 8♦5♠, scala chiusa al turn. Non è finita però, perché Atallah ha 7♠7♣, set floppato, che potrebbe diventare un full o un poker al river. Niente di tutto questo: l’ultima carta è un J♠ che consegna a Teodorescu il 4° posto nel count.
Immagine di testa: Eduard Norel (credits RIHL)